L'hanno chiesta e salutata con favore, peccato che non la volessero lì. Il rione Casanova ha da qualche giorno la sua stazione di rilevamento degli inquinanti dell'agenzia provinciale per l'ambiente, ma la casetta ha affondato i piedi in due posti auto per i residenti. Lungo strade dove la fame di posteggi è sempre pungente questo ha sollevato immediatamente malumori decisi, espressi sopratutto su Facebook nel troppo creato apposta per i residenti. L'ubicazione per gli abitanti è quantomeno infelice.
La risposta dell'assessore Patrizia Trincanato arriva a stretto giro di posta: "Non siamo noi - dice - ad averla voluta posizionare in quel punto, ma abbiamo semplicemente dato seguito a una precisa richiesta dell'Appa. Ci sono delle motivazioni di carattere tecnico dipendenti dagli allacciamenti e dalla trasmissione dati. Impensabile, comunque, spostarla nel verde". Difficile, insomma, ipotizzare uno spostamento nel breve e per le macchine eccedenti rispetto al garage qualche giro in più. Quanto inquineranno, perlomeno, lo sapremo subito.
Alan Conti
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giovedì 27 febbraio 2014
Bimba investita con la slitta: femore fratturato
Brutto
incidente ieri sull'Alpe di Siusi nella zona Bullaccia dove una bimba
di cinque anni è stata travolta da una slitta guidata da due persone
che si sono poi date alla fuga. La piccola, cittadina ceca, stava
scendendo sulla pista insieme al padre quando è stata colpita.
Subito grande apprensione e trasporto immediato all'ospedale di
Bolzano per la bambina che riportato la frattura del femore. Si
cerca, intanto, di individuare i responsabili dell'incidente.
mercoledì 26 febbraio 2014
Rissa con coltello in via Parma
Paura
in via Parma a causa di una rissa scoppiata per strada a causa di
futili motivi. Chiamati sul posto, infatti, alcuni agenti di polizia
hanno individuato un uomo di mezza età che si allontanava armato
verso via Sassari. Una volta fermato è stato trovato in possesso di
un coltello di 34 centimetri e di un altro attrezzo con ben 18
centimetri di lama.
Arrestato
a Merano, invece, il ventiseienne serbo Nika Milos. Dopo essere stato
trovato in possesso di 800 grammi di hashish, infatti, il giovane era
stato affidato a una cooperativa sociale come pena alternativa. Il
ragazzo, però, ha violato più volte le prescrizioni del giudice
arrivando addirittura a sottrarre 1800 euro alla stessa cooperativa
che lo faceva lavorare. Inevitabile la revoca del progetto di
recupero e il ritorno in carcere dove dovrà scontare una pena di un
anno e otto mesi.
Spagnolli: "Uno schifo quei vitalizi"
Tra i tanti altoatesini colpiti dalla pioggia di euro tintinnante nelle casse degli ex consiglieri regionali trova spazio anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli. Niente mezzi termini nel guardare con un certo fastidio i tanti zeri.
"Uno schifo, la politica non deve arricchire. Va garantito un futuro anche a chi vuole provare a farla da giovane, ma così no".
Il primo cittadino, poi, ha difeso le buste paga dei dirigenti giudicate comunque adeguate ai rischi e alle responsabilità. Dirigenti che vanno verso la scadenza del mandato a fine marzo e per i quali è probabile un rinnovo, anche se sarà da valutare la lunghezza del mandato. Intanto a bocce ferme si torna a ragionare sulle prospettive del Pd provinciale.
"Importante guardare con fiducia alle prossime elezioni ed essere capaci di porre la questione dei problemi di Bolzano in primo piano".
Tutto da discutere, infine, il destino dell'area Schrott. Spagnolli non vorrebbe erodere l'intero vigneto in un'ottica di rispetto del cuneo verde. Si vedrà, per ora con quei vitalizi lì si è erosa solo la decenza.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi su Alto Adige Tv l'intervista completa del sindaco
"Uno schifo, la politica non deve arricchire. Va garantito un futuro anche a chi vuole provare a farla da giovane, ma così no".
Il primo cittadino, poi, ha difeso le buste paga dei dirigenti giudicate comunque adeguate ai rischi e alle responsabilità. Dirigenti che vanno verso la scadenza del mandato a fine marzo e per i quali è probabile un rinnovo, anche se sarà da valutare la lunghezza del mandato. Intanto a bocce ferme si torna a ragionare sulle prospettive del Pd provinciale.
