Ricompattarsi, riorganizzarsi e
ripartire. E' un mantra che Alessandro Modena si deve essere ripetuto
più volte nella testa in questo periodo stretto tra le difficoltà
economiche di un rapporto commerciale finito a debiti e carte bollate
e la necessità di tenere duro trovando nuove prospettive. Così la
parabola della sua “Modena Vision” diventa paradigmatica di una
crisi aziendale affrontata in una crisi economica passando da una
pianta organica di 24 dipendenti a una di 20 e perdendo, dunque, solo
4 posti di lavoro. Sette, invece, i punti di vendita rimasti
privilegiando il centro dalle sedi periferiche.
Durante il periodo natalizio, intanto,
una parte di ogni singola vendita andrà a finanziare i progetti
sociali in Eritrea e Cambogia della Podini Holding. I passi sul
territorio commerciale e imprenditoriale, comunque, vanno fatti con i
piedi di piombo in una geografia che rischia di cambiare più veloce
di quanto si potesse immaginare. Se le reazioni, però, passano tutte
dalla difesa del numero di lavoratori qualche ottimismo in più è
giustificato. In confronto certe smobilitazioni di maniglie, pannelli
solari e statuette di ceramica sembrano ancora più amare.
Alan Conti
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