Ritrovare la bellezza del voto, riconsiderare le potenzialità della
politica e farlo al seggio, che sia provinciale o di partito e poi,
chissà, nazionale. Matteo Renzi arriva a Bolzano al Rainerum inseguito
dal solito stuolo di telecamere e taccuini e sale sul palco per
dividersi tra locale e nazionale, provinciale ed europeo con il fine di
ridare lustro alla scelta elettorale. Un appello che lo porta a dire che
dalle amministrative raramente si possono trarre indicazioni nazionali,
ma anche che il voto provinciale ci dirà che Italia ed Europa vogliamo.
Ecco, poi, spuntar la necessità di pretendere dall'Europa maggiore
considerazione mescolata ai complimenti all'efficienza energetica
altoatesina e al suo sistema di scuola professionale. Non manca,
ovviamente, una riflessione sul tema forte dell'amnistia e dell'indulto.
Sul palco per Renzi anche il riconoscimento del Canederlo d'oro da
parte di Franz e Bepi per la sconfitta alle primarie contro Bersani.
Immancabili, dopo le risate, i complimenti alla realtà locale con Renzi
che veste i panni di gregario di volata per Arno Kompatscher.
Tra i complimenti del sindaco di Firenze, disponibilissimo a salutare
conterranei toscani in un'organizzazione che ha fretta solo durante le
interviste, si annega un aspetto che forse il Pd locale non ha avuto
tempo di spiegargli: se vincerà Kompatscher non è affatto detto che
vincerà anche il Pd.
Alan Conti
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