Sciopero della fame e autoconsegna. Non scherzavano gli agenti di polizia penitenziaria quando hanno lanciato l'allarme a Questore e Provveditorato sulle loro condizioni di lavoro all'interno della struttura di via Dante. Un primo contatto dall'annuncio c'è stato, ma le rassicurazioni sono state talmente generiche da non rassicurare affatto. Personale striminzito e struttura fatiscente rimangono tali e quindi da oggi tutto auto-reclusi dentro il carcere e via con la durissima protesta dello sciopero della fame.
Gli agenti di polizia penitenziaria sono i primi garanti della dignità all'interno delle nostre carceri. Prima di pensare a spalancare le inferriate, forse, sarebbe bene riflettere su chi le apre e le chiude ogni giorno. (a.c.)
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