Stuprata da un branco e poi gettata nei frutteti di Cermes, sola con il suo dolore e i suoi ricordi confusi. E’ la terribile storia che arriva dal meranese raccontata da Giorgio Pasetto sulle pagine dell’Alto Adige. Accade tutto sabato sera e comincia come finiscono tante serate dei giovani: su uno shuttle bus in centro città a Merano. Protagonista, o meglio, vittima una donna straniera di mezza età che ha la sventura di salire su una di queste navette con la compagnia sbagliata. Altri uomini, non si sa quanti, probabilmente originari dell’est. Da lì in poi un buco nero che porta la memoria della donna fino ai drammatici attimi della violenza e un altro reset fino alla mattina, domenica mattina, tra i campi di Cermes. Sono stati alcuni passanti, accortisi dello stato confusionale della donna, ad avvertire i Carabinieri l’altro ieri. Il racconto della donna ha trovato immediato riscontro scientifico negli esami svolti all’ospedale Tappeiner che hanno confermato la violenza. Ora gli uomini dell’Arma dovranno cercare di fare luce sulle tante ombre della vicenda: un prima mano sembra arrivare da alcune telecamere che confermerebbero la versione della signora e renderebbero rintracciabile anche l’autista dello shuttle bus. Dal suo interrogatorio gli inquirenti sperano di cogliere particolari decisivi per risalire ai responsabili dello stupro. Possibile, viste le difficoltà mnemoniche della vittima, che la donna sia stata anche drogata o ubriacata pesantemente. Merano, però, torna a fare i conti con il terribile fenomeno della violenza sessuale dopo i recentissimi fatti di dicembre, che curiosamente registrano anche lì la presenza di uno shuttle bus, e quelli di Parco Marconi. A questo punto un’emergenza.
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