Lo hanno tirato per la giacchetta in questa analisi post voto, si è detto che forse sarebbe stato il profilo adatto del Pd per provare a mettere le mani nelle tasche dell'Svp ma il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli sorride senza affondare il colpo. L'occasione è la tradizionale cerimonia solenne della deposizione della corona per i caduti delle forze armate celebrata in Municipio che ha portato in piazza tutte le alte autorità. "Non ci si candida per voglia, ma per servizio - l'esordio del primo cittadino - e non mi piace ipotizzare gli esiti del voto con i se o i ma. Purtroppo i tedeschi votano per farsi governare bene, mentre per gli italiani la scelta nell'urna rischia sempre di diventare contro qualcuno oppure ci si astiene per rabbia contro tutti. Il problema è anche qui". È così importante, peró, il numero di assessori? "Quello che preme a me è una serie di misure per Bolzano che la Svp deve accettare se vuole chiudere la trattativa. Da qui non si scappa. Poi è chiaro che fa tutto parte di un pacchetto. Si è anche parlato di una mia presidenza al Consorzio dei Comuni, ma è tutto da discutere ancora". L'astensione, peró, è un campanello d'allarme sulla percezione della Provincia come istituzione da parte dei bolzanini. Forse è avvertita come lontana. "Puó essere - conferma Spagnolli - e ritengo che il rischio di una certa disaffezione ci sia. Questo fenomeno va controllato".
Fossilizzarsi sulla questione del numero di assessori, dunque, è riduttivo e rischia, ancora una volta, di lasciare a Bolzano solo il secondo piano.
Alan ContiFossilizzarsi sulla questione del numero di assessori, dunque, è riduttivo e rischia, ancora una volta, di lasciare a Bolzano solo il secondo piano.
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