Via Resia alle 8 del mattino è uno dei punti più delicati
del traffico bolzanino. Lo sanno gli abitanti di Don Bosco, i bolzanini ed è
facile ipotizzare lo sappia anche l’Ufficio Mobilità del Comune di Bolzano. Lunedì, però, alla consueta massiccia presenza di automobili si aggiungono i
lavori di raschiatura dell’asfalto all’altezza del negozio di biciclette “Zago”
finalizzati alla posa della nuova linea Telecom. Risultato: una corsia chiusa,
difficoltosa gestione del senso alternato sull’altra, accesso e uscita da ponte
Resia a singhiozzo e sbocchi di Casanova intasati. Fin qui l’ambito del
disagio, quel che è grave è il blocco di un’ambulanza di passaggio e di ben tre
bus della linea urbana con tanto di spostamento della fermata con relativo
disorientamento degli utenti della Sasa in larga parte diretti al lavoro. A
segnalare per primo il problematico intoppo è il consigliere di Circoscrizione
di Alto Adige nel Cuore Francesco Mafrici che alza la voce verso l’Ufficio
Mobilità. “Come può l’amministrazione predisporre la chiusura alle otto di via
Resia senza predisporre un piano alternativo? E’ stata proprio la difficoltà di
manovra degli autobus a determinare una situazione di oggettiva difficoltà.
L’emissione di un’ordinanza simile alla ditta è stata fatta con una
superficialità che ha dell’incredibile”. Peraltro Mafrici già in passato aveva
avuto uno scontro con l’ufficio a causa di un presunto lavoro portato avanti
nonostante la mancanza di una specifica ordinanza all’incrocio tra via Milano e
via Montecassino.
In ogni caso lunedì mattina alle 10 la parte più impattante del lavoro su via Resia era finito,
quindi viene da chiedersi per quale motivo le due ore di attività non potessero
essere spostate in un orario meno problematico per la viabilità della zona. Non
solo, desta qualche perplessità l’aver lasciato la gestione di un senso unico
alternato così delicato ai soli operai della ditta piuttosto sorpresi dal caos
creatosi. La collaborazione della polizia municipale è stata chiesta solo in un
secondo momento e su segnalazione di alcuni cittadini. In tanti, infatti, hanno
alzato la voce spazientendosi e c’è chi ci ha messo anche 40 minuti per
districarsi considerando la colonna fino al Bivio Merano-Mendola. Il tutto
lungo un’arteria che è tradizionalmente di transito per i mezzi di soccorso
diretti all’ospedale. Quesiti cui l’Ufficio Mobilità, impegnato in riunioni
totalizzanti, non ha ritenuto necessario rispondere.
Intanto anche il
consigliere comunale di maggioranza Claudio Della Ratta si chiede per quale
motivo sia stato necessario mettersi all’opera proprio in quella fascia oraria
del lunedì mattina. Magari nelle tante riunioni di lunedì, in Ufficio, qualcuno
si sarà posto il quesito.
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento