Scelta dei libri all'interno di Kolibri |
BOLZANO."Un libro non è una semplice merce, ma un veicolo per messaggi importanti". E’ partita da questa riflessione la sfida della cooperativa “KoLibri” che, lanciata da un gruppo di ragazzi intellettuali e sognatori nel 1978, vive oggi l’ennesimo rilancio nel segno di bilinguismo e convivenza. E’ il 1978, infatti, quando attorno alla libreria “La Sinistra” in via della Roggia si accende un fermento culturale particolare e scocca un’idea a suo tempo rivoluzionaria: proporre volumi italiani e tedeschi nello stesso locale. Un progetto che entusiasma immediatamente Alexander Langer e che prende forma proprio in quel piccolo bugigattolo pieno di pagine e voglia di cambiare la società altoatesina. "Era davvero piccolo – ricorda Renato Bariletti, da sempre anima della libreria – ma la proposta funzionò immediatamente, tanto da coinvolgere rapidamente un centinaio di soci". Già, perché oggi come allora dietro a “KoLibri” non ci sono investimenti privati o aziende, ma solo la forza di volontà di una cooperativa che per statuto accetta come soci solo persone fisiche. Trent’anni fa bastavano 10.000 lire per entrare, oggi la quota minima d’ingresso è fissata a 100 euro e le porte sempre spalancate. "Ben presto – continua Bariletti – acquisimmo i locali vicini e ampliammo il nostro spazio: io stesso picconai i muri. Il trasferimento in via Argentieri, però, rappresentò il vero salto di qualità". La libreria si impone con al sua filosofia, ma deve fare i conti con uno sfratto. "Athesia comprò il nostro negozio e ci fece le scarpe. Davamo fastidio. Per fortuna che ci capitò l’offerta di via della Rena che è ormai la nostra sede storica da quasi un ventennio". Oggi, però, c’è bisogno di sapersi rilanciare in una società dove il libro ha diverse battaglie di sopravvivenza da portare avanti. "Abbiamo rinnovato le insegne, aperto nuovi spazi come il soppalco e ampliato la zona per i bambini – spiega la presidente della cooperativa Silvia Maranelli – per rilanciarci nell’immagine. A livello di fruizione, invece, abbiamo previsto una classificazione per genere e poi autore, senza alcuna divisione tra volumi in italiano e in tedesco. E’ una scelta che potrebbe scontentare qualche cliente, ma che sentiamo in linea con il nostro progetto e nella quale crediamo tantissimo". La convivenza, verrebbe da dire purtroppo, non passa mai di moda. "C’è ancora bisogno di incontrarsi e di condividere esperienze e luoghi. Nel nostro piccolo cerchiamo di fornire questo tipo di opportunità. Abbiamo clienti tedeschi, per esempio, che comprano libri di autori italiani in lingua originale, mentre è più raro che avvenga il contrario". La tecnologia stessa si può piegare al nobile fine."Siamo l’unica libreria – conclude Maranelli – ad avere un sistema informatico che gestisce la collezione italiana e tedesca simultaneamente senza bisogno di ripartizioni separate". La convivenza passa anche dall’innovazione delle piccole cose e da un libro che non è solo merce.
Alan Conti
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