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giovedì 28 novembre 2013

Minniti: "Bella Ciao a scuola? Si insegni anche Giovinezza"

Una partigianeria”. Non che si potesse usare aggettivo più calzante per la questione, ma Mauro Minniti usa questo termine nella sua accezione negativa per puntare il dito contro la scuola “Luigi Negrelli” di Merano. Oggetto dell'accusa mossa da uno dei promotori del Movimento per l'Alleanza Nazionale è la scelta di un'insegnante di portare in aula una lezione incentrata sulla canzone “Bella Ciao”, nata per le mondine che andavano a lavare i panni al fiume e ben presto diventata simbolo dei partigiani italiani prima e di un certo concetto di resistenza di sinistra poi. “Non si può inculcare ai ragazzi delle medie una canzone con un così forte significato politico – attacca Minniti – e non si può non considerare questa una inopportunità didattica, ma anche un modo discutibile di sfruttare l'istituzione scolastica”. La conclusione, poi, è quasi una provocazione: “Allo stesso modo si potrebbe insegnare “Giovinezza” ovvero un inno goliardico degli studenti universitari, canzone peraltro molto più affine al periodo vissuto da un qualsiasi giovane”. Resta, comunque, un dubbio di opportunità: limitarsi a insegnare l'inglese con le canzoni dei Beatles è poi così grave?
Alan Conti 

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