Alan Conti
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mercoledì 14 maggio 2014
Eva Klotz saluta la politica
Sarà l’ultima legislatura di una Eva Klotz pronta ad
affrontare qualsiasi nuova legge in arrivo dal consiglio regionale per mettere
un freno a quei vitalizi che hanno ricoperto d’oro anche lei. Nel dettaglio
sono 435mila gli euro già accreditati alla pasionaria e 701mila quelli
riscattabili tra quattro d’anni, ma la leader dell’autodeterminazione non è
politica di primo pelo e l’aria l’ha già fiutata: il crollo dei Freiheitlichen
non è passato inosservato nelle stanze della nuova sede del partito al civico 9
di via Portici. “Io non sono mai stata Obfrau o leader del partito. Il nostro,
poi, viene considerato movimento. Il
lavoro che stiamo facendo non può essere identificato o annacquato con questa
vicenda”. Ci perdoni, ma alle elezioni provinciali lei è stata la più votata
della lista con 13.037 voti e, al di là di questo, ci vuole del coraggio a dire
che lei sia solo una tra i tanti. “E’ così, in ogni caso io sono pronta ad
accettare qualsiasi soluzione ci venga prospettata a livello regionale e se ci
sarà da restituire qualcosa non mi tirerò indietro. Non ho certo iniziato a
fare politica per arricchirmi”. Intanto,
seppur con la rincorsa, la treccia più famosa di Palazzo Widmann annuncia il
suo graduale ritiro. “Sicuramente sarà il mio ultimo mandato perché il nostro
movimento ha tanti giovani che meritano di essere valorizzati e dobbiamo
lasciare loro lo spazio”. Non mancano, dunque, le novità per un partito che ha
inaugurato ieri la sua nuova casa snocciolando numeri incoraggianti per quanto
riguarda i tesseramenti con 317 nuove adesioni (nel 2010 erano state 230) per
un totale di 3.659. L’età media si attesta a 38,6 e ben il 44% degli iscritti è
under 30, addirittura il 6,7% under 18. Klotz ha ragione quando dice che i
giovani sono tanti. “Significa – interviene il consigliere provinciale Sven
Knoll - che noi non registriamo questa
disaffezione politica che sta colpendo un po’ tutti i partiti in questi ultimi
anni. Le nostre istanze, evidentemente, sono attuali e buone anche per il
futuro”. Orientamento che, a onor del vero, sono sempre gli stessi:
autodeterminazione attraverso un referendum che godrebbe di una rinnovata
legittimazione in arrivo dagli esempi in zone europee come Scozia o Catalogna.
In conferenza stampa fa capolino persino quanto fatto in Crimea. Da qui
discendono altri capisaldi del programma destinati a far discutere. “Ci
vorrebbe – continua Knoll – un ente previdenziale altoatesino e non nazionale
per cercare di bloccare una dispersione continua di soldi. Sono molti di più,
infatti, i contributi che versiamo rispetto a quelli che vengono elargiti nel
complesso. In seconda battuta continuiamo a ritenere che gli sportivi di punta
dovrebbero vestire i colori provinciali e non quelli italiani. Basterebbe
assumerli all’interno dell’amministrazione anziché nelle forze dell’ordine”.
Turnover e scatti bloccati per candidati qualificati, dunque, ma porte aperte
agli olimpionici che un posto già lo hanno.
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