"Importante guardare con fiducia alle prossime elezioni ed essere capaci di porre la questione dei problemi di Bolzano in primo piano".
Tutto da discutere, infine, il destino dell'area Schrott. Spagnolli non vorrebbe erodere l'intero vigneto in un'ottica di rispetto del cuneo verde. Si vedrà, per ora con quei vitalizi lì si è erosa solo la decenza.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi su Alto Adige Tv l'intervista completa del sindaco
martedì 25 febbraio 2014
Lillo: "Concorsi pubblici in violazione della proporz"
“Bandi
di concorso per posti pubblici da vigili del fuoco e tecnici
informatici totalmente incuranti della proporzionale”. A lanciare
l'allarme è il coordinatore regionale di Forza Italia Enrico Lillo
che ha scovato due bandi quantomeno dubbi. Per la copertura a tempo
indeterminato di 14 vigili del fuoco, per esempio, viene
specificatamente prevista l'elusione della proporzionale e, in caso
di concorrenti non idonei, pure del patentino di bilinguismo. “Il
tutto – sostiene Lillo – all'interno di settori dove il gruppo
linguistico sottorappresentato è quello italiano. Non solo, stupisce
che gli altri criteri richiesti siano sostanzialmente aderenti a
quanto si ottiene nei corpi volontari dei vigili del fuoco
chiaramente a maggioranza tedesca. Pretendiamo di conoscere quali
siano le peculiarità evidenti che permettono la deroga alla legge di
questi due concorsi pubblici”.
Alan Conti
Vitalizi, migliaia di euro ogni mese
Nella remota possibilità che vitalizi
e pensioni non abbiano sufficientemente fatto ribollire il sangue
nelle vene ecco che il giornale Alto Adige fornisce un altro elenco
di quelli che lasciano una fitta e una fastidiosa sensazione di presa
in giro. Tutto lecito e tutto risaputo: solo che poi arriva il nero
su bianco a stuzzicare il fegato. La lista in questione è quella dei
beneficiari diretti di assegno vitalizio ovvero coloro che
mensilmente si portano in tasca uno stipendio pulito pulito senza
aver più alcun compito specifico nell'amministrazione. Prenderemo in
esame solo le cifre al netto ovvero esattamente quello che entra nei
vari conti correnti. Per dire, il Roland Atz piangente che negli
ultimi mesi ha dovuto affrontare una dura crisi economica percepisce
ogni mese 3.148 euro mentre Alessandro Boato e Giancarlo Bolognini si
“accontentano” di 2.900 euro. 2.131 sono gli euro per Siegfried
Brugger che, fortunatamente, potrà presumibilmente cavarsela con gli
altri vitalizi in arrivo dallo Stato per le cariche parlamentari,
mentre per Luigi Cigolla ecco 2.883 euro freschi freschi. Michele Di
Puppo? Un sereno assegno di 2.500 euro ogni mese, appena 400 euro in
meno dei 2.900 dell'ex Landeshauptmann Luis Durnwalder che per
offrire le brioche al Dalai Lama si serviva del fondo di
rappresentanza. Holzmann può sorreggersi con 2.890 euro e Georg
Pardeller, da bravo Arbeitnehmer, di certo redistribuirà ogni mese
2.981 euro. Quasi tremila euro anche per Donato Seppi: magra
consolazione dopo l'ultimo risultato elettorale.
Bene, sempre del quotidiano “Alto
Adige” la notizia della necessità della scuola italiana di 99
nuovi insegnanti per garantire uno standard didattico più alto per i
nostri bambini e i nostri ragazzi. Quante maestre e professori
pagheremmo con questi soldi?
In quest'ottica quella fitta alla
pancia prende anche un nome: si chiama pudore. Il rischio è che la
sentiamo solo noi.
Alan Conti
Maltempo, possibile l'esenzione dal pedaggio A22
I
numeri battono come la pioggia e la neve su una situazione maltempo
che questo inverno ha reso drammatica anche in Alto Adige. Seicento
interventi dei vigili del fuoco, 5 famiglie ancora evacuate a
Castelbello per un totale di 14 persone, altre 36 a Prato Isarco e
ancora la recentissima frana a Sinigo che ha chiuso il lucchetto di
tre aziende. Un bollettino drammatico riportato dall'assessore
competente Arnold Schuler e che ha toccato, logicamente, anche le
strade altoatesine con un lavoro incessante degli uffici competenti
per ripristinare la viabilità ordinaria. Allo studio anche
l'esenzione del pedaggio A22 in caso di passaggio obbligatorio.
