Che anno è stato e sarà per l'Alto Adige? |
WALTER PARDATSCHER SUL 2011
Collega aziende di tutte le dimensioni e tasta il polso degli spostamenti privati: l’autostrada è un termometro affidabile per registrare l’andamento economico del 2011. Walter Pardatscher, presidente dell’A22, accetta di buon grado l’analisi degli ultimi dodici mesi in attesa degli sviluppi futuri attorno all’Autobrennero.
"In generale la prima metà del 2011 è stata positiva, poi abbiamo registrato un calo che si è fatto più sensibile nell’ultimo terzo dell’anno. Trasferendo il trend all’economia generale possiamo dire che si è avvertito il forte contraccolpo della crisi e l’economia ha cominciato a patire forti pressioni. A Bolzano, comunque, gli effetti sono stati più contenuti rispetto alle province più meridionali".
Altri dodici mesi, però, sono passati e il capoluogo continua a interrogarsi su infrastrutture e accessibilità. Il taglio di decine di treni operato da Trenitalia ha peggiorato la situazione.
"E’ vero che altre province italiane stanno investendo molto più pesantemente sulle infrastrutture stradali, mentre da noi grandi attenzioni sono rivolte alla ferrovia: il tunnel del Brennero ne è un esempio. I treni, quindi, diventano un parametro importante nel quadro generale di accessibilità".
Che anno è stato il 2011 per l’A22?
"Parlando strettamente di investimenti ci siamo concentrati sull’ampliamento della corsia di emergenza e su un buono stato di manutenzione. Una dei trend economici dell’anno che sta finendo, invece, è stata la costante attenzione per il territorio. Nel nostro caso questo si traduce in opere di salvaguardia dell’ambiente o della qualità della vita come le barriere fonoassorbenti".
Nemmeno in questi dodici mesi, però, il prezzo della benzina si è fermato. I trasporti ne risentono?
"Soprattutto il traffico pesante. A livello dei privati, invece, la contrazione è stata meno evidente di quanto ci aspettassimo. E’ sempre difficile, comunque, scorporare con precisione i motivi di un calo dei passaggi".
Il futuro della nostra autostrada, infine, è piuttosto incerto.
"E’ presto per avere risposte definitive sulla gestione. Posso solo avanzare un’analisi imprenditoriale con una previsione di bilancio in linea con il 2010 e con le ultime annate. E’ vero che immaginiamo una diminuzione del traffico, ma questo sarà controbilanciato dal leggero aumento delle tariffe determinato dall’adeguamento all’inflazione".
STEFAN PAN SUL 2012
Una sfida e un’opportunità: dodici mesi da passare stringendo i denti per uscirne più forti. Sono senza fronzoli le aspettative economiche per il 2012 del presidente di Assoimprenditori Alto Adige Stefan Pan.
"Inutile nascondercelo: dobbiamo prepararci a un anno difficile in cui, se tutto andrà per il verso giusto, potremo mantenere la stabilità in Alto Adige. Necessario, però, un ripensamento generale del modello altoatesino che passerà giocoforza attraverso un rinnovamento del nostro modello".
La congiuntura economica internazionale, dunque, non lascia troppo spazio all’ottimismo.
"I numeri parlano piuttosto chiaro. L’Italia conoscerà una flessione tra 1 e 1,5 punti, mentre la Germania dovrebbe registrare una leggera ripresa pari a mezzo punto. Entrambi i valori hanno chiaramente dei riflessi sulla nostra realtà che non può prescindere da questi due Paesi".
Con il nuovo anno, però, dovrebbe arrivare la seconda fase della Manovra Monti con obiettivo crescita. Uno scenario realistico?
"Il Centro Studi di Confindustria ha fotografato bene la situazione. Credo che il lavoro di Monti nel 2012 si concentrerà essenzialmente sul mercato del lavoro e sui meccanismi che possono riportare l’Italia a crescere. Sono fiducioso sulla possibilità di incentivare e innescare un circuito necessario per ritrovare fiducia offrendo lavoro ai giovani".
La Provincia, nel frattempo, getta lo sguardo oltre i confini e promuove l’export a tutto campo. Incentivi pubblici e le iniziative dell’Eos riportano gli scambi con i mercati esteri al centro dell’agenda imprenditoriale altoatesina.
"Giusto così, si tratta di una via maestra per tutti. Accettare la sfida nel campionato dell’export, infatti, significa misurarsi con i migliori nei vari settori: un atteggiamento che comporta una cascata di conseguenze positive. Automaticamente, per esempio, si stimolano continuamente ricerca e sviluppo. La scelta dei mercati sui quali intervenire, invece, va ponderata secondo il proprio settore di competenza, ma una regola non va mai dimenticata: chi lavora bene nei momenti difficili non può che migliorare quando la situazione volgerà al sereno. E’ sicuramente un ottimo auspicio e augurio per il nuovo anno".
Alan Conti
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