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venerdì 19 ottobre 2012

Tutto Renzi minuto per minuto: "Il federalismo ha fallito"

Matteo Renzi
Il discorso che Matteo Renzi ha appena tenuto al Rainerum a Bolzano:

"Scusate il ritardo, Bolzano è l'ultimo posto dove volevo arrivare in ritardo. Al Sud se arrivo in anticipo mi guardano male. Sono Felice quando vedo bambini ai miei incontri. Vogliamo far scegliere le persone, raccontare i contenuti. Siamo un gruppo di amministratori con un prinicpio che era attuale fino a qualche giorno fa: la rottamazione. Ora alcuni hanno decido di farsi da parte. Ora parliamo di rinnovamento, ma quando si parla Dioquesto ogni tanto mi si dipinge da macchietta come un ricambio legato solo a questioni anagrafiche.
(Video con parodia di Crozza)
Necessità di cambiare alcune cose. Io non ho nulla in contrario che un politico sia pagato tanto, ma credo si debba intervenire sul sistema di vitalizi. Abbiamo un meccanismo di pensionamenti carissimo e il parlamentare non può pretendere una pensione in più. Applichiamo totale trasparenza ai fianziamenti ai partiti: il pubblico non può pagare la campagna elettorale. In quel caso la credibilità sta a zero perché dimostri di non ascoltare i cittadini che già si sono espressi in un referendum. Bisogna sempre render conto a loro: io a Firenze metto anche le fatture on line. Per troppi anni l'Italia ha considerato il futuro come una discarica dove mettere tutti i problemi.
POLITICA INDUSTRIALE. In Sardegna da trent'anni la produzione del carbone crea un deficit di 69.000 euro che potevano essere presi e messi nelle mani dei dipendenti. Vogliamo ragionare con un progetto alternativo? Le biomasse sfruttando il bosco? Vogliamo intervenire sul sistema turistico? È emblematico il dramma della politica che non prende decisioni. L'Alcoa ha un sussidio energetico ogni anno che fa impallidire. Prendiamo l'Ilva: per 30 anni la politica ha fatto finta di non vedere. Ora bisogna essere seri e decidere: dobbiamo tornare a vedere nel futuro un piacere.
PRIMARIE. Le primarie non sono un voto alla persona, ma a un modello culturale.
(Video di Troisi, "ricordati che devi morire").
Io vorrei una classe politica, invece, che mi dice come vivere.
DEBITO PUBBLICO. Tutti abbiamo un debito pubblico di 32.000 euro, bambini compresi. Loro sono i più innocenti. L'Italia spende di più per le colpe dei padri che non per l'educazione dei figli. Ha futuro questo Paese? Sì, soltanto se rottama. Dobbiamo ultimare gli investimenti delle infrastrutture.
INFRASTRUTTURE. La sonda da mandare su Marte della Nasa è costata meno della Salerno-Reggio Calabria. Parliamo di valore complessivo dell'opera. È il principio che è importante: dobbiamo rivedere un Paese che gira tanti soldi all'Europa ma non spende quelli che ci restituisce. Le risorse spese dal 2007-2013 all'Ue sono 99 miliardi e 286 milioni, mentre i finanziamenti monitorati sono soltanto 46 miliardi. E i 53 che restituiamo? Poi ci lamentiamo che non ci sono risorse? Perché la politica non parla di questo? Non solo i progetti minitorati sono 473.048: un'infinità, mille rivoli che servono ad alimentare il consenso.
MODELLO DI EUROPA. L'Europa è una delle più grandi sfide e il Nobel è il riconoscimento dell'evidenza di un continente storicamente bellico che passa a una generazione abituata alla pace. Mio nonno faceva la guerra a Ventimiglia e quanti di voi avranno ricordi simili in famiglia. La guerra non è Playstation. Ora però l'Europa non c'è in Iran, non c'è in Siria nè in Nigeria. Di questo voglio parlare con gli altri premier e il Nobel è un incoraggiamento.