Gli
effetti totali di questa stagione critica, comunque, saranno visibili
solo con il disgelo primaverile sperando, intanto, che le piogge si
fermino.
Alan Conti
Rifugi, la Provincia punta su Cai-Avs
Una cordata per la montagna. La giunta
provinciale e il presidente Arno Kompatscher cercano di rimettere
insieme due lembi molto lontani, come Cai e Alpenverein, puntando
forte sulle contingenze. Il bando in blocco per la gestione di 25
rifugi, infatti, mette le due associazioni di fronte alla necessità
di riflettere su una collaborazione per vincere questa gara.
Kompatscher stesso ha avuto dei contatti nei giorni scorsi con
Giuseppe Broggi e Georg Simeoni ricavandone buone impressioni.
Si studia, intanto, una procedura con
il Tribunale che possa portare a una diversa forma di dichiarazione
linguistica per gli extracomunitari che partecipano ai concorsi
pubblici con tutte le carte in regola. Una mancanza divenuta lampante
nel caso di alcune infermiere di origine peruviana nelle scorse
settimane.
Intanto oggi a Roma Matteo Renzi si è
diretto alla Camera per la fiducia e il Landeshautpmann non ha voluto
far mancare il proprio sostegno telefonando al premier
congratulandosi per le parole sulle autonomie speciali. “Ha
definito l'autonomia come modello”, la sottolineatura di
Kompatscher. Chissà se all'ex sindaco fiorentino avrà anche
ricordato che i modelli si citano subito e non solo su esplicita
richiesta.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi di Alto Adige Tv l'intervista al presidente Arno Komptascher
Laives, rientrano a casa e trovano il ladro
Stavano rientrando a casa dopo una normale serata quando, una volta varcata la soglia, hanno scoperto dentro l'appartamento un giovane ladro che stava mettendo a soqquadro l'abitazione. Un grosso spavento che ha dato inizio a una brutta avventura per un 70enne di Laives e il genero di 45. Una volta scoperto, infatti, il ladro 21enne cittadino croato ha tentato subito di darsi alla fuga. Dinnanzi a lui si è parato il genero, ma la reazione del malvivente è stata violenta con ripetuti colpi, anche con un cacciavite dalla parte del manico. La prontezza di riflessi, peró, deve essere affare di famiglia dato che l'anziano ha approfittato del momento per chiamare immediatamente i Carabinieri fortunatamente impegnati in un pattugliamento in zona. Rapido, dunque, l'intervento dei militi che hanno avuto ragione del giovane arrestandolo in flagranza di reato e portandolo in carcere con l'accusa di rapina in abitazione. Accompagnato all'ospedale con ferite lievi, invece, il 45enne.
Alan Conti
Alan Conti
Pd, ora la ripartenza
Tutto ci si aspettava dall'assemblea provinciale del Partito Democratico tranne di assistere a unanimità e acclamazioni varie. Invece ieri sera la bagarre tra Liliana Di Fede e Mauro Randi per la presidenza ha trovato una sua soluzione con la schema Di Fede segretario e Randi presidente dell'assemblea. Una proposta disegnata dall'assessore provinciale Christian Tommasini e subito individuata come via d'uscita. Un sospiro per tutti.
Gli stracci degli screzi son caduti, la polvere dei ricorsi depositata: ora per il Pd si dovrà ripartire davvero. Resta da verificare se quel mucchio delle polemiche rimasto sul pavimento sia davvero cenere oppure brace. (a.c.)
Nel telegiornal di oggi su Alto Adige Tv l'intervista al segretario Di Fede
Gli stracci degli screzi son caduti, la polvere dei ricorsi depositata: ora per il Pd si dovrà ripartire davvero. Resta da verificare se quel mucchio delle polemiche rimasto sul pavimento sia davvero cenere oppure brace. (a.c.)
