L'attuale distretto in via Pietralba |
Da 12 anni il quartiere attende una soluzione definitiva. Le persone si accalcano all'alba e attendono ore sulle scale. Comune e Circoscrizione strigliano la Provincia: "Sveglia".
BOLZANO. Si stringono in coda lungo le scale per la
mancanza di una sala d’aspetto, si presentano alle 6.30 del mattino davanti
alle porte automatiche senza sapere se riusciranno a passare e attendono ore
per poi essere costretti a tornare a casa senza nemmeno essere entrati in
ufficio. Gli utenti del distretto socio sanitario di Oltrisarco sono ormai
esausti: in via Pietralba la situazione è al limite della sopportazione e, dopo
una dozzina d’anni di tira e molla, i residenti chiedono che qualcuno
concretizzi le promesse provinciali di una nuova struttura per il quartiere. Un
caloroso invito che viene raccolto dalla presidente della Circoscrizione Wally
Rungger, dall’assessore alle politiche sociali Mauro Randi e dal direttore
dell’Assb Bruno Marcato che con una conferenza stampa infiocchettano e
spediscono un chiaro invito a Palazzo Widmann: “sbrigatevi”. Da anni la
soluzione è stata individuata nell’ex caserma Mignone, oggi sede
dell’inamovibile scuola d’economia domestica, attraverso una demolizione e una
successiva ricostruzione. Qualche mese fa il dietrofront provinciale: la
palazzina rimane in piedi, la scuola al suo posto e per il distretto si
costruirà un edificio a “L” che porterà via anche una porzione di verde
pubblico. Poi più nulla.
"La politica si sbrighi – il lamento di
Cari Maiorca e Marina Zanoratti in coda ieri mattina per ore nel tentativo di
chiedere un sussidio o un'esenzione dal ticket – perché qui la situazione è
ormai insostenibile. Le attese durano tre o quattro ore, talvolta aspetti e poi
scopri che i funzionari non hanno più tempo. C’è chi si presenta all’alba per
stare in piedi sulle scale anche sei ore: l’emergenza è evidente". La
direttrice del distretto Daniela Qualtieri non usa mezze misure. "Non ce
la facciamo più, gli spazi non sono sufficienti e gli utenti, giustamente, si
lamentano. Non siamo in grado di soddisfare tutti e le difficoltà inficiano
inevitabilmente la qualità dei servizi. La Provincia, inoltre, ha deciso di
delegare ai distretti la pratica del sussidio casa: bene, noi non saremo in
grado di gestirlo". Mentre Lana, 11.000 abitanti, ha inaugurato da poco
un nuovo distretto all’avanguardia a Oltrisarco, 13.000 anime, nessuno sa
ancora come intervenire. "Trovare una soluzione è la priorità del mio
mandato – le parole del presidente di Circoscrizione Wally Rungger – e non mi
importa se questo comporterà la demolizione del Mignone oppure no. L’insufficienza
del servizio è palese: in quartiere ci sono persino ambulatori in un'ex
falegnameria. La convenzione con la Provincia ha ormai 12 anni, quindi l’ora
delle decisioni è più che arrivata". Riflessioni condivise
dall’assessore Mauro Randi: "Sulla questione dobbiamo mantenere alta
l’attenzione politica. In questi giorni avremo degli incontri tecnici che, mi
auguro, possano essere propedeutici a presentare il progetto del nuovo
distretto da 5 milioni all’interno del comitato di piano entro il prossimo
mese. Per quanto possibile, dopo così tanto tempo, dobbiamo cercare di essere
rapidi, anche perché questa situazione influisce sulla qualità dei servizi".
In caso di trasferimento, oltretutto, sarebbe possibile un ampliamento
dell’organico. "L’aumento delle richieste – specifica il direttore Assb
Bruno Marcato – ha toccato il 40%, in parte legato all’aumento della
popolazione e in parte all’accresciuto fabbisogno. In quest’ottica il
trasferimento permetterebbe un rafforzamento del personale che qui non è
possibile. Al momento nella struttura operano stabilmente una ventina di
persone e sono praticamente il massimo consentito da questo edificio". E
la Provincia? Per ora si limita a un carteggio dell’assessore alla sanità
Richard Theiner con un generico impegno "di trovare una soluzione finale
e definitiva dopo approfonditi colloqui con il Comune". Più che parlare
basterebbe osservare.
Alan Conti
La conferenza stampa di protesta |
Nessun commento:
Posta un commento