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venerdì 24 settembre 2010
Via Roma: «Mancano i parcheggi»
Alto Adige — 22 settembre 2010 pagina 20 sezione: CRONACA
BOLZANO. Il passaggio delle automobili è un aspetto importante per i commercianti, ma a poco serve se le stesse macchine non hanno un posto dove potersi fermare. Ecco allora che in via Roma, una delle zone a più alto transito della città, la carenza cronica di parcheggio, anche a pagamento, viene vissuta come un forte limite da negozianti ed esercenti. Si innesca, di fatto, il paradosso di una strada di grande movimento in cui, però, la clientela resta sempre e solo quella di vicinato, ad eccezione di qualche esercizio specializzato. «Una volta, perlomeno, la strada era a spina di pesce - sottolinea Andrea Vinante del ristorante messicano “Charro’s” - oggi invece nemmeno quello. I posteggi stanno tutti sparendo e non è un bene. A questo dobbiamo aggiungere una fortissima concorrenza innescata dalle licenze libere e i lavori di ponte Roma che dovevano essere terminati con l’inizio delle scuole e invece fanno ancora bella mostra di sé». «Il passaggio pedonale - riprende Gabriella Monanni di “Confetti ed emozioni” - è cospicuo, ma non certo ai livelli di quella che dovrebbe essere una delle strade più importanti della città. Tra gli aspetti positivi, però, va rimarcato il buon feeling tra i negozianti». Laura Friggi ci risponde dal bancone del “Centro didattico atesino”. «La nostra è un’attività che richiama clientela anche da altre zone della città, ma per esperienza posso dire che la gente viene solo se ha la corda intorno al collo. Trovare parcheggio, infatti, è un’impresa e talvolta passa la voglia. Mi chiedo, a questo punto, cosa abbia migliorato il parking interrato di viale Trieste e che senso abbiano tutte quelle piazzole verdi create solo per ragioni estetiche». Cinzia Vergari è titolare dell’abbigliamento “Ghost” e punta molto sui residenti della zona. «E’ con loro che lavoriamo tanto, non certo con i turisti. Proprio per questo il centro commerciale non mi preoccupa affatto». Fuori dal bar “Il brigante Giuliano” incontriamo Giuliano Saverio, Flora Maria Krüger e Bruno Galvan piuttosto indispettiti. «Siamo una strada abbandonata. Verissimo che il primo problema è la cronica mancanza di piazzole di sosta, fossero anche blu, ma va detto che via Roma è dimenticata costantemente da chi organizza le manifestazioni. Non possiamo contare nemmeno su una festa di quartiere. E’ ridicolo, poi, leggere che in Centro si lamentano. Se vogliono aiutarci, infine, perché non sgravano la strada dal traffico e riaprono viale Trento?». Cruccio parcheggi anche per Silvia Seres del bar “Sissy”: «Le piazzette e lo spazio per predisporne qualcuno in più ci sarebbero anche, manca la volontà. Per fortuna che lavoriamo molto con gli uffici, altrimenti sarebbe difficile». Qeram Seshu dell’“Elena” è sulla stessa lunghezza d’onda: «Bisogna sopravvivere con i residenti del quartiere senza fare troppo affidamento su chi arriva da altre zone». Pasquale Mascaro, invece, prova a spostare il tiro della riflessione. «Sarebbe il caso di migliorare, invece, la pista ciclabile perché così com’è è troppo pericolosa e non ci si può nemmeno arrischiare a buttare l’occhio su qualche vetrina». A conclusione del giro di riflessioni troviamo Carla Calore, Michele Bordato e Simonetta Stringari al bar “Le Formiche”, avamposto del mercato equo e solidale: «Nel nostro punto vendita viene molta gente che intende fare degli acquisti mirati, ma è anche vero che, sotto l’aspetto del bar, ci troviamo in una zona dove la concorrenza, per usare un eufemismo, di certo non manca. Per sopravvivere in una situazione simile bisogna puntare sulla specializzazione dell’offerta ed ecco quindi che implementiamo i pranzi biologici piuttosto che i prodotti dalla filiera corta. Ci vuole inventiva, ma i risultati, con tenacia, arrivano». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti
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