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lunedì 7 ottobre 2013

Durnwalder: "Biancofiore mai stata indipsensabile"

Avesse i baffi si noterebbe la vibrazione della risata al di sotto. Non c’è dubbio alcuno che la vicenda delle dimissioni da sottosegretario di Michaela Biancofiore accettate da Letta abbia divertito e non poco il presidente della Provincia Luis Durnwalder. La stilettata verbale, forse preparata, è dunque di quelle alla Aramis: elegante ma terrificante. "Non credo che la nostra autonomia ne uscirà ridimensionata, continueremo semplicemente a dialogare con i ministri Pd o Pdl come abbiamo fatto fino adesso. D'altronde sono state diverse le occasioni in cui Biancofiore ha avuto da ridire e già con la questione delle sue competenze da sottosegretario qualcosa era andato storto. Evidentemente se Letta ha ritenuto di accettare le sue dimissioni avrà avuto i suoi buoni motivi a dirle di andarsene". Per Durnwalder, insomma, sul tavolo del trait d’union tra Provincia e Governo la carta Biancofiore valeva meno del due di picche e già con il mancato invito in occasione della visita del premier Enrico Letta qualcosa si era intuito. Dalla Capitale, intanto, la pasionaria è trincerata dentro un silenzio rabbioso rimandando tutto a una conferenza stampa romana che si preannuncia di fuoco. L’unico sibilo che sfugge è quello che definisce tutta questa storia come un’assurdità. Sono passate appena pochi mesi dalla visita ufficiale a Prefetto e Durnwalder in cui Biancofiore si sperticò nel lodare Durnwalder all’insegna dell’iddilio ritrovato. A ben vedere di assurdità in questa storia ce n’è ben più di una. 
Alan Conti

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