Periodo nero per le auto blu. O meglio per chi su queste auto si siede come passeggero. Dopo il polverone sollevato dall’uso dell’assessore provinciale Christian Tommasini della macchina di servizio durante le manifestazione del due giungo ieri in consiglio provinciale è spuntato un nuovo fronte sorprendente. Ad introdurlo un’interrogazione presentata da Donato Seppi di Unitalia che, se confermata, avrebbe dell’incredibile. Pare, infatti, che a qualcuno sia venuta la brillante idea di utilizzare la vettura istituzionale addirittura per portare ad aggiustare la propria lavatrice.
I poteri degli assessori, insomma, sono tanti ma ora a questi va aggiunta anche la non comune capacità di infilare una lavatrice all’interno di una macchina: il che non sembra operazione semplicissima.
Fuori dallo scherzo la questione, chiaramente, è ancora tutta da verificare ma di sicuro l’alone di amarezza e potenziale vespaio che porta con sé è tangibile per un uso che sarebbe, stavolta, totalmente ingiustificato di un parco macchine sul quale si potrebbe anche ragionare delle qualità e dell’utilità. Dando per scontata la seconda ci si può anche chiedere perché siano necessari modelli di ultimo grido o grandi dimensioni senza farsi bastare delle più modeste utilitari in cui, per inciso, la lavatrice nemmeno entrerebbe. La beffa del destino è che ieri l’assessore provinciale Thomas Widmann presentava a tutti in una conferenza stampa il progetto di car sharing: prima di pungolare i cittadini sarà meglio chiarire le carte con tutti i colleghi di giunta magari utilizzando le auto insieme qualche volta. Senza lavatrici, ne siamo certi, si sta comodi anche in due.
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