Una scuola per immigrati, parallela e temporanea. Non è definita nei dettagli, ma la proposta lanciata dal presidente della Provincia Luis Durnwalder è di quelle capaci di spaccare in due. L’esigenza della didattica, secondo il Landeshauptmann, è quella di non rallentare le lezioni per aspettare chi deve imparare italiano e tedesco, il modello quella della scuola ladina. Fondendo le due cose ecco sezioni per stranieri, pienamente bilingui, che durino un imprecisato tempo necessario al riallineamento linguistico con il resto degli alunni.
Ora i tre assessori alla scuola, Christian Tommasini, Sabine Kasslatter Mur e Florian Mussner, dovranno trovare, se c’è, una quadra giuridica. I primi due, dopo un escursus storico fatto di frecciatine più o meno evidenti, dovranno sviluppare un progetto comune. In attesa i Verdi hanno già parlato di “progetti ghettizzante e contro una prospettiva di scuola europea”. Nella consueta conferenza di giunta, inoltre, s’è parlato dell’incontro che la Provincia avrà con i Comuni il prossimo 10 giugno con svariati punti all’ordine del giorno, del finanziamento per lo spostamento dell’elettrodotto di Millan, del nuovo planetario di San Valentino e del protocollo firmato con Inail. Riflettori, insomma, puntati sulla scuola con una linea Durnwalder che, per la verità, è ancora tutta da scoprire ma che nelle sue impostazioni generali, a compimento, potrebbe portare a un curioso risultato: diplomati stranieri trilingue e diplomati altoatesini che padroneggiano una lingua e mezza.
Nessun commento:
Posta un commento