Partire dalle scuole è la soluzione fornita per ogni
emergenza culturale. Spesso un’intenzione che rimane tale, l’educazione al tifo
corretto per dirne una, ma che l’associazione altoatesina Centaurus ha deciso
di mettere seriamente in campo. Il progetto è tanto semplice quanto destinato a
far discutere: portare nelle classi coetanei omosessuali, ma anche
transessuali. Finora nella battaglia scolastica per il rispetto di ogni
orientamento ci si era spinti al massimo ai colloqui con i sessuologi. Ogni
passo più avanti è fatto nel rischioso terreno della polemica. Centaurus, però,
intende provare a rompere un muro che non è solo provinciale, ma anche
nazionale. “Il progetto si chiama Peer Education Project – spiega il presidente
Andreas Unterkircher – e prevede l’ingresso nelle aule di gay, lesbiche e
transessuali adeguatamente preparati. Ci rivolgiamo alle scuole medie e
superiori perché riteniamo che l’impatto con esperienze positive dei coetanei
possa essere assai più efficace di una normale lezione. Tra i nostri
collaboratori, per esempio, abbiamo un ragazzo di 16 anni in fase di
transizione di sesso”. Ci vuole, comunque, una buona dose di coraggio come
spiega il dottore Michael Peintner, consulente sessuale che ha preparato i
ragazzi agli incontri. “Non è semplice, lo sappiamo. Quando queste piccole
conferenze le abbiamo tenute noi siamo entrati in ambienti dove alcuni studenti
si dicevano addirittura disposti a compiere violenza contro gli omosessuali. Il
nostro ragionamento, tuttavia, è che a una discriminazione forte va data una
risposta forte. Questa è la nostra”. Si tratta, come detto, del primo
esperimento di questo tipo in Italia. “Trovarsi faccia a faccia con un
coetaneo, compagno, se vogliamo collega, è sicuramente qualcosa di diverso e
meno astratto”. Non è detto, però, che tutte le famiglie siano contente. “Noi
intendiamo solo spiegare senza intenti polemici”.
I fronti di
intervento di Centaurus, in ogni caso, non si fermano qui e sono pronte altre
due iniziative per colpire l’immaginario collettivo. La prima, abituale, è
quella della realizzazione di alcuni manifesti da portare in ogni angolo della
provincia con l’immagine di una coppia nuziale con due sposi dello stesso
sesso. “Un messaggio forte – continua Unterkircher – per porre l’attenzione in
modo evidente sulla questione dei diritti civili delle coppie omosessuali. Per
noi devono essere totali, matrimonio compreso”. La campagna inizierà lunedì 12
e batterà al tappeto tutto il territorio. “Purtroppo anche in Alto Adige
registriamo alcune difficoltà discriminatorie. Per questo è importante essere
in ogni angolo per far sentire la nostra voce o anche solo stimolare qualche
riflessione”.
Chiude il trittico
una campagna interamente appoggiata sul web con la promozione della serie
“Julian, un amore diverso”. Si tratta di una fiction on line tedesca che ha
riscosso grandi consensi in Germania e che Centaurus ha voluto portare in
Italia. “Con l’aiuto di una collaboratrice specializzata, Martine De Biasi,
abbiamo prima tradotto e poi doppiato tutti gli episodi. Per le voci abbiamo
ingaggiato solo ragazzi giovani per dare loro un’opportunità di crescita
professionale”. Da oggi, dunque, basta andare su You Tube e inserire il titolo
della serie per cominciare a seguirla.
Partiranno a breve,
infine, le mail dirette a tutte le direzioni scolastiche per proporre gli
incontri con i ragazzi. Chi accetterà la sfida?
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