Un sorridente Luis Durnwalder |
BOLZANO. E se alla fine tornasse lui. O meglio, Luis? Gli ultimi battibecchi attorno al bilancio provinciale hanno scoperchiato il vaso di Pandora delle tensioni Svp, ma nel temporale di strali tra l’assessore Thomas Widmann e il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher si fa spazio la sensazione che alla fine Durnwalder potrebbe sfoderare la ricandidatura a sorpresa. Palazzo Widmann, si sa, ha diversi spifferi e il passaggio della conferenza stampa in cui il Landeshauptmann rifletteva sul rapporto tra risorse per l’assessorato e campagna elettorale non è passato inosservato. La posizione ufficiale è da tempo quello di un passo indietro, di una parabola politica che ha fatto il suo corso e di una vita finalmente più tranquilla, ma lo stesso Durnwalder non ha mai cancellato una postilla importante legata a quel “se il partito me lo chiedesse ci penserei”. Ora non è affatto da escludere che la Stella Alpina, alla fine, possa chiedere un ritorno in campo salutato, facile immaginarlo, con l’entusiasmo di chi torna a mettere ordine. Il problema è quello comune a tanti colleghi italiani: il ricambio. Il focus, però, potrebbe essere più preciso e fissato sui voti italiani. Posto che nell’elettorato tedesco le tendenze danno una destra, Freihietlichen in testa, capace di mangiare voti come Pac Man con i fantasmini l’Svp nel 2013 non può scherzare con la dote di voti italiani che Durnwalder ha sempre avuto nella sua gerla. Difficile, infatti, trovare un successore con medesimo appeal nell’altro gruppo linguistico. Theiner? Non dopo la difesa strenua degli ospedali di periferia, Berger? Non da paladino dell’agricoltura di montagna lontana dalle città italiane, Widmann? Non dopo l’idea di un tram che i bolzanini non vogliono vedere nemmeno sulla carta, Kasslatter Mur? Non dopo il calendario scolastico invasivo. Aggiungiamo che Brugger è lontano e Martha Stocker, forse la più italiana nella sua Bassa Atesina, non figura tra le candidate di prima linea e il quadro è servito: nessuno può garantire queste preferenze. Forse solo Kompatscher può vantare qualche credito dopo la sua presenza alle cerimonie per i 150 anni, ma la mancanza di esperienza potrebbe essere un gap forte nei confronti dei colleghi italiani. Tirando una riga, dunque, l’orizzonte potrebbe sorprendere: rispunta Luis?
Alan Conti
TCA ALTO ADIGE TV
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