C'è una legge di stabilità da contrastare e un ruolo del sindacato da difendere. Lo sciopero generale di oggi, che ha visto per quattro ore tutte le sigle riunit,e ha questo doppio scopo. Da una parte delle misure governative in arrivo da Roma incapaci di ridare slancio vero ai consumi e porre un freno deciso alla disoccupazione e dall'altra una situazione locale che preoccupa con la chiusura di aziende importanti e l'ineluttabilità con cui queste vengono accolte. Davanti al commissariato di governo, sotto una pioggia battente, il consueto presidio culminato poi con l'incontro interlocutorio al tavolo del prefetto Valerio Valenti.
"Si tratta di una norma - specifica la segretaria provinciale della Cgil Doriana Pavanello - che non permette di rilanciare sul serio i consumi e mette nelle tasche dei lavoratori appena 13 euro lordi. Manca una visione organica di riavvio del ciclo economico positivo". Intanto le ultime vicende della Hoppe sembrano suggerire una perdita di presa dei sindacati sullo zoccolo duro dei lavoratori. "Inutile nascondere la testa sotto la sabbia: la preoccupazione che questo accada è forte, ma va anche detto che la Provincia ha sistematicamente operato in modo da metterci in un angolo, escludendoci troppo spesso".
Oltre alla critica, dunque, si tasta il polso della vera capacità di incidere dei sindacati nelle loro prove di forza. Per scacciare disoccupazione e fantasmi.
Alan Conti
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