I bambini con il rapace in aula |
BOLZANO. Entra in aula, diligente, ordinato, osserva attentamente e non si scompone mai. L’alunno perfetto? No, un barbagianni arrivato in classe grazie a un progetto realizzato dalla scuola primaria “Don Milani” dell’istituto comprensivo Bolzano III. Qualche giorno fa, infatti, il rapace è stato portato dal suo falconiere Simone Mischiatti di fronte ai bambini delle classi 4B e 4C per un incontro particolare. Gli scolari sono rimasti totalmente rapiti da un animale che solitamente, vuoi per la sua natura o vuoi per il suo habitat, non è facile ammirare da così vicino. Dopo una piccola lezione sul barbagianni tenuta dal bolzanino Muschiatti che ha inchiodato l’attenzione della classe, i bambini hanno potuto provare l’ebbrezza di tenere il rapace appollaiato sul proprio braccio utilizzando il tipico guanto di cuoio. Qualcuno si è avvicinato con una certa sicurezza qualche altro, invece, ha tradito un pizzico di timore tenendo l’avambraccio bello teso. Poco importa, il volatile non si è mai scomposto e volentieri ha fissato con le sue particolari pupille quello che stava accadendo: evidentemente la sorpresa non era solo umana. Soddisfatto pure il falconiere Mischiatti. "Non mi aspettavo tanto interesse da parte degli alunni, è stato bello interagire con loro". Il faccia a faccia con il barbagianni, comunque, fa il paio con l’escursione delle classi a Roccolo del Sauch in val di Cembra dove i bambini hanno potuto visitare una costruzione vegetale che in passato veniva utilizzata per la cattura degli uccelli. Oggi la particolare struttura naturale viene usata dai biologi del Museo di Scienze di Trento per inanellare i volatili di passaggio e analizzare il loro stato di salute. E’ stata proprio questa, quindi, l’operazione cui hanno potuto assistere gli studenti rapiti dalle piccole creature tra cui uno splendido pettirosso.
"E’ importante – spiega l’insegnante Anna Rita Campagnolo che cura il progetto “La Natura fa scuola” assieme alla guardia forestale Paolo Giacomoni e alle colleghe Elisabetta Pristerà e Luciana Cadonati – che i bambini maturino la consapevolezza di trovarsi all’interno di una globalità di rapporti che passano, logicamente, per il rispetto dei legami che abbiamo con la natura nelle sue varie espressioni. Non siamo singole individualità, ma un sistema che deve cercare costantemente un’armonia". Perdersi negli occhi di un barbagianni, a parte l’emozione dell’insolito, aiuta. "Certo, i ragazzi si sono trovati per la prima volta a contatto con un animale tanto affascinante quanto misterioso. E’ un’esperienza che aiuta a trovare una certa empatia con quello che ci circonda". Le tre docenti, inoltre, curano da tempo con le loro classi l’orto interno alla scuola. "Grazie all’aiuto dell’ortolano Carlo Dalla Valle trasmettiamo loro la valenza dell’interazione tra lavoro umano e risorse della natura abbinando il tutto a un sano divertimento che non deve mai mancare nella giusta misura". C’è, infine, un aspetto tutto territoriale del progetto: "La nostra speranza – chiude Campagnolo – che i bambini sviluppino anche un senso di appartenenza al nostro contesto altoatesino che si possa trasformare in futuro in una socialità diffusa e senso di responsabilità verso l’ambiente, l’uomo e il mondo".
Alan Conti
grande simone !!
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