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domenica 3 novembre 2013

Giunta, la posta oltre i nomi

Guardare la giunta solo dal lato dei nomi e dei numeri di composizione è come osservare solo il muro di un edificio. Oltre il valzer delle candidature c’è infatti la possibile traduzione in concreto di fatti, eventi, direzioni e politiche che possono logicamente cambiare in base a chi tiene il volante. Se alcune direzioni vengono decise dalla giunta, infatti, altri orientamenti sono affidati alle sole mani dell’assessorato. Il discorso, dunque, si amplia anche alle competenze. La mancanza di Roberto Bizzo, per esempio, sgretolerebbe diverse certezze sotto i piedi del progetto del polo tecnologico ma metterebbe anche in dubbio le possibili future edizioni dell’Innovation Festival. Il successore avrà voglia di seguirne il solco o cercherà altre strade?
Calcolando poi in automatico l’affidamento di scuola e cultura italiana all’assessore italiano è del tutto evidente che il progetto linguistico nelle scuole rimarrebbe graduale nel caso di conferma di Christian Tommasini mentre potrebbe arrivare a un’accelerata più esasperata sotto una guida, per esempio, di Riccardo Dello Sbarba oppure di Elena Artioli. E il contest musicale di Upload o il Festival delle Resistenze? Anche loro legate a doppio filo al solco Tommasiniano. Rimanendo nell’ambito scolastico, invece, il Pd ha fatto intendere come il calendario da riportare alla norma pre Kasslatter sia pietra angolare delle trattative, ma anche qui è da vedere quanto l’Svp sia orientata a fare le barricate. Se l’assessore alla scuola tedesca sarà l’insegnante Veronika Stirner Brantsch, infatti, non è da escludere che l’atteggiamento sia più morbido. Waltraud Deeg, invece, punta molto sull’insegnamento linguistico e potrebbe portare la scuole tedesca in acque più sperimentali di quelle navigate fino ad ora.
Capitolo energia: facile previsione che in caso di arrivo di Arnold Schuler su una delle competenze più delicate comporti una decisa spinta delle questioni energetiche verso i Comuni come auspica lo stesso Kompatscher. E l’urbanistica? Il successore terrà per buona la riforma firmata da Elmar Pichler Rolle bocciato senza appello alle urne? Senza dimenticare commercio e trasporti dove Thomas Widmann potrebbe ritrovarsi senza poltrona mettendo in dubbio snodi centrali come il tram dall’Oltradige in un quadro in cui Bolzano dovrebbe pesare nelle trattative. Per non parlare del commercio in zona produttiva con, per esempio, il Twenty molto vicino al vecchio assessorato e in possibile difficoltà al cospetto di un assessore maggiormente aperto al liberismo. Non è mistero che Dieter Steger abbia da sempre frequentato fronti decisamente diversi dalla famiglia Podini.
Oltre i nomi, insomma, ci si gioca molto di più: sforziamoci sempre, dunque, di tradurre il baillame in possibili conseguenze concrete. Contano le seconde.
Alan Conti

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