Cerca nel blog

lunedì 15 marzo 2010

Studenti migranti, in 10 anni amentati del 400%


Non tutti gli alunni stranieri sono uguali: c’è distinzione, infatti, tra chi è nato nella nostra Provincia e chi presenta un background migratorio e deve adattarsi a una nuova lingua in un nuovo sistema scolastico. In un decennio, dal 1999 al 2009, l’aumento di studenti migranti è stato esponenziale, toccando quota 394% nella scuola italiana e 401% in quella tedesca. La percentuale sugli iscritti dell’anno scolastico 2008/2009 si attesta, però, al 4,1% per gli istituti tedeschi e si impenna al 17% in quelli italiani. Questi i dati principali distribuiti ieri dall’Intendenza Scolastica tedesca in occasione della presentazione del volume bilingue “Insieme sulla stessa strada”, curato dall’Istituto Pedagogico tedesco e focalizzato sul lavoro dei centri linguistici in questo settore. Un compendio di norme, pratiche didattiche e storie utili ai professionisti della scuola, ma anche alla gente comune per capire la realtà dei giovani migranti che sono catapultati nella nostra provincia. Un trend che, come evidenziano i numeri, si presenta in costante crescita e non accenna a fermarsi, coinvolgendo, e questa è una novità, sempre più il mondo tedesco.
Analizzando nel dettaglio, comunque, i bambini e ragazzi con background migratorio della scuola italiana raggiungono il 19,3% nella scuola dell’infanzia, il 18,1% nella primaria, il 19,1% nelle medie e il 12,9% alle superiori, con punte del 32,9% nella Formazione Professionale. Per quanto riguarda la situazione tedesca, le quote si attestano al 5,8% all’asilo, 4,5% alla primaria, 4% alle medie e 2,3% alle superiori e solo sfiorata (3,3%) la Formazione Professionale. A livello globale i “migratori” si suddividono al 57,13% negli istituti italiani, al 41,45% in quelli tedeschi e l’1,42% frequenta le scuole ladine.
Le percentuali, però, non raccontano una realtà numerica interessante: nel computo generale la presenza di stranieri migranti negli asili e scuole primarie tedesche sta avvicinando la realtà italiana. Nelle scuole dell’infanzia si contano 697 iscritti “migranti” agli istituti italiani e 655 in quelli tedeschi, mentre le elementari italiane ne contano 1082 e 918 quelle tedesche. La distanza percentuale, quindi, è dovuta essenzialmente al totale degli iscritti. Contando tutti i gradi di istruzione, inoltre, la differenza è quantificabile in 1.005 iscritti (3.663 contro 2.658), in gran parte dovuti allo scarto presente nella scuola superiore e alla Formazione Professionale.
Peter Höllrigl, Sovrintendente alla scuola tedesca, prova a interpretare i numeri: “Inizialmente la scuola italiana era preferita dagli stranieri per questioni di ubicazione nei centri urbani come Bolzano o Merano, ma anche per affinità linguistiche o semplicemente perché l’Alto Adige rappresentava la terza o quarta tappa italiana di queste famiglie. Oggi, invece, la diffusione negli istituti tedeschi sta crescendo e rappresenta per noi una bella sfida che intendiamo vincere assieme alle strutture italiane e poggiando sul lavoro dei centri linguistici. Attenzione, comunque, che al crescere degli studenti non corrisponde per forza un aumento delle famiglie straniere perché spesso si tratta di ricongiungimenti”. In chiusura Höllrigl intende sfatare una leggenda urbana: “Smettiamola, per favore, di dire che le scuole tedesche cacciano gli stranieri e li mandano in quelle italiane perché non è mai stato così”.

Nessun commento:

Posta un commento