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venerdì 2 marzo 2012

Dachevrband: "Infrastrutture prima dell'aeroporto"

L'aeroporto in Flight Simulator: il Dachverband lo vorrebbe solo virtuale
Secondo uno studio di Apollis per i Protezionisti il 71% degli altoatesini italiani desidera miglioramenti nei collegamenti ferroviari o stradali. L'aeroporto ultima delle priorità.





BOLZANO. Due italiani su tre sono insoddisfatti delle infrastrutture altoatesine e chiedono alla Provincia interventi prioritari rispetto all’ampliamento dell’aeroporto. Il sondaggio telefonico eseguito dall’agenzia bolzanina “Apollis” per conto della Federazione Protezionisti Sudtirolesi mette in luce un sostanziale disagio da parte della comunità italiana, in larghissima parte residente nel capoluogo, che reclama attenzione da parte dell’amministrazione provinciale. In tempi di accese discussioni attorno ai ticket d’ingresso in città e il mancato finanziamento di opere importanti, il 71% di infastiditi dalle infrastrutture è un forte campanello d’allarme che trilla a Palazzo Widmann.
 La ricerca commissionata dal Dachverband, inoltre, ribalta la prospettiva di una raggiungibilità considerata essenziale da politica ed economia ma ridimensionata dal 65% degli altoatesini che non la ritengono una priorità. Non solo, analizzando nel dettaglio il 42% dei lavoratori liberi professionisti che desiderano un Alto Adige meglio connesso con il resto dell’Europa ci si accorge che solo il 28% è espressione del mondo economico in senso stretto. Assai più interessati industriali (53%) ed albergatori (49%) per ovvi motivi di opportunità professionale. Guardando solo alla sfera italiana, invece, la divisione è pressoché chirurgica con un 49% di favorevoli a grandi investimenti nella raggiungibilità e 51% che ritengono l’attuale standard sufficiente. Discorso assai differente, come detto, quando si tocca il tasto delle infrastrutture dove la percentuale di scontenti si impenna al 71%. Per ridurre tutto ai minimi termini si desiderano meno chilometri di pista di decollo e qualche chilometro in più di circonvallazione o ferrovia. Che il dato calzi perfettamente sulla realtà bolzanina lo conferma la specifica degli interventi auspicati che vede davanti a tutti il rafforzamento del servizio ferroviario con un migliore cadenzamento da e per i centri urbani (81%), poi la creazione di nuovi parcheggi e circonvallazioni (68%), infine l’interramento di alcune arterie in galleria (64%) che tanto profuma di A22. Sul piano della raggiungibilità, invece, prioritari vengono considerati i collegamenti sull’asse ferroviario (84%), con particolare attenzione alla tartassata tratta Milano-Monaco  (82%). Al 61% ecco il tunnel del Bbt, al 52% le migliorie alle statali Pusteria e Venosta e solo al 32% la terza corsia dell’AutoBrennero. Fanalino di coda e vera vittima predestinata del sondaggio è l’aeroporto, considerato tra le priorità solo dal 29% degli intervistati.
 Lo scalo bolzanino, come detto, esce fortemente ridimensionato dallo studio di “Apollis” e la struttura appare come una questione squisitamente politica troppo lontana dalle esigenze della maggioranza della popolazione. Il 66% degli altoatesini, infatti, si dichiara senza mezzi termini contraria all’aeroporto lasciando solo il 44% a sostenerlo. Curioso il dato italiano che spacca esattamente a metà la popolazione: 50% a 50%. Intuibili le motivazioni di del giudizio avverso: l’81% punta il dito sui costi con finanziamenti che ormai superano i 50 milioni, il 69% accusa lo scalo di essere un pachiderma pagato dalla comunità a favore di pochissimi, mentre il 65% ritiene eccessivo l’inquinamento atmosferico e giudica le mete ugualmente raggiungibili utilizzando il treno. Non mancano, inoltre, le voci favorevoli di chi vede nell’offerta aerea un’occasione di potenziamento per l’economia locale (36%) o una possibile fonte di reddito futuro (34%) a fronte di un limitato impatto ambientale (30%). E’ bene considerare, comunque, che la rilevazione su un campione di 703 cittadini è stata svolta nello scorso dicembre, quindi i dati non risentono della successiva crisi di “Air Alps”.
 "Questi numeri – commenta Klauspeter Dissinger, presidente della Federazione – sono la testimonianza oggettiva di quanto l’aeroporto sia distante dai bisogni degli altoatesini. Alla luce di opere richieste e ancora da realizzare come la Bressanone-Aica e il tram dell’Oltradige, oppure a fronte di discutibili cadenzamenti di alcuni treni, diventa difficile per la Provincia giustificare i 53 milioni di spesa per lo scalo. Non siamo di fronte né a una priorità né a una richiesta condivisa".
Alan Conti
I DATI:

Campione rilevazione: 700 cittadini. Sondaggio svolto da “Apollis” per Federazione Protezionisti Sudtirolesi
65% altoatesini non ritengono la raggiungibilità prioritaria per essere più competitivi economicamente
35% desiderano un miglioramento in termini di raggiungibilità
42% dei liberi professionisti desiderano migliorie nelle raggiungibilità
49% degli italiani ritengono la raggiungibilità migliorabile
51% degli italiani valutano l’offerta già sufficiente
71% degli italiani desidererebbe infrastrutture migliori
Tra i liberi professionisti che valutano la raggiungibilità determinante il 53% sono industriali, 49% occupati nel settore alberghiero, 28% nell’economia e il 24% nell’artigianato. Nelle infrastrutture, invece, dominano le richieste degli artigiani al 63%.
76% degli altoatesini vorrebbe risparmi nell’amministrazione, il 60% investimenti nella sanità
Tra le priorità della raggiungibilità troviamo all’84% rafforzamento della ferrovia, 82% più collegamenti sull’asse Milano-Monaco,61% il tunnel del Brennero, 52% le statali Venosta e Pusteria, 34% terza corsia A22 e 29% aeroporto
Tra le priorità tra le infrastrutture troviamo all’81% rafforzamento del trasporto ferroviario locale, 68% maggiore offerta di parcheggi e realizzazione di nuove circonvallazioni e al 64% l’interramento di alcune arterie in tunnel.
66% gli altoatesini contrari all’aeroporto,  44% i favorevoli. Nel gruppo italiano spaccatura perfetta a metà: 50 e 50.
Favorevoli: 57% dei liberi professionisti, tra cui 64% di lavoratori nell’economia, 62% nell’industria, 53% nell’artigianato e 48% albergatori
Motivi di contrarietà all’aeroporto: 81% costi, 69% limitato interesse a poche persone, 65% inquinamento sonoro, 65% identiche possibilità offerte dai treni.
Motivi di appoggio all’aeroporto: 36% vantaggi all’economia, 34% possibilità di rendere redditizio lo scalo bolzanino, 30% limitato impatto ambientale

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