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lunedì 15 marzo 2010

Gli ambulanti: il mercato in Centro


Alto Adige — 14 marzo 2010 pagina 14 sezione: CRONACA

BOLZANO. Affari in calo per gli ambulanti di piazza Vittoria, via Orazio e via Cesare Battisti, tanto che per superare la crisi c’è chi suggerisce di spostare le bancarelle in piazza Walther. Per i più lungimiranti sarebbe anche un modo intelligente per far tornare i turisti al mercato. Tra i clienti, in questo momento, ci sono tanti stranieri e pochi altoatesini. Ad immaginarsi che i problemi dei commercianti del mercato di piazza Vittoria siano lo spostamento per fare spazio ai lavori del parcheggio o la realizzazione di una corsia per le emergenze in via Cesare Battisti si va fuori strada. Il cruccio maggiore di chi lavora dietro i banchetti, infatti, è squisitamente professionale: il crollo delle vendite e la crisi che batte forte anche sulle tasche dei bolzanini. Per il resto la porta verso il Comune è socchiusa e qualcuno azzarda una provocazione: «Spostiamoci in piazza Walther». Parte come classica boutade, poi raccoglie ampi consensi e alla fine spinge a chiedersi: perché no? La prima voce arriva da via Orazio, la via dei fiori: «Gli affari vanno decisamente male - sentenzia Sigisfredo Boschini - perché la gente non si spinge fino a qua. Non solo, la crisi fa sentire i suoi effetti anche su di noi». La conferma arriva in via Cesare Battisti da Simone Fabbri: «Negli ultimi due anni registriamo un netto calo. Le cause? Perdita del potere d’acquisto e il freddo pungente dell’inverno». La strada, però, sarebbe quella interessata dall’eventuale corsia d’emergenza. «Credo - spiega Riccardo Romanelli - che sia una necessità. Finchè possiamo cercare una soluzione condivisa è bene darsi da fare. Se per disgrazia dovesse succedere qualcosa, allora non potremmo più avere nessuna voce in capitolo. Gli affari, invece, sono un problema: pochi incassi, sia da parte dei bolzanini sia da parte dei turisti». Meno convinta dello spazio per le emergenze è Michela Höller: «Credo che i mezzi possano passare lo stesso. Il calo degli introiti, invece, penso dipenda dal fatto che si vedono sempre meno altoatesini e più stranieri». Paolo Leuci mitiga il coro di lamenti: «Volendo si può lavorare degnamente anche se non come qualche anno fa». Spostandosi in piazza Vittoria il tasto dolente diventa l’eventuale trasloco per far spazio ai lavori di riqualificazione. «Guardi, è sbagliato dire che i commercianti siano contrari a prescindere, la vera discriminante è la soluzione alternativa. Perché, per esempio, non ci spostano in piazza Walther? Sarebbe un bel gesto simbolico con la cittadinanza, anche quella più umile, accolta a braccia aperte nel salotto buono di Bolzano. Non solo, porteremmo gente pure per i negozi del Centro in un circolo virtuoso». Renato Galeazzi spiega le resistenze: «La clientela è abituata ad averci qui, chiaro però che se il Comune ci obbliga siamo costretti a fare le tende e piazza Walther non sarebbe affatto male. Di certo sarebbe un suicidio mandarci nelle zone periferiche». Lorenza Garaboni sarebbe addirittura entusiasta dell’ipotesi: «In un sol colpo ci guadagniamo noi in una bella cornice, la città e i bolzanini che avranno una piazza Vittoria nuova e, perché no, i negozianti del Centro. Nel frattempo, comunque, facciamo anche noi i conti con la crisi». Gianluca e Mario Lungo, invece, girano i mercati del Triveneto: «A Trento la situazione è migliore. C’è più spazio per le bancarelle, più comodità e senso estetico. Qui vanno fatte delle migliorie. Piazza Walther? Sarebbe un sogno. A Mantova, per esempio, il mercato è in Centro». Intanto Marina e Giuliano Cirolin confermano il fascino immutato del mercato del sabato per i bolzanini: «Rappresenta una tradizione è un appuntamento fisso. Si viene per comprare qualcosa, ma anche per incontrare amici e conoscenti. Con lo spostamento in un’altra piazza non credo che cambierebbe molto: è un rito». E i riti familiari, si sa, spesso si fanno in salotto. © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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