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venerdì 2 dicembre 2011

Sparber: "Sel più trasparente e subito un incontro con Ae"


Un primo piano del neo presidente Sel Wolfram Sparber

BOLZANO. Energie rinnovabili, trasparenza e competenza prima di tutto. Il nuovo presidente di Sel Wilfram Sparber nella sua prima intervista senza la “supervisione” dell’assessore provinciale Michl Laimer inquadra con estrema lucidità i principi su cui fonderà il suo operato e lancia senza timidezze un immediato appello ad Ae per tornare al più presto al tavolo delle trattative . Piglio deciso, grande disponibilità, uno sguardo attento e un italiano senza la minima inflessione: Sparber dimostra una voglia di cambiare filosofia comunicativa ancor prima di iniziare a rispondere. La cornice è la presentazione all’Eurac del nuovo catasto solare on line per il comune di Bressanone: un appuntamento che lo coinvolge in quanto direttore dell’istituto per le energie rinnovabili, ma che rappresenta pure un simbolico punto di partenza.
 I tecnici parlano di un Alto Adige dalle caratteristiche perfette per i pannelli solari e la Provincia spende in ricerca nel settore. Con quanta convinzione Sel batterà la strada delle fonti alternative?
"Moltissima. Dobbiamo credere di più in questo settore di sviluppo e implementare le tecnologie a disposizione. Il fotovoltaico è solo una delle possibilità. In questo campo, comunque, Sel cercherà novità in ogni direzione sia che si tratti di organizzare la rete di distribuzione per energia prodotta da privati sia, perché no, considerando l’ipotesi di costruire un impianto di produzione tutto nostro. In collaborazione con alcune aziende specializzate, per esempio, si potrebbe intavolare un discorso sulla copertura di tutti gli edifici pubblici della Provincia. Non possiamo dipendere solo o troppo dall’idroelettrico e credo che l’orientamento dell’amministrazione sia identico al mio, altrimenti non mi avrebbero chiesto di ricoprire questa carica".
Intanto, però, una delle prime spine sul tavolo della presidenza sarà la trattativa da chiudere con Ae.
"Ho fretta di sedermi al tavolo con Azienda Energetica quindi invito i loro rappresentanti a mettersi in contatto al più presto. Per parlare dei contenuti in pubblico, chiaramente, prima dovremo incontrarci".
La sensazione, però, è che questa volta attorno agli affari Sel ci sarà molta meno riservatezza o mistero rispetto al passato.
"E’ giusto perché la trasparenza deve guidare il mio lavoro e quello dei nostri collaboratori. Purtroppo fino ad oggi la Sel non si è posta in questi termini e anche da fuori si percepiva una certa difficoltà nel recepire informazioni certe. Pretendo che questo atteggiamento muti radicalmente perché dobbiamo essere capaci di coinvolgere i cittadini maggiormente".
Forse si riuscirà ad avvicinare di più anche la popolazione italiana, sempre piuttosto diffidente verso Sel e più “in sintonia” con alcune municipalizzate.
 "Sinceramente spero che questo non possa costituire un problema. Non mi piace molto discutere in termini di gruppi linguistici perché credo che la competenza debba essere di gran lunga il primo elemento di distinguo. Ora, se come Sel sapremo porci nel modo corretto, operando per il meglio e seguendo una strada professionale sono sicuro che gli italiani ci apprezzeranno in automatico. La mia impostazione è identica quando si parla di un cda troppo tedesco: contano le qualità, poi viene il resto. All’Eurac, per esempio, la gran parte dei ricercatori è italiana ma lavorano talmente bene che a nessuno viene in mente di pretendere una rappresentanza tedesca più forte".
Qualcuno, infine, arriccia il naso per la giovane età del nuovo vertice di Sel. E’ preoccupato dalle critiche?
"No, però posso comprendere alcuni scetticismi. Puntare sui giovani è un bellissimo segnale e va incoraggiato, ma è evidente che può comportare un certo gap dal punto di vista dell’esperienza. In ogni caso anche questo contribuisce a rendere la sfida affascinante".
Alan Conti 

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