Cerca nel blog
venerdì 24 settembre 2010
Dodiciville: i negozi senza clienti
Alto Adige — 23 settembre 2010 pagina 14 sezione: CRONACA
BOLZANO. A volte la geografia urbana della città non ha le stesse distanze di quella commerciale e l’esempio lampante arriva dall’asse via Piave-piazza Dodiciville-via Brennero dove, a due passi dalla frequentata via Grappoli e a quattro dai celebrati Portici, cambia radicalmente l’universo professionale di negozianti ed esercenti rispetto al Centro storico. A fare da simbolico spartiacque è proprio l’arco che separa via Piave dall’intersezione di via Grappoli e via Bottai. Anche qui, come in piazza Domenicani, sembra ergersi un muro invisibile che rimpalla i clienti occasionali. L’atmosfera, dunque, presenta di colpo tutti i crismi delle zone più periferiche: gran lavoro con i residenti, scarso passaggio di gente, difficoltà di parcheggio e carenza di manifestazioni. Pietro Tomasi, titolare dell’omonima gioielleria, con il suo negozio rientra ancora nella zona “al di qua dell’arco” e non a caso affronta tematiche relative al Centro in senso stretto. «Bisognerebbe fare qualcosa per implementare il movimento al sabato pomeriggio, tenendo tutti aperto e chiudendo al lunedì mattina come accade nel resto d’Italia. Non è possibile, inoltre, che il Comune predisponga iniziative in tal senso e poi permetta il libero parcheggio per tutto il sabato». Scendendo lungo via Piave la situazione diventa più critica: «E’ una zona difficile - risponde sconsolata Katharina Georges di “ArcadeEt” - per chi fa il nostro lavoro. In soli 16 mesi di attività, infatti, posso garantirle che per quattro volte abbiamo passato un intero mese senza nemmeno un cliente. Il passaggio di persone è scarso e sono pochissimi quelli che superano l’arco che ci separa da via Portici. Bisognerebbe studiare delle misure per incentivare i turisti a venire da noi». Della stessa opinione Christina Tappeiner di “Pianta Design”: «E’ molto raro che qualcuno si avventuri da queste parti, il che è paradossale vista la vicinanza con il cuore pulsante del commercio cittadino. Ci vorrebbe qualche manifestazione in più». Volti più rilassati quelli di Andreas Hochkofler e Fabian Innerebner dalla cassa di “Amonn”. «Che non ci sia tanta gente è innegabile, ma va anche detto che qui i costi sono più bassi rispetto a pochi metri più avanti. Noi, poi, abbiamo la fortuna di rivolgersi a un settore più specialistico, quindi contiamo su una clientela che arriva anche da più lontano». Vanni De Biasi del bar “Mimosa” ripercorre le tappe storiche della zona. «E’ cambiata molto e rispetto a 4 anni fa il movimento di persone si è drasticamente ridotto, così come sono andati via numerosi uffici che per noi erano importanti. Non è un caso che la “Fossa dei leoni” abbia chiuso». Maria e Sonia Bauer, invece, lavorano nel più classico dei negozi di vicinato: la panetteria “Hackhofer”. «Chiaro che lavoriamo principalmente con i residenti, anche perché trovare parcheggio non è facile. Qualcuno posteggia temporaneamente davanti al negozio, sempre nella speranza di non prendere la multa», scherzano. Stessa situazione per Max Unterhofer e Alessandro Dimitrov dell’ortofrutta “Max”. «Tra i clienti abbiamo molti anziani che abitano nella zona e il ricambio è garantito dal passaparola. Possiamo essere soddisfatti. Turisti? Sì, soprattutto quelli diretti alla funivia per il Renon». Sabine Gruber, invece, lavora nell’omonimo tabacchino e sfodera un sorriso: «Siamo fortunati perché abbiamo sempre molto da fare e la gente del rione si affeziona. Per la nostra attività è sufficiente questo per renderci soddisfatti, con il surplus di qualcuno che arriva dal Centro. I parcheggi, forse, non sono molti». In chiusura Stephan Covi ed Elmar Alessandrini del negozio di prodotti automobilistici “Sigi”. «Noi abbiamo un problema del tutto particolare: la fermata del bus davanti che regolarmente per dieci minuti, essendo capolinea, ci chiude la visuale della vetrina. E’ un peccato. Per il resto il passaggio non è un granché ed è vero che dal Centro non arriva praticamente nessuno». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento