La polemica sul Monumento alla Vittoria sembrava bastione ormai superato, ma a rispolverarlo spunta il quotidiano on line “L’Indipendenza” che sceglie la giornata della Festa della Repubblica italiana per un attacco senza mezze misure all’edificio bolzanino. Durissime le parole riportate dal sito dell’associazione milanese “Indipendenza” che persegue il diritto all’autodeterminazione dei popoli. “A Bolzano – si legge – sopravvive uno dei bombardini monumenti alla tracotanza patriottica italiana declinata nella veste fascista”. Qualche riga dopo l’attacco si fa ancora più netto: “La prova suprema dell’ipocrisia dello Stato italiano ladro e mafioso” indicando nell’Alto Adige quella terra che, a differenza di tutto il resto del territorio italiano, “non ha mai levato nulla del periodo fascista curando amorevolmente tutta la paccottiglia di regime come simbolo dell’italianità”. Sfugge all’autore, per esempio, la vicenda delle aquile di viale Druso o le riflessioni portate avanti in città sul rapporto tra opera d’arte e committenza. L’articolo è poi chiuso con uno stralcio del libro “il monumento di regime” scritto da Hartmuth Staffler e Nerio De Carlo che attacca duramente l’edificio con scritti freschissimi di tre anni fa. Strano destino quello di un’associazione che vorrebbe guardare avanti voltandosi indietro.
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