Prevenire è meglio che curare: vale anche per la dipendenza alcolica. Fino ad ora, però, è stato praticamente impossibile concretizzare questa buona volontà. Adesso, però, dai registri della Commissione Europea e dell’Agenzia Europea del Farmaco spunta una pillola di nome Selincro che potrebbe aiutare, soprattutto tra ragazzi e giovanissimi che tanto amano la bottiglia anche in Alto Adige. Rispetto alle canoniche pastiglie conosciute nella prassi in vigore, il Selincro contiene la molecola di Nalmefeno: un potentissimo inibitore dei recettori celebrali dell’oppio. In soldoni significa che anziché provocare malessere acuto in caso di assunzione di bevande alcoliche agisce in precedenza abbattendo il desiderio di bere. Secondo alcuni calcoli, insomma, permetterebbe di abbattere le bevute del 40% nel primo mese e del 60% nei primi sei mesi senza particolari sofferenze andando ad agire proprio sui pulsanti del desiderio e riducendo la conseguente soddisfazione. Con un adeguato supporto psicologico, dunque, l’assunzione di Selincro in 60 grammi giornalieri per gli uomini e 40 per le donne una o due ore prima l’eventuale consumo di alcolici, può portare a una progressiva riduzione della dipendenza nel tempo fino alla sua sparizione. Con il vantaggio, però, di ovattare le forti controindicazioni psicologiche del desiderio feroce. In una terra dove talvolta il fenomeno sfugge di mano fermare i bicchieri prima ancora che arrivino al bancone può capovolgere le prospettive in modo decisivo.
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