Utilizzare più energia non fa stare meglio e se pensate che avere una particolare sensibilità di questi temi conduca a un minore spreco vi sbagliate di grosso. Assolutamente vero, invece, che i più ricchi producono più anidride carbonica. Sono i dati più significativi emersi dalla ricerca sullo stile di vita dei bolzanini e il suo impatto ambientale condotta dall’Eurac all’interno del progetto “Klimi Land” curato dall’Università Ludwig-Maximilians di Monaco. I questionari a Bolzano sono stati consegnati a una famiglia ogni sette cassette della posta ottenendo un campione di 1.105 nuclei. Solo per abitare e muoversi, dunque, i cittadini del capoluogo consumano tre tonnellate di Co2 a persona. In media i bolzanini vivono in famiglie composte da 2,5 persone e dispongono di 44,5 metri quadrati a testa. Utilizzano la bicicletta per andare al lavoro a una distanza di 5,8 chilometri da casa e vanno a fare acquisti a piedi in un raggio di 1,4 chilometri.
E’ Gries-San Quirino, in ogni caso, il quartiere più sprecone con 3.266 chili di anidride carbonica pro capite e segue Rencio con 3.027. Più attenti i rioni popolari di Don Bosco, Europa-Novacella e Olttrisarco che si attestano a 2.798 sotto la media cittadina fissata, come detto, a 3 tonnellate. Attenzione, infine, al livello di povertà energetica, ovvero quella condizione per cui il 10% di un reddito famigliare finisce in spese energetiche. A soffrirne sarebbe addirittura l’8,5% della popolazione. Il risparmio e l’oculatezza, insomma, sono spesso legate alle necessità: questa, purtroppo, non è una novità.
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