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mercoledì 22 settembre 2010
Corso Libertà punta al rilancio
Alto Adige — 21 settembre 2010 pagina 12 sezione: CRONACA
BOLZANO. Doveva diventare un boulevard pedonabile, poi una zona a traffico limitato, ora si prospetta un futuro da cornice per il mercato del sabato traslocato, causa lavori, da piazza Vittoria. Corso Libertà è la strada che ha avuto più mutazioni immaginarie della città ma, alla resa dei conti, è cambiato pochissimo. I commercianti al posto di progetti faraonici chiedono solo piccole ma essenziali modifiche per essere più incisivi e poter intercettare la clientela che si dirige verso il Centro. «I bar - spiegano da “La Grotta” Giancarlo Ferrari e Glauco Cisotto - sono forse troppi. Una situazione innescata dalla liberalizzazione delle licenze che crea questi agglomerati e concede l’autorizzazione anche a chi non è affatto del mestiere. Alla sera, comunque, si lavora bene perché siamo aiutati dal porticato». «Credo che questa zona sia sopravvalutata - afferma Elena D’Abbronzo del bar “Morrison” - perché non è vero che possiamo contare su tutto questo passaggio di gente come si dice. Le serate durante la settimana, infatti, sono deserte. L’amministrazione, poi, organizza tutto in piazza Walther». Fabrizio Dondi e Stefania Schifano rispondono dal bancone di “Ottica Modena”: «Il polo commerciale in sinergia con “Euronics” funziona, ma qui paghiamo l’assenza di parcheggio così come la città sconta la follia delle zone colorate. E’ pericolosa, come risaputo, pure la pista ciclabile che corre lungo la strada. Tra gli aspetti positivi, invece, c’è certamente il portico che ci permette di lavorare bene durante i giorni di pioggia». Stefania Capon dal negozio di abbigliamento “Premiere” ripercorre idealmente le tappe della discussione: «Siamo sempre qui a confrontare le nostre opinioni, ma negli anni nulla è cambiato. Personalmente sono contraria allo spostamento del mercato che ci leverebbe visibilità. E spero che non si parli più di chiusura totale al traffico perché significherebbe annientare il commercio di Corso Libertà». Chi lavora in zona da decenni sono Erica e Gianni Zennaro dell’omonima pescheria: «La nostra attività non è così legata al territorio perché abbiamo clienti che arrivano anche da zone lontane, ma è certo che di passaggio non ce n’è moltissimo. E’ un peccato che il Comune non organizzi più la pulizia del porticato che è sempre abbastanza sporco». Voce “storica” del commercio lungo la strada è anche Laura Nascimbeni di “Leonida’s”: «In 14 anni il cambiamento sostanziale è stata l’abolizione della linea del bus durante la settimana che ha determinato un crollo del lavoro. Ora c’è la novità del mercato che ha un senso solo se sfruttata bene. Lungo il Corso, infatti, dovrebbe esserci l’ortofrutta, mentre il no-food sarebbe da mandare nelle vie limitrofe. E tra le bancarelle dovrebbe essere lasciato lo spazio per uscire e venire a vedere le nostre vetrine». «La difficoltà - riprende Sandra Del Monego della “Gastronomia con i fiocchi” - è quella di riuscire ad attirare le persone che vanno in Centro. E’ un paradosso che, nonostante la vicinanza, non si possa fare conto sui turisti di via Museo». Chi apre le braccia al mercato è il titolare del “New Pub” Salvatore Faja con lo staff formato da Julia Kuruczova, Claudio Trevisan e Antonio Tarantino: «Non vediamo l’ora di avere questa nuova possibilità. Sarebbe una bellissima soluzione». Così Roberto Grigoli (abbigliamento “Clochard”): «È un’assurdità sostenere che qui non ci sia parcheggio perché è proprio un nostro punto di forza. Intercettare la clientela del Centro? Cominciamo con il tenere tutti aperto al sabato pomeriggio». Tirano le conclusioni Gini Monika e Martina Boz di “Energia”: «Sarebbe bello poter contare su più manifestazioni, senza concentrare tutto nei soliti posti. Il mercato, invece, è un grosso problema: non ha senso farlo qui, molto meglio spostarlo in via Amba Alagi, via Virgilio e via Cesare Battisti». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti
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