La ricetta per trovare lavoro
velocemente? Specializzarsi in fisioterapia e superare il patentino di
bilinguismo di grado B. E’ quanto emerge dalla vicenda della casa di riposo di
Salorno “Kofler” costretta, ormai da anni, ad assumere professionisti di
assistenza sanitaria tramite ordinanza sindacale anziché concorso. Una prassi
resa necessaria dal deserto dei bandi degli ultimi anni: senza intervento
amministrativo la struttura chiuderebbe i battenti. Un orizzonte logicamente
impensabile considerato ijl parco anziani che la casa di riposo assiste in
edificio e a domicilio. Fatto sta che con cadenza periodica il sindaco Giorgio
Giacomozzi si trova a nominare l’assunzione per chiamata diretta attraverso
ordinanze che fanno richiamo, addirittura, agli atti di igiene urgente
pena il mancato mantenimento del
servizio di assistenza geriatrica. Lo stesso documento parla apertamente
di “compromesso per la mancanza di
personale qualificato”. La qualifica assente, manco a dirlo, è quella del
certificato di bilinguismo.
“E’ un meccanismo decisamente
comune alle strutture come la nostra - precisa il direttore della “Kofler”
Roberto Panizza – e deriva dall’effettiva incapacità di trovare candidati con
il patentino”. Non è difficile comprendere come il fenomeno possa essere
diffuso, ma a Salorno assume contorni simbolici data l’incollatura al confine
trentino e la difficoltà di attirare lavoratori tedeschi da altri territori
altoatesini più distanti. La fisioterapista recentemente confermata con un
contratto part time all’80%, per dire, è nata a Cles e vive a Mezzocorona. Non
si tratta nemmeno di una soluzione straordinaria dato che nella casa di riposo
di Salorno praticamente tutta la sfera assistenziale di primo livello ne è
coinvolta. “Le assunzioni per ordinanza interessano la fisioterapia e le
infermiere”. Naturalmente il servizio pubblico, in questo caso, deve muoversi
come un’azienda privata. “Per scegliere
a chi affidarci operiamo una selezione interna tra eventuali candidati
multipli. Poi la nomina spetta al sindaco”. Colloqui, esperienza, curriculum e
preparazione: tutto il menù degli incarichi privati. Il tutto, però,
intervallato costantemente da bandi andati deserti: “A breve dovremmo
ufficializzarne un altro – continua Panizza – e ci aspettiamo che qualcosa
possa muoversi. D’altronde la formazione si è mossa perché in futuro possano
tranquillamente arrivare candidati specializzati e in possesso del patentino”.
Il rovescio della medaglia, però, sarebbe dare il benservito a dipendenti che
hanno apportato un contributo buono viste le frequenti conferme. “Purtroppo
questa è una situazione che può capitare e non possiamo esserne contenti dato
che si tratta di personale apprezzato che conosce le dinamiche della casa di
riposo” conclude il direttore. La logica del concorso pubblico, chiaramente,
predomina. Tutta la vicenda, però, lascia il solito quesito che galleggia in
sospeso: è necessario sapere il tedesco per essere di ottimo supporto a un
anziano che già da anni si è affezionato?
Alan Conti
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