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domenica 3 marzo 2013

"Il presidente della Corte dei Conti mi chiese di stare più tranquillo"

Pesanti ingerenze da parte del Quirinale per fermare l’inchiesta legata al fondo di rappresentanza di Luis Durnwalder. L’accusa, non certo di quelle morbide, trapela dall’edizione odierna del Fatto Quotidiano e riprende svariate mail inviate dal procuratore regionale Robert Schuelmers a tutti i suoi contatti interni all’organo di controllo, ma anche alla magistratura contabile. Secondo la ricostruzione del giornale, infatti, il Colle si sarebbe scomodato direttamente per proteggere l’amico Landeshauptmann e rallentare, se non fermare, l’iter giudiziario intrapreso. Il tutto sarebbe avvenuto l’indomani uno dei vertici al Quirinale cui avrebbe partecipato lo stesso Durnwalder tenuto in data 5 giugno 2012.


E’ lo stesso Schuelmers, come detto, a farne riferimento in uno scritto che invia al procuratore generale del Trentino Alto Adige Salvatore Nottola e il presidente Associazione Magistrati Contabili Tommaso Miele. “Durnwalder – scrive Schuelmers – tra una chiacchiera e l’altra chiede un intervento del Capo dello Stato. Dopo neppure un paio di giorni Nottola mi chiede se ho un numero diverso da quello della Corte su cui chiamare e mi chiede di predisporre una relazione da inviare a un indirizzo di posta privato. Non vuole che rimanga nulla sul server. Qualche giorno dopo mi chiede di raggiungerlo in una località termale trentina dove mi racconta di un personaggio quirinalizio di cui non fa il nome e mi prega di non prendere appunti. Dice di avermi difeso da alcuni tentativi di screditarmi”

Alla Corte dei Conti regionale, dunque, sarebbe arrivata precisa raccomandazione di schiacciare forte sul pedale del freno: richiesta chiaramente girata sulla scrivania di Schuelmers, ma anche a voce direttamente dal presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino.

“Meno di un anno fa – scrive in un’altra mai, Schuelmers – il presidente Giampaolino mi ha chiesto di stare più tranquillo nei confronti dei vertici politico istituzionali della Provincia Autonoma di Bolzano altrimenti questi ti e ci distruggono”.

Sempre secondo quanto interpretato dalle mail lo stesso procuratore regionale avrebbe chiesto una forte reazione da parte dei superiori in difesa del lavoro svolto e dell’operato dell’organo sul territorio rimanendone, però, deluso. Da questa amarezza la decisione di informarne tutti i contatti interni in possesso nella sua casella mail con tanto di pubblicazione di tutto il carteggio intercorso.

La replica di Nottola, perlomeno nelle mail, è affidata a un “le affermazioni contenute per quel che riguarda la mia persona non rispondono neppure in minima parte alla verità dei fatti”.

Ora, dunque, si attende solo che qualcuno spieghi che non è andata così, come veramente sono stati i rapporti e che ci deve essere stato qualche errore perché la velocità delle inchieste altoatesine dovrebbe essere determinata dalla gravità delle irregolarità, Acceleratore e freno, pare ovvio, non possono stare su uno dei sette colli romani.

LE FRASI
“Mi chiedi se ho un numero di cellulare diverso da quello della Corte su cui chiamare. Mi chiedi di predisporre una relazione sulla situazione, ma di spedirtela non all’indirizzo della Corte ma al tuo indirizzo privato. Non vuoi che resti nulla sul server della Corte”.

Robert Schuelmers

“Meno di un anno fa il presidente Giampaolino mi ha chiesto di stare più tranquillo nei confronti dei vertici politico istituzionali della Provincia Autonoma di Bolzano altrimenti questi ti e ci distruggono”.

Robert Schuelmers


“Le affermazioni contenute per quel che riguarda la mia persona non rispondono neppure in minima parte alla verità dei fatti”.

Salvatore Nottola



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