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giovedì 22 dicembre 2011

Giovani tedeschi: "No al calendario unico"



La manifestazione dei giorni scorsi


BOLZANO. Calendario unico fino a una certa età, poi libertà e autonomia. E’ chiara la posizione di giovani e studenti tedeschi che ieri hanno espresso la loro contrarietà all’uniformazione territoriale dei tempi scolastici tanto desiderata dall’assessore provinciale alla scuola tedesca Sabine Kasslatter Mur. E’ Igor Ricciardi, presidente del “Süditorler Jugendring”, a prendere la parola in una conferenza stampa organizzata presso la fondazione “Kofler” ieri mattina. "La posizione nostra e della consulta studentesca tedesca è di apertura verso un calendario unico per le scuole primarie e medie, ma di totale contrarietà a un procedimento simile anche per gli istituti superiori". Un parere contrario che non dipende dal gusto personale, ma da una serie di considerazioni pratiche e didattiche. "Abbiamo indirizzi di scuola superiore con dei carichi orari davvero importanti: comprimerli significherebbe aumentare in modo insopportabile i rientri pomeridiani a scuola. Per gli studenti il massimo tollerabile, infatti, è un totale di due giorni con lezioni al pomeriggio perché poi si deve pure studiare a casa, fare i compiti e avere il tempo per dedicarsi a qualcos’altro anche durante la settimana". Ci sarebbe, però, l’escamotage di uno stiracchiamento del periodo scolastico diminuendo l’intervallo delle vacanze estive. "Può essere una soluzione – continua Ricciardi – ma vanno risolte alcune questioni importanti anche al di fuori del mondo della scuola. Moltissimi ragazzi delle scuole tedesche, ma anche delle italiane, utilizzano l’estate per svolgere alcuni lavori stagionali dove i contratti, normalmente, non sono mai inferiori ai due mesi. Prima di tutto bisognerebbe convincere i datori di lavoro a essere più flessibili in un periodo difficile come questo, poi sarebbe necessario predisporre perlomeno due settimane di stacco vero anche i lavoratori occasionali. E’ davvero molto difficile ipotizzare un simile stravolgimento". La strada più semplice, quindi, è quella già tracciata. "Manteniamo l’autonomia dei singoli istituti superiori senza per forza uniformare tutto e tutti". Kasslatter Mur, però, pare aver individuato nel sabato e domenica liberi il Santo Graal della famiglia. "E’ un concetto di fondo un po’ troppo semplice, perché allora sarebbe più efficace mettere in piedi strumenti di analisi dei bisogni della gioventù di oggi, ma anche delle singole situazioni ed esigenze. Il focus andrebbe portato sulla personalità del ragazzo, senza imporre regole generali tutte da verificare. Chi l’ha detto, infatti, che questa formula aumenta automaticamente lo stare tutti insieme in famiglia?". Nessuno, appunto. Le relazioni diplomatiche, tuttavia, vanno avanti. "Teniamo contatti stretti con l’assessorato e le intendenze – conclude Ricciardi – quindi conoscono le nostre posizioni e ci aspettiamo che ne tengano conto. Sappiamo, inoltre, che la consulta studentesca tedesca e quella italiana intrattengono ormai rapporti frequenti e nel caso specifico sembrano avere idee molto simili". Di uniforme, per ora, c’è solo la contrarietà della maggioranza.
Alan Conti

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