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mercoledì 14 maggio 2014

Ragazzi gay in aula contro l'omofobia


Partire dalle scuole è la soluzione fornita per ogni emergenza culturale. Spesso un’intenzione che rimane tale, l’educazione al tifo corretto per dirne una, ma che l’associazione altoatesina Centaurus ha deciso di mettere seriamente in campo. Il progetto è tanto semplice quanto destinato a far discutere: portare nelle classi coetanei omosessuali, ma anche transessuali. Finora nella battaglia scolastica per il rispetto di ogni orientamento ci si era spinti al massimo ai colloqui con i sessuologi. Ogni passo più avanti è fatto nel rischioso terreno della polemica. Centaurus, però, intende provare a rompere un muro che non è solo provinciale, ma anche nazionale. “Il progetto si chiama Peer Education Project – spiega il presidente Andreas Unterkircher – e prevede l’ingresso nelle aule di gay, lesbiche e transessuali adeguatamente preparati. Ci rivolgiamo alle scuole medie e superiori perché riteniamo che l’impatto con esperienze positive dei coetanei possa essere assai più efficace di una normale lezione. Tra i nostri collaboratori, per esempio, abbiamo un ragazzo di 16 anni in fase di transizione di sesso”. Ci vuole, comunque, una buona dose di coraggio come spiega il dottore Michael Peintner, consulente sessuale che ha preparato i ragazzi agli incontri. “Non è semplice, lo sappiamo. Quando queste piccole conferenze le abbiamo tenute noi siamo entrati in ambienti dove alcuni studenti si dicevano addirittura disposti a compiere violenza contro gli omosessuali. Il nostro ragionamento, tuttavia, è che a una discriminazione forte va data una risposta forte. Questa è la nostra”. Si tratta, come detto, del primo esperimento di questo tipo in Italia. “Trovarsi faccia a faccia con un coetaneo, compagno, se vogliamo collega, è sicuramente qualcosa di diverso e meno astratto”. Non è detto, però, che tutte le famiglie siano contente. “Noi intendiamo solo spiegare senza intenti polemici”.
 I fronti di intervento di Centaurus, in ogni caso, non si fermano qui e sono pronte altre due iniziative per colpire l’immaginario collettivo. La prima, abituale, è quella della realizzazione di alcuni manifesti da portare in ogni angolo della provincia con l’immagine di una coppia nuziale con due sposi dello stesso sesso. “Un messaggio forte – continua Unterkircher – per porre l’attenzione in modo evidente sulla questione dei diritti civili delle coppie omosessuali. Per noi devono essere totali, matrimonio compreso”. La campagna inizierà lunedì 12 e batterà al tappeto tutto il territorio. “Purtroppo anche in Alto Adige registriamo alcune difficoltà discriminatorie. Per questo è importante essere in ogni angolo per far sentire la nostra voce o anche solo stimolare qualche riflessione”.
 Chiude il trittico una campagna interamente appoggiata sul web con la promozione della serie “Julian, un amore diverso”. Si tratta di una fiction on line tedesca che ha riscosso grandi consensi in Germania e che Centaurus ha voluto portare in Italia. “Con l’aiuto di una collaboratrice specializzata, Martine De Biasi, abbiamo prima tradotto e poi doppiato tutti gli episodi. Per le voci abbiamo ingaggiato solo ragazzi giovani per dare loro un’opportunità di crescita professionale”. Da oggi, dunque, basta andare su You Tube e inserire il titolo della serie per cominciare a seguirla.
 Partiranno a breve, infine, le mail dirette a tutte le direzioni scolastiche per proporre gli incontri con i ragazzi. Chi accetterà la sfida?
 Alan Conti

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