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mercoledì 5 settembre 2012

Scuola, il calendario non oscuri la didattica

Didattica in pirmo piano (foto UniNa)
BOLZANO. Oggi la prima campanella, prima di tutti e prima del solito. Soddisfatte le aspirazioni totalizzanti dell’assessore alla scuola tedesca Sabine Kasslatter Mur, questa mattina sono rientrati in aula bambini, adolescenti e ragazzi per affrontare il nuovo anno scolastico. Il dibattito di questi mesi si è chiaramente incentrato sull’organizzazione dei tempi, perdendo un poco di vista la didattica pura. La seconda, infatti, tranne che per Kasslatter Mur, pare non meno importante della prima e la parola chiave attorno alla quale ruoteranno anche questi mesi è ancora quella delle lingue. Le classi bilingui spuntano ormai in quasi ogni istituto comprensivo dopo i primi esperimenti del 2006 e alle medie, Foscolo e Archimede in testa, si è già rotto l’argine per permettere la continuazione della sperimentazione ai primi pionieri ormai grandicelli. Addirittura alla Bolzano VI la dirigente Mirca Passarella ha deciso di raddoppiare le sezioni e porre un vincolo alle iscrizioni legato al possesso della certificazione “Fit in Deutsch 2” del Goethe Institut tante erano le richieste. Ovviamente chi è rimasto fuori non viene lasciato a se stesso, ma l’effetto cascata ha determinato un potenziamento linguistico, inglese compreso, di tutte le classi. Se non è bilingue, insomma, ci si avvicina pressoché sempre. Eloquenti le stesse parole di Passarella: “Ormai le lingue sono diventate un automatismo della progettazione didattica ed è giusto che sia così”. Manca, però, ancora un tassello, anzi due: superiori e scuole tedesche, infatti, marcano visita. Licei ed istituti tecnici, infatti, hanno messo in piedi scambi, anni da frequentare nelle scuole tedesche e altre molteplici iniziative ma interventi mirati su piani orari e curricula non sono arrivati. Il tempo stringe perché tra un paio d’anni gli stessi pionieri del 2006 si affacceranno proprio a questo grado scolastico e si interrogheranno su come muoversi per non vivere un passo indietro. La scuola tedesca, invece, sembra non andare molto più in là degli scambi linguistici, peraltro fortemente condizionati dalla pressione italiana. Il sovrintendente tedesco Peter Hoellrigl, ieri, si è soffermato sulla capacità della scuola di fornire carta igienica costante mentre Kasslatter Mur, dal canto suo, ha messo a punto un sistema che tolga l’ora veicolare obbligatoria alle superiori prevista dalla riforma Gelmini all’italiano per dirottarla su francese o inglese. Nello sport la partenza anticipata è quasi sempre partenza falsa, ma la scuola italiana non può permettersi di aspettare chi vuole rimanere indietro.

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Nell'edizione odierna del telegiornale)




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