MODELLO DI AUTONOMIE LOCALI. Il sistema federalista non ha funzionato. Sostenere il contrario è sbagliato: la Lega Nord si è tradotta in una rappresentazione folcloristica. Questa terra è particolare, regalata da convenzioni internazionali che vanno tenute in cura. Nel dirlo, però, non si può dire che le autonomie hanno oggi un sistema di centralismo che ha perso
la strada. Abbiamo standard profondamente diversi. Non andremo da nessuna parte se non avremo il coraggio di dire che una battaglia è prioritaria: l'evasione fiscale.
(Video Albanese con Cetto Laqualunque)
LOTTA ALL'EVASIONE. Non è solo lo scontrino, ma anche l'incrocio dei dati.
TURISMO. Noi possiamo fare un grande investimento ma abbiamo bisogno di politica senza paura.
LA CAMPAGNA. Io per l'Italia trovo tanta speranza e se vinciamo le primarie le cose di cui abbiamo parlato le facciamo: non è che continuiamo a parlarne. Sono proposte puntuali. Se vinciamo noi si volta pagina, si apre una storia nuova. Questa idea di subalternità alla Merkel è assurda. Se vado io a parlarci porto semplicemente il rispetto profondo di un'Italia che si comporta bene e non come un clown. Il giudizio su di noi dipende da noi: non dagli altri. Il tema degli onorevoli nelle liste è interessante. L'accordo con D'Alema è alla pari: lui se ne va e io non parlo di lui.
LEGGE ELETTORALE. Oggi abbiamo
una porcata come legge elettorale. Chi l'ha fatta è diventato ministro. La legge elettorale toscana assomiglia pericolosamente a quella. Quella legge va cambiata, auspico che sia cambiata, sperando che non vada in peggio. Ho detto che vorrei il voto dei delusi del centrodestra: non è detto nulla di strano. È banale. Berlusconi non può aver deluso, ma anche il centrosinistra deve essere serio e non come ha fatto con Prodi. Io chiedo, prima di tutto, il voto dai delusi del centrosinistra, ma se non prendiamo i voti del centrodestra la matematica dice che perderemo le elezioni. Se siamo bravi prendiamo voti. Questo Parlamento di scandalizza ed è lo stesso che ha visto 184 cambi di casacca in questa legislatura. Se cambiare idea è segno
di intelligenze abbiamo un Parlamento pieno di geni. Se rimane il porcellum quello che conta sono le primarie.
SE PERDIAMO. La vera sconfitta è non provarci. Se capita io aiuterò fermamente chi ha vinto: chi perde non porta via il pallone. Non mi faccio, però, sistemare in qualche posto. Nel 2005 tutti i perdenti si sono piazzati in un ruolo: Bertinotti, Mastella, Di Pietro, Pecoraro Scanio. Io se perdo non mi faccio la mia trattativina per un posto al sole: niente premi di consolazione.
APPELLO FINALE. Io non vi chiedo io voto, ma di fare i cittadini. Per la prima volta si può tornare ad entusiasmarvi. Guardate le proposte, collaborate: siate cittadini.
(Brano di Barack Obama dopo la tragedia di Tucson)
Il nostro compito è quello di rendere questo Paese degno della sua gentilezza. Voglio che i sogni dei bambini non siano rubati, che l'Italia si comporti bene. C'è bisogno di tornare a credere nelle persone normali. Ho tre figli: ciascuno di noi pensa che il loro futuro debba essere un piacere. Mio figlio a 11 anni mi ha detto che non gradisce la mia candidatura, è talmente arrabbiato che vota Bersani. Sogno di potergli spiegare che non è una battaglia di interesse o ambizione. So che se la mia generazione smette di lamentarsi e fare convegni andrà meglio. "

Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TG (Servizi all'interno del tg di domani)

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