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mercoledì 28 dicembre 2011

Arriva il ricorso Klotz contro Italia



Il discutibile manifesto di Sf


BOLZANO. Ricorso “Eva Klotz contro Italia”. Il nome del documento presentato da Südtiroler Freiheit alla Corte Europea per i diritti umani è già un’esplicita dichiarazione d’intenti che quasi strappa un sorriso. Motivo del contendere è la nota sanzione amministrativa di 2.000 euro comminata dal procuratore Guido Rispoli a nove rappresentanti di Sf dopo l’affissione di circa 600 manifesti offensivi per la bandiera italiana. Per intenderci si tratta del famoso cartellone con scopa in saggina che spazza via il tricolore, lasciando spazio ai simboli tirolesi. Una multa mai accettata dal partito secessionista che ha deciso di affidarsi all’avvocato di Rovereto Nicola Canestrini e rivolgersi alla corte europea per un ricorso finalizzato alla sospensione della sanzione. Per ora l’organo comunitario si è limitato ad accettare la documentazione ma Eva Klotz e Sven Knoll si sono affrettate a convocare una conferenza stampa dai toni trionfalistici. "Di solito il 90% di queste azioni finisce per essere rigettate, ma stavolta analizzeranno il nostro caso: ci sono ottime possibilità di arrivare a una sentenza positiva". Registrato l’ottimismo e un’insolita, intervista totalmente in italiano, ecco che i due leader di Sf cercando di difendersi nel merito. "La scopa di saggina fa parte di un modo di dire tipicamente tirolese, quindi l’immagine riprende questo motto e non si tratta di una simbologia discriminante. E’ una semplice rappresentazione grafica di un proverbio. In ogni caso rivendichiamo il diritto a esprimere le nostre opinioni". A sorpresa spunta pure la reversibilità del senso della spazzata: "Se davvero offendessimo la bandiera italiana, allora bisognerebbe dire lo stesso per lo stemma del Tirolo dato che si trovano entrambi sul pavimento". Peccato che la scopa abbia una direzione ben precisa, altrimenti lo stesso manifesto sarebbe totalmente privo di significato. "Infatti in origine – continuano Klotz e Knoll – il cartellone riportava una scritta che contestualizzava e riportava l’immagina al modo di dire tedesco". Dubbi, inoltre, vengono espressi sull’operato dei carabinieri: "Dai loro documenti emerge il sequestro di tre cartelli a Martello, tuttavia in quel paese nessuno ha mai affisso niente perché mancano totalmente gli spazi. Vorremmo sapere da dove salta fuori questa cifra". Inevitabile, infine, l’appello al “così fan tutti, liberi tutti”. "Il movimento giovanile della Lega – chiudono i leader Sf – ha utilizzato lo stesso manifesto dipingendo semplicemente la scopa di verde e nei bar bolzanini ancora si vedono le bustine di zucchero con effigi fasciste o mussoliniane. Come mai queste non sono considerate un vilipendio alla bandiera nazionale?".
Alan Conti  

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