Non trova pace la vicenda della sepoltura dell’ex generale delle SS Erich Priebke e ciclicamente torna a fare capolino l’ipotesi altoatesina. Un orizzonte che preoccupa diversi vertici politici e le autorità, ma che proprio non può essere digerito dall’Anpi come prontamente sottolinea il suo presidente provinciale Lionello Bertoldi. “Non possiamo permetterci fanatismo o venerazione: quel corpo deve essere seppellito senza nome e senza dare spazio a celebrazione alcuna. E’ una questione di civiltà nazionale e ovviamente il nostro territorio non può minimamente rendersi disponibile a diventare una preoccupante meta di pellegrinaggio”. Intanto a Predappio solo pochi giorni fa duemila nostalgici hanno dato vita a una giornata di celebrazione del Duce. “Bisogna continuare a parlare ai giovani instancabilmente portando avanti un lavoro congiunto tra società, scuola e famiglia. Dobbiamo far partire tutto dalla Costituzione per la quale i partigiani hanno combattuto e che rappresenta la pietra angolare del rispetto dei diritti dell’uomo e del cittadino. Stancarsi o fermarsi è pericoloso e vietato”.
Sulle pagine di “Die Zeitung am Sonntag”, invece, la destinazione per una tomba altoatesina di Priebke viene identificata a Vipiteno, ma il decano Josef Knapp ha prontamente chiuso la porta: “Non vogliamo e mi pare che la legge italiana preveda la possibilità di sepoltura solo a defunti residenti o nati nel Comune. Ci riferiamo alle norme”. L’ultima norma, quella di buon senso, vede una terra che deve pensare a ospitare sempre la convivenza più pacifica e non i pullman colmi di spaventosa nostalgia.
Alan Conti
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