I detenuti regionali dovrebbero essere la metà. Il discorso alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha alzato il velo sulla delicata questione del sovraffollamento delle carceri riportando in primo piano anche i numeri legati al Trentino Alto Adige. Secondo i calcoli pubblicati dal Corriere della Sera, infatti, i carcerati sul nostro territorio sarebbero 408 a fronte di una capienza sopportabile di 280. Praticamente il doppio. A livello nazionale il totale è di 64.758 con una recettività di 47.615: l’eccedenza è evidente. Ora, dunque, le strade percorribili sono quelle dell’indulto e dell’amnistia che differiscono in modo abbastanza significativo tra loro. Il primo prevede l’estinzione di tutta o parte la pena principale senza intaccare le pene accessorie, la seconda estingue il reato e le pene accessorie ma può essere perimetrata in modo più sostanziale. E’ possibile, insomma, stilare una lista di reati particolarmente odiosi da lasciare fuori. L’indulto del 2006 fece crollare le presenze in carcere da 68mila a 47mila, ma in soli sette anni la frontiera dei 60mila è stata sfondata nuovamente. Numeri significativi, dunque, sono anche quelli che vedono 12.333 persone in attesa di primo giudizio e 12.302 condannati non definitivi: sommati formano esattamente quelle 24mila unità che Napolitano vorrebbe vedere decurtate. Per arrivare in buca, insomma, da una parte si trovano indulto e amnistia dall’altra difficili soluzioni per una giustizia tartarughesca: una strada è quella più veloce e semplice, ma la più giusta sembra quella più tortuosa.
Alan Conti
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