Il presidente Ana Alto Adige Scafariello passa la stecca a Plucani |
Il simbolo della manifestazione passa di mano e sancisce la fine ufficiale dell'evento. Bolzanini emozionati, qualcuno in lacrime: ora tocca alla città di Piacenza
BOLZANO. E’ il simbolo delle Adunate che passano di
mano in mano, di città in città, ma è anche l’atto conclusivo che scrive
ufficialmente la parola fine su una manifestazione che ha cambiato Bolzano. La
stecca dell’Ana, una sorta di elegante cavalletto di legno con un’iscrizione
centrale riportante le varie Adunate della storia, è passata ieri sera in
piazza Mazzini dalle mani del presidente della sezione Alto Adige Ferdinando
Scafariello e del sindaco Luigi Spagnolli a quelle dell’organizzazione di Piacenza.
Sono 1.500, infatti, gli alpini emiliani che hanno partecipato alla sfilata
cittadina con un occhio, chiaramente, molto interessato a tutto quello che
accadeva intorno. Doppio percorso per loro: prima come sezione normale, poi
dietro allo striscione “Arrivederci a Piacenza”. Capogruppo istituzionale il
sindaco Roberto Reggi che ha materialmente preso in consegna la stecca assieme
al presidente Ana locale Bruno Plucani, accompagnato dal presidente della
Provincia piacentina Massimo Trespidi. In supporto una delegazione di una
ventina tra sindaci e amministratori di tutto il territorio interessato
dall’Adunata numero 86: già pronti percorso e compiti organizzativi per il
maggio del prossimo anno. "Siamo a buon punto – dichiara Plucani – ma
devo ringraziare Bolzano per il supporto che ci ha fornito in questi giorni.
Nonostante una manifestazione complessa da gestire, infatti, hanno trovato il
tempo di coinvolgere la nostra delegazione mostrando loro quali possano essere
le difficoltà da gestire".
Da oggi, dunque, tocca a loro e ai bolzanini
resta un senso di vuoto proporzionale alla soddisfazione per una settimana che
ha comunque scritto la storia della città. Visibilmente emozionati Scafariello
e i nostri veci dell’Ana Alto Adige arrivati al passaggio della stecca dopo una
sfilata di un’intensità incredibile per le strade della Bolzano popolare. "E’ stata una giornata indimenticabile – hanno sottolineato sia
Scafariello sia il sindaco Luigi Spagnolli dopo un toccante ammainabandiera –
che Bolzano ha accompagnato con una passione e una partecipazione incredibili.
Abbiamo tutti creduto in un evento che ha cambiato la città e chissà che un
giorno non possa riproporsi".
I cittadini, rimasti a migliaia in piazza
Mazzini per strappare anche l’ultimo morso di un’Adunata che ha riempito i
cuori e le strade, hanno salutato un pezzo di legno che prima nemmeno
conoscevano e ora lasciano con un sasso nello stomaco. "Le dico la
verità – ci racconta un padre di famiglia con gli occhi lucidi e il fazzoletto
in mano – io sono tra quelli che inizialmente voleva scappare. Con il passare
delle settimane ho deciso di assecondare la curiosità e rimanere a Bolzano, ma
sempre accompagnato da una punta di diffidenza. Oggi mi trovo a piangere
salutando una festa che ha davvero cambiato la nostra città: l’Adunata è sempre
un evento importante per chi la ospita, ma questa volta ha scritto la storia.
Non esserci sarebbe stato un rammarico incancellabile".
Un anno fa in piazza Castello a Torino il
presidente Ana della sezione torinese consegnò la stecca a Scafariello con un
semplice auspicio: "Ti auguro solo che tra un anno ti ritroverai a
sentirti come sono io adesso, rammaricato che tutto sia finito". E’
stata una profezia.
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