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giovedì 3 ottobre 2013

Si parla di alcol giovanile...nell'eleganza di un palazzo

Ancora l’alcol, ancora la stessa emergenza giovanile da gestire e ancora la ricerca di soluzioni che possano essere efficaci per una piaga che comincia ad essere piuttosto difficile da analizzare. Si è insediato oggi il gruppo di lavoro previsto dall’apposito protocollo siglato lo scorso 29 aprile là dove il documento è nato ovvero al Commissariato di Governo. Padrone di casa il prefetto Valerio Valenti che nell’eleganza di un palazzo ducale vicino a quel parco forse troppo spesso dimenticato ha accolto rappresentanti di forze dell’ordine, pulizia municipale, Unione Albergatori e Pubblici Esercizi, Unione Commercio, Confesercenti, Consorzio dei Comuni e vigili del fuoco. Prevista anche la collaborazione della procura della Repubblica con Axel Bisignano e della associazioni “Volontarius” e “Forum Prevenzione”. Il passaggio dalle parole ai fatti prevede una suddivisione specifica dei compiti. Al Consorzio dei Comuni, per esempio, è stato affidato l’approfondimento sulla discrezione nel rilascio delle licenze con il supporto approfondito dei vigili del fuoco mentre la procura della Repubblica organizzerà specifici incontri per gli addetti al servizio di controllo nei locali. Non solo, attraverso il protocollo sono previsti anche contributi della Camera di Commercio a chi installerà circuiti di videosorveglianza nei locali notturni e per il ricorso volontario agli ormai noti buttafuori: scelte ancora una volta in direzione ostinata e contraria rispetto all’aria che tira nel Comune di Bolzano. Per cominciare a discutere dell’alcol, però, tutti hanno atteso l’uscita di telecamere e giornalisti per evitare orecchie indiscrete. Il fenomeno è diffuso e vissuto da chi vive le strade o le piazze anche di notte: van bene tutte le rappresentanze politico istituzionali ma forse potrebbe essere utile abbandonare la raffineria ducale per sporcarsi le mani con la voce e le esperienze, per esempio, di una piazza Erbe notturna. L’alcol nelle sue diaboliche declinazioni, pare ovvio, non lo scovi nell’eleganza austera di un palazzo.
Alan Conti

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