Case Ipes a Casanova: sussidio a rischio? |
BOLZANO. Sussidio casa intoccabile, rimodulazione dei
parametri che fissano il canone d’affitto, agevolazioni per i giovani e
maggiori tutele per i padri separati. E’ questa la ricetta che il Popolo delle Libertà mette sul piatto della discussione attorno alle modifiche della legge
sull’edilizia sociale. Il presidente del consiglio provinciale Mauro Minniti,
fiancheggiato dal presidente del comitato inquilini Ipes Gianfranco Ponte e dal
rappresentante di “Giovane Italia” Alfonso Ponticelli, ha presentato ieri la
lista degli emendamenti che intende portare in aula. La pietra angolare è
l’intoccabilità del sussidio, accompagnata da un serio abbattimento delle rate
d’affitto attraverso la modifica dei parametri di calcolo. Il rovescio della
medaglia sarebbe una consistente diminuzione delle entrate nell’Istituto,
giudicata comunque sopportabile.
"In tempi di crisi –
comincia Minniti – pensare di abolire un importante sostegno come il sussidio è
sbagliato. Non solo, va mantenuto anche l’aiuto di 50 euro mensili liquidati
semestralmente: ogni centesimo è importante. Il presupposto della discussione,
dunque, deve essere l’intoccabilità del sussidio Ipes". Fissata la base,
ecco le proposte di riforma strutturale nel calcolo delle rette. "Crediamo corretto elevare la percentuale di detrazione dal reddito
totale dal 25 al 35%. Per una famiglia media formata da due pensionati e un
figlio si raggiungerebbe un risparmio di 90 euro mensili, pari a 1.084 euro
annui. Cifre davvero considerevoli per un bilancio familiare". I figli,
inoltre, sono al centro della seconda proposta. "Non è pensabile –
attacca Minniti - che l’Ipes ipotizzi una trattenuta dei genitori sullo
stipendio dei figli pari al 60%. Si tratta di una misura troppo lontana dalla
realtà. Sarebbe più ragionevole prevedere un sistema a scaglioni che fissi
questa percentuale allo 0% fino a 15.000 euro di reddito, 23% fino ai 30.000
euro, 29% fino ai 32.600 euro, 39% fino a 70.000 euro e 45% da 70.0000 euro in
poi. Bisogna anche ipotizzare, infatti, che i giovani mettano da parte qualcosa
per proporsi poi sul mercato immobiliare privato, senza pesare nuovamente
sull’Ipes in futuro. Con questo sistema, comunque, la famiglia media
risparmierebbe addirittura 139 euro mensili, per un totale di 1.669 euro
annuali". Sulle esigenze giovanili, come detto, si è mossa “Giovane
Italia” con alcuni emendamenti finalizzati a facilitare il riscatto delle
abitazioni previste per questa fascia d’età. "Chiederemo – spiega
Ponticelli – che il riscatto dell’appartamento possa avvenire dopo 5 anni a un
prezzo di mercato decurtato del 15%. Agevolazione che dovrebbe salire al 25%
qualora l’acquisto dell’alloggio avvenisse prima dello scadere del
quinquennio".
Il fantasma dell’abolizione del sussidio Ipes,
comunque, agita le notti degli inquilini e a confermarlo è Gianfranco Ponte. "C’è molta preoccupazione e dietro l’angolo prevedo un aumento
vertiginoso delle morosità. Già oggi l’Ipes registra circa 3.000 sfratti l’anno:
un numero che potrebbe salire in modo preoccupante". Il Pdl, comunque,
si appresta a una pioggia di 60 emendamenti non appena la legge entrerà in aula
tra fine e maggio e inizio giugno. "Tra le altre cose – continua Minniti
– bisogna far valere maggiormente gli anni di lavoro all’interno del territorio
provinciale, prevedere una quota di abitazioni per i separati che in
graduatoria dovrebbero ottenere gli stessi punti degli sfrattati e affidare
alle cooperative, non ai Comuni, le liste per il ceto medio".
Presidente, scusi, ma tutte queste misure sono sostenibili dalle casse
dell’Istituto? "L’Ipes incasserebbe certamente di meno, ma il suo
obiettivo non deve essere quello di migliorare gli utili. Il suo supporto, per
essere funzionale, deve essere in linea con le capacità economiche delle
famiglie e al momento non lo è".
Alan Conti
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