Una tempesta in un bicchiere d’acqua. La crisi di governo si è risolta oggi con un nulla di fatto a un fiducia ribadita a Letta con un’ampissima maggioranza al Senato: 235 sì e appena 70 no. E’ tutto quello che c’è in mezzo a lasciare un tumulto sul proscenio politico italiano: il Pdl, infatti, è partito di prima mattina lancia in resta per far cadere l’esecutivo, ha imbarcato acqua con un nutrito drappello di contrari e ha virato di 180 gradi accettando la fiducia in extremis. Una virata U sorprendente manovrata dal Cavaliere Silvio Berlusconi che, sostanzialmente, incassa il voltafaccia dei suoi e si ritrova tanto scoperto da fare un passo indietro. A Bolzano, intanto, tira un sospiro di sollievo il presidente della Provincia Luis Durnwalder: “Constato che il senso di responsabilità ha avuto la meglio. Diamo modo al governo Letta di continuare il proprio lavoro sul cammino delle riforme necessarie al Paese inquadrate in una strategia di lungo periodo. Certo, era meglio non arrivare a una giornata di tale instabilità con relativa fibrillazione dei mercati”. Durissimo l’Obmann Richard Theiner: “Non c’è più spazio in questa politica per Berlusconi. Un personaggio che ha coinvolto il Paese in troppi scandali, passando da un’inchiesta all’altra e finendo per essere poi condannato”. Una giornata lunga, dunque, che lascia l’impressione che il grande pirotecnico dello scenario politico italiano degli ultimi decenni si sia bruciato per la prima volta giocando con il fuoco.
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