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mercoledì 21 marzo 2012

Scuola e mestieri: si va verso gli stati generali


Un giovane artigiano al lavoro
A settembre incontro tra scuola imprenditori, artigianato e associazioni datoriali: in vista progetti strutturati e da estendere a tutte le scuole. E gli iscritti agli istituti tecnici aumentano

BOLZANO. La sinergia tra mestieri e scuola diventerà sistematica e a settembre andrà in scena un incontro programmatico con le associazioni datoriali. In agenda, insomma, si profilano veri e propri Stati Generali, con tanto di convegno, che determineranno iniziative, progetti e attività che legheranno sempre più gli istituti tecnici professionali al mondo dell’industria, imprenditoria, artigianato e commercio. L’obiettivo è di spianare la strada che conduce al mondo del lavoro favorendo contatti con le aziende già in tenera età e ricalibrare l’orientamento, oggi sempre più determinate. A spingere sul tasto dell’acceleratore c’è l’assessore provinciale alla scuola italiana Christian Tommasini, spalleggiato dalla sovrintendente Nicoletta Minnei e da alcuni dirigenti degli istituti tecnici.
 "Intendiamo rendere questo rapporto continuativo e sistematico – le parole di Tommasini – quindi a settembre metteremo in piedi un importante incontro con le associazioni da cui scaturiranno linee concrete di intervento. Sarà una sorta di tavola programmatica cui probabilmente abbineremo un convegno pubblico che coinvolga la cittadinanza interessata". Oltre a un discorso professionale, infatti, la rivalutazione dei mestieri nasce anche da un cambio di mentalità. "Da anni insistiamo perché si dia agli istituti tecnici la stessa dignità qualitativa dei licei. Si tratta di percorsi didattici di livello che conferiscono competenze importanti. Non è un caso che in Italia la nostra provincia sia l’unica ad aver registrato un'inversione di tendenza nelle iscrizioni rispetto all’eccessiva liceizzazione che si stava verificando. E’ innegabile, inoltre, che tra le responsabilità della scuola ci sia anche la capacità di guardare alla società e ai suoi sbocchi occupazionali. Non possiamo pensare che tutti i ragazzi diventino insegnanti, giornalisti o letterati: c’è bisogno di manualità e di artigianato". La Sovrintendente Minnei, dal canto suo, insiste sul tasto dell’orientamento: "Bisogna essere in grado di calibrarlo al meglio. Non è giusto pretendere scelte troppo precoci e vanno pensate possibilità di reindirizzamento in caso di errore, ma la strada della collaborazione con varie associazioni che ci hanno manifestato la loro disponibilità è quella giusta. Ora intendiamo definire iniziative e progetti sistematici che siano adatti al mondo scolastico, insistendo su un meccanismo che non spinga più verso i licei come unica scelta elitaria e di qualità".
 La nuova ventata di curiosità attorno ai mestieri da parte del mondo italiano viene salutata con favore dal dirigente dell’Istituto Tecnico Commerciale “Battisti” Alberto Delcorso: "Negli ultimi anni abbiamo un trend di costante crescita parallelo a una maggiore ricerca della professionalità. Non è un caso che la nostra scuola venga spesso accusata di essere troppo selettiva, ma intendiamo seguire la strada della qualità. Tutti i docenti sanno che i ragazzi devono raggiungere tassativamente certi standard. Ovviamente non si tratta di un cruccio di severità: è solo la conseguenza naturale di un mondo del lavoro dove le qualità individuali fanno sempre più la differenza tra un successo e un insuccesso. Abbiamo il dovere di essere sensibili mutuando criteri molto selettivi che un tempo venivano descritti come appannaggio esclusivo dei licei". Una bella panoramica di settore, infine, la offre il vicedirettore della scuola professionale “Einaudi” Marco Schöpf: "Ci sono corsi che al momento godono di grande appeal. I ragazzi, per esempio, sono davvero affascinati dall’automeccanica un po’ per passione un po’ trascinati da un mondo che esalta personaggi legati ai motori come i piloti Ferrari oppure Valentino Rossi. Per le adolescenti, invece, registriamo sempre molta attenzione per il corso di estetiste che trovano affine alla loro vita quotidiana. Grafica, infine, è costantemente tra i primi a riempirsi". 
Alan Conti

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