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giovedì 4 ottobre 2012

Carabinieri arrestano signore della Coca

Il materiale sequestrato al trentenne spacciatore
BOLZANO. Un signore della cocaina con un chilo di dosi nel proprio appartamento e un giro d'affari potenziale di 300.000 euro. I Carabinieri hanno arrestato ieri nella zone di Oltrisarco un marocchino di 30 anni, M.M. le sue iniziali, che si profila come un vero e proprio professionista dello spaccio. Non a caso gli uomini dell'Arma camminano sui cartoni delle uova nel fornire informazioni: la speranza è di passare dal pesce grande a quello ancora più grosso. Lombarda, infatti, la provenienza della cocaina che nell'appartamento del marocchino era accompagnato da briciole, 3 grammi, di hashish per probabile uso personale.

“Non possiamo rivelare le esatte generalità – spiega il Comandante dei Carabinieri di Bolzano Alberto Campagnolo – perché sono ancora in corso delle indagini che speriamo possano portare a risultati ancora migliori. Sappiamo che lo stupefacente arriva, con ogni probabilità, dall’hinterland milanese e tenteremo di ricostruire alcune reti di rapporti. In ogni caso l’intervento ha già una sua importanza”.
L'accusa di reato ufficiale è quella di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, ma ai Carabinieri interessa anche ricostruire i rapporti, gli ambienti e la clientela del marocchino. I tagli requisiti, infatti, lasciano intendere una vendita delle dosi a 50 euro ciascuna (prezzo nel range di mercato per una purezza al 90%), ma nelle due cassaforti a combinazione digitale dell'abitazione in uso sono state rinvenute anche mazzetta da 10.000 euro ciascuna per un totale di 40.000 euro. Difficile capire se la suddivisione fosse legata a un eventiel reinvio di denaro a terzi o per semplice comodità di conteggio. Di corollario, sempre nell'appartamento, 3.700 dosi per 300.000 euro di guadagni potenziali. Requisiti, inoltre, 13 telefoni cellulari (di cui ben 10 in uso allo spacciatore), 3 laptop, vari navigatori satellitari e strumenti per l'attività illeita come il bilancino. In totale altri 6.000 euro di materiale elettronico.
Il marocchino, espulso nel 2009 e clandestino, aveva inizialmente dichiarato di essere senza tetto e senza documenti. I Carabinieri, però, da pedinamenti precedenti già sapevano che un tetto c'era eccome. L’aspetto dell’africano, inoltre, era curato e ben vestito: non esattamente un clochard anche se privo di qualsiasi mezzo peri movimenti in città. Ben presto, quindi, si è arrivati all’appartamento in Zona Industriale. Ora il titolare dell’immobile sarà ascoltato per capire se fosse a conoscenza dell’attività illegale del trentenne e in quali rapporti fossero. La speranza, insomma, è di aver agganciato solo il primo anello di una catena.

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV (Maggiori dettagli nel telegiornale di oggi)



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