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lunedì 14 ottobre 2013

Scappa da psichiatria, ora è scomparsa

Sono scappati dal reparto di neuropsichiatria infantile, sfuggendo i controlli e sparendo nel nulla. Ingrid Batista Loyola, sedicenne residente con la famiglia a Rovereto, ha fatto perdere le sue tracce nella città altoatesina mettendo in allarme amici e parenti. A raccontarne l’ansia è direttamente il tutore legale Fabiano Lorandi che acconsente alla diffusione di dati e vicenda: “Da più anni Ingrid si trova nel tunnel della tossicodipendenza – racconta – e si accompagna da un pregiudicato di 32 anni senza fissa dimora, Damiano Adelsburg, che l’ha aiutata a scappare dall’ospedale di Merano dove era in cura. Ingrid, poi, avrebbe dovuto recarsi in una comunità di cura del Veneto su provvedimento del tribunale dei minorenni di Trento. Ogni giorno deve prendere dei medicinali per l’epilessia e sono già tre giorni che non li assume. Non solo, Ingrid non assume sostanze stupefacenti da 40 giorni e rischia un’overdose in caso di consumo eccessivo”. Secondo le indicazioni fornite da Lorandi i due, di solito, frequentano Trento nella zona della ferrovia o nella zona sud del parco Gocciadoro e venerdì sono stati avvistati nel parco Santa Chiara. Al momento della scomparsa la ragazza era in jeans, scalza, con una felpa grigia e la traccia sciolta. L’altezza è di circa un metro e settanata. Adelsburg, invece, è magro e biondo. Chiunque avesse informazioni utili è pregato di contattare il 113.
Alan Conti

4 commenti:

  1. LETTERA A QUATTRO MANI

    Voglio raccontarvi una storia... una storia di due persone che si amano... una storia di tristezza e dolore, una storia di lacrime e sangue, una storia di dovere e riscatto, una storia di gioia e amore. Voglio raccontarvi una storia vecchia come il mondo, la storia di un figlio e sua madre.
    Questa storia inizia venticinque anni fa, quando nasco, e questa stessa storia inizia a morire tredici anni fa, quando inizio a drogarmi.
    A nulla servivano gli urli muti di mia madre, a nulla serviva la disperazione imprigionata nei suoi sguardi vitrei; cosa sono del resto gli occhi di una madre paragonati a cocaina ed eroina?
    Al loro cospetto s'abbassano le montagne, di fronte a loro si prosciugano gli oceani, la loro forza oscura il sole. Insieme a loro, noi stessi smettiamo di esistere. Ma c'è qualcosa su cui nemmeno cocaina ed eroina possono vincere... l'amore di una madre per suo figlio.
    E' quest'amore che mi ha portato qui ed ora, dove scrivo questa lettera, al Centro Narconon Astore.
    Ed è qui che questa storia rinasce.
    E' in questo posto che ho capito la forza con la quale mia madre resisteva alla disperazione ed alla pazzia. E' grazie agli insegnamenti appresi in questi corsi che riesco a vedere, capire ed usare le mie capacità.
    E' grazie a questa incredibile tecnologia che sono riuscito ad imparare dai miei errori, per migliorare me stesso. E' grazie al Narconon se sono tornato ad esistere.
    Ma soprattutto è grazie all'amore di mia madre se non ho mai cessato di esistere.
    Spero che leggendo queste poche righe, capirete, e vi convincerete che qui potete salvare voi stessi, e ridare la pace che meritano alla vostre madri.

    Da questa ultima riga voglio riprendere io il racconto: sua madre.
    La storia è descritta benissimo, gonfia di quei sentimenti forti che sono l'amore ed il dolore, ma quello che voglio fare è un appello alle famiglie di non mollare mai!!!
    L'amore che proviamo per i nostri figli ci da una forza smisurata che ci fa combattere contro “il male del secolo” che è la dipendenza dalle droghe, questo male trasforma i nostri figli fino a non riconoscerli più. Ma sono anche consapevole che l'amore da solo non basta, ci dobbiamo fare aiutare, ci sono più strade che si possono percorrere, ognuno può scegliere quella che pensa sia più giusta per lui.

    Mio figlio è entrato al Narconon Astore per un atto di disperazione dettato dalle mie lacrime. Oggi posso dire di aver avuto ragione, in 5 mesi l'ho incontrato quattro volte e ogni volta ho visto crescere la sua responsabilità. La presa di coscienza dei suoi problemi lo hanno portato alla risoluzione degli stessi grazie al Programma Narconon.
    Sono sicura che nella nostra vita incontreremo nuovi problemi ma le tecniche imparate dal Programma Narconon aiuteranno mio figlio ad affrontarli e superarli.
    Mi auguro che questa nostra esperienza possa servire ad altri ragazzi e genitori; non abbiate paura, si può cambiare, smettere di soffrire ed incominciare un futuro insieme.

    Una madre e suo figlio

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  2. Se gli adepti di Scientology almeno avessero il buon gusto di non promuovere le loro pseudo associazioni umanitarie probabilmente avrei una considerazione migliore del loro operato. http://it.wikipedia.org/wiki/Narconon
    Per favore, aiutate veramente chi ha problemi di droga ed eliminate il commento sopra e anche il mio se necessario.

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  3. ste scritte gialle su grigio sono evitabilissime, non avete idea di cosa stia vedendo nel 'leggere' perchè non ce la faccio. è psichedelica la cosa

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