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venerdì 11 maggio 2012

Adunata, Bolzano diventa campeggio


Attendamento lungo l'Isarco di fronte all'Eurac

Dai campi giganteschi della Zona Industriale agli attendamenti nei quartieri popolari dove alpini e bolzanini diventano amici: la città ha cambiato faccia e ogni angolo sorprende.

 BOLZANO. Una città campeggio.  Lo slogan, peraltro nemmeno troppo ficcante, è spesso usato dalle grandi strutture per promuovere i propri camping, ma è difficile immaginarsi una vera città campeggio. Ecco perché gli occhi dei bolzanini si spalancano stupiti di fronte a quello che sta accadendo in questi giorni di tende, camper, gazebo, griglie e materassini: vien voglia di passeggiare con le ciabatte come si fa al mare. I campi sono decine, i più grandi in Zona Industriale a ridosso del maneggio, della sede Ale Altair o in via Einstein, ma i più sentiti dalla gente sono quelli picchettati nei quartieri popolari. Ponte Roma calamita fotografie all’impazzata e il tratto di passeggiate del lungo Isarco è un qualcosa che la città degli ordinati mercatini non poteva immaginare. Le tavolate si allungano e si riempiono di commensali con la penna provenienti da qualsiasi regione: dal Friuli alla Sicilia si mangia tutti insieme. Le salsicce che sfrigolano creano un compendio di Italia e un miscuglio di dialetti proprio qui nella terra che, per definizione, “non ha un dialetto proprio”. E’ questo lembo di verde, comunque, dove si compenetrano alpini e bolzanini e dove l’Adunata si trasforma da evento a vita reale. I primissimi giorni la diffidenza altoatesina ha portato a qualche sguardo incuriosito, ma sono bastate poche ore per comprendere l’atmosfera e scendere in strada per pranzare o cenare ospiti della prima piazzola simpatica. Un bicchiere di vino non si nega nessuno e se punge la fame è sufficiente dirlo: fronzoli e conformismi non fanno parte di questa festa.
 Più raccolti i campi di Oltrisarco nelle due aree del Campo Coni e del parco Mignone. Curioso, però, l’abbinamento tra quest’ultimo e la casetta del Vke per una commistione generazionale che sta appassionando le famiglie del quartiere. Don Bosco, invece, sta stringendo gli alpini in un abbraccio caloroso. Al nuovo parco di Firmian, per esempio, troviamo probabilmente le piazzole esteticamente più fortunate: il laghetto e l’atmosfera sono davvero da vacanza estiva, a un tiro di schioppo dall’ammassamento domenicale. Proprio qui incontriamo un gruppo del bresciano che ci rivela tutto il suo entusiasmo: "Nelle scorse settimane avevamo visionato personalmente la zona a la troviamo davvero fantastica. Qualcuno di noi ha fatto il militare a Bolzano e, ovviamente, è rimasto stupito nello scoprire i nuovi rioni". All’angolo tra via Alessandria e via Bari, invece, l’antico giardino selvatico è diventato uno spiazzo di allegria. Ezio Santarossa, penna nera friulana, racconta le prime sensazioni: "All’inizio abbiamo avuto qualche problema con l’acqua, ma tra di noi si trova sempre una soluzione. Siamo davvero curiosi di scoprire l’accoglienza di Bolzano, ma fino adesso non possiamo lamentarci di nulla".
 La Zona Industriale, nel frattempo, non è mai stata così popolata, anche se qui l’ambiente rimane squisitamente alpino perché i bolzanini difficilmente arrivano a mischiarsi, specialmente in tempo di blocchi stradali. La festa, comunque, non ne risente specialmente all’interno del ciclopico campo in zona Brugger: le uniche preoccupazioni sono divertirsi, offrire cibo o bevande e capire esattamente come e con che mezzi raggiungere il Centro o l’ammassamento. "Quattro chilometri da qui a piazza Walther? Per un alpino cinque minuti di cammino" lo spirito emblematico di un vecio lombardo. Qua e là compare qualche piccolo inconveniente legato ai collegamenti con acqua e luce, ma nessuno ha voglia di farsi il sangue amaro. Nasi in alto, piuttosto, per scongiurare la pioggia che potrebbe arrivare sabato. C’è, infine, il popolo delle brande: migliaia di penne nere attese in dormitori dalla grandezza impressionante come i padiglioni della fiera, la pista del palaonda o le palestre scolastiche. Alzi la mano chi ha il coraggio di spegnere la luce e imporre il silenzio. 
Alan Conti

FOTOGALLERY (tutte le foto sono a disposizione purchè se ne specifichi la fonte o il giornale Alto Adige):

Attendamento retro stadio Druso

Camper nella piazzola sulla discesa della ciclabile in viale Trieste

Campo al Drusetto

In via Dante un cartello inutile

Piccolo igloo di fronte all'Eurac

Tenda alla rotonda via Roma/via Galilei

Attendamento lungo le passeggiate dell'Isarco (altezza via Rovigo)

Tenda al Campo Coni

Campo lungo il parco Baden Powell

Campo al parco Europa

Campo al parco Firmian

Campo al parco Mignone

Campo all'angolo tra via Alessandria e via Bari

Camper sotto i piloni dell'A22 

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