Sedersi in sala e mettersi un occhiale con diverse lenti. È questo quello che accade con "La brocca rotta" che domani debutterà allo Stabile aprendo la stagione de "La Grande Prosa". La firma è di quelle d'autore dato che la regia dell'opera di Heinrich von Kleist è affidata alle mani di Marco Bernardi. Sul palco una scenografia curata nei minimo dettagli: conigli veri in una gabbia, un finto merlo morto su una finestra decadente come tutto il tribunale, a metà tra una stalla e un vecchio casolare. Il caso della brocca rotta, poi, spezza la questione in mille pezzi e allegorie: dal potere alla giustizia passando per un giudice figura centrale che processa se stesso.
"È un'allegoria del nostro tempo seppur scritta con i parametri del 1802 – spiega lo stesso Bernardi – e questo è già di per sé un grande potenziale. Di certo è una di quelle rappresentazioni teatrali in cui soppesare ritmo e chiarezza è determinante con un alternarsi di tempi comici e riflessivi che si intrecciano e compenetrano. Dal punto di vista tecnico bisogna essere molto accurati perché si svolge tutto in un piano sequenza e da qui la cura per la scenografia così dettagliata e precisa. Persino la crepa sul muro ha un suo significato metaforico molto preciso di una società incrinata”. Nel ruolo del giudice Adamo troviamo l’attore romano Paolo Bonacelli. “Un personaggio molto significativo e interessante perché si trova a giudicare un fatto che lui stesso ha commesso e questo lo mette in una posizione particolare”. Saper leggere il potere attraverso metafore riportandolo con una satira anche graffiante era peculiarità di un certo periodo storico che oggi si è forse un poco persa. Nel contemporaneo si bada dritto al sodo della critica senza troppo perdersi dietro al romanzo. “Vero – conferma Bonacelli – e forse il nostro teatro moderno paga questa mancanza di fantasia o creatività. Si cerca subito la concretezza della critica ma questo ci porta a perdere quella che è la bellezza della storia”.
Domani sera alle 20.30 il debutto assoluto con repliche fino a domenica e dopo gli spettacoli bolzanini tour tra Roma e Milano. C'è da ridere mentre si pensa e c'è da pensare mentre si ride: un occhiale con due lenti che si specchiano.
Alan Conti
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