Nel telegiornal di oggi su Alto Adige Tv l'intervista al segretario Di Fede
Il cane sporca? Lo avveleniamo
"Lasciate ancora lo sporco dei vostri cani e noi ve li avveleniamo". È questo il messaggio dell'incredibile cartello comparso ieri in via Cadorna a Bolzano, all'altezza dei civici 10A e 10B. Letteralmente la parafrasi è più ampia e recita. "Avviso per il padrone del cane che fa i suoi bisogni nel giardino: lasceremo una ciotola con cibo adeguatamente trattato perché la pazienza ha un limite". Uno shock che corre lungo la schiena: punire, probabilmente a morte, un animale per la maleducazione del padrone. Un messaggio che ha giustamente drizzato i capelli in testa agli animalisti, agli amici dei cani e a tutti i bolzanini civili in genere. In un lampo si è mossa la catena dello sdegno e già in serata il foglio è stato rimosso e portato di filato alle autorità per una denuncia. Intanto nel condominio "Sordello"gran parte dei residenti si dice stupita e la zona non appare particolarmente sporca: per qualcuno molto peggio mesi fa. Cade dalle nuvole anche lo studio di amministrazione condominiale di Giorgio Fedel e Giorgio Compostrella: "Non sappiamo nulla perché sono cose intollerabili - fanno sapere - e di sicuro ci attiveremo perché i responsabili siano individuati. Un simile atteggiamento non è minimamente accettabile". Possibile, comunque, che l'identificazione non richieda troppa fatica: basta chiacchierare qualche minuto in più per intuire i più insofferenti. La pazienza ha un limite, ma lo ha anche la decenza e se da una parte c'è la maleducazione dall'altra si trova la vergognosa barbarie.
Alan Conti
Alan Conti
lunedì 24 febbraio 2014
Arriva Frozen Stories, i segreti dei ghiacciai
Il ghiaccio e come un uovo del tempo: racchiude per secoli e schiude a generazioni lontane oggetti e testimonianze che scrivono la storia. Al Museo Archeologico apre domani la mostra temporanea "Frozen Stories" che rimarrà a Bolzano per un anno. Ötzi è solo l'esempio più noto, ma i ghiacciai hanno sempre regalato oggetti che raccontano e pongono domande. La prima è certamente cosa andava a fare l'uomo della passato in queste zone così impervie?
L'archeologia dei ghiacciai, comunque, è un ramo di studio abbastanza recente e già deve combattere per la sua esistenza. Se i ghiacciai sono scrigni del passato lo sono anche per il futuro: mantenerli tali è un dovere.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi su Alto Adige Tv l'intervista alla guida Paola Claut.
L'archeologia dei ghiacciai, comunque, è un ramo di studio abbastanza recente e già deve combattere per la sua esistenza. Se i ghiacciai sono scrigni del passato lo sono anche per il futuro: mantenerli tali è un dovere.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi su Alto Adige Tv l'intervista alla guida Paola Claut.
Via Weggenstein, tagliano il tettuccio per rubare
Furto
e vandalismo la scorsa notte in via Weggenstein a Bolzano. Una Bmw Z3
verde, infatti, è stata scassinata in piena notte da alcuni ladri
che hanno prelevato dall'abitacolo un paio di occhiali da sole Ray
Ban. Inizialmente i malviventi hanno provato a forzare la portiera,
poi si sono accorti che tutto sarebbe stato più facile passando dal
tettuccio della decappottabile così lo hanno tagliato, probabilmente
con un taglierino o un piccolo coltello. Difficile risalire ai
responsabili data l'assoluta mancanza di telecamere: si spera nella
testimonianza di qualche passante.
Sochi: l'Alto Adige salva l'Italia
Diciamocelo chiaro: con buona pace di
Bruno Vespa se a Sochi non ci fosse stato l'Alto Adige la spedizione
azzurra sarebbe stata una Waterloo anziché un tiepido brodino. Se a
livello nazionale, infatti, possiamo parlare di Olimpiade sotto
l'asticella della soddisfazione per la mancanza di un oro come non
accadeva dal 1980 e per la carenza di varietà tra i campioni, sul
fronte altoatesino i sorrisi sono molto più ampi. Si può, infatti,
parlare di bilancio più che positivo per gli atleti della provincia
in un'edizione russa che ha visto andare a medaglia i più attesi e
sbocciare due belle sorprese. Nel tirare le somme bisogna essere
sinceri e, oltre ogni meraviglia delle loro differenti storie, i
bronzi olimpici di Armin Zoeggeler e Carolina Kostner erano
ampiamente attesi. Seppur con difficoltà, infatti, ci si attendeva
una carica ancora prorompente dal portabandiera e un acuto dalla
gardenese sempre con le gambe tremolanti alle Olimpiadi prima della
maturità russa. Ha lasciato tutti a bocca aperta, invece, Christof
Innerhofer che ha scritto il suo capolavoro nell'argento di discesa:
senza nulla togliere alle altre probabilmente la medaglia di maggior
prestigio della spedizione. Il bronzo di Supercombinata è stata una
sorpresa sulla sorpresa perchè ottenuto grazie a una magnifica
prestazione nella manche meno attesa. Non vogliamo nemmeno pensare a
cosa sarebbe potuto accadere senza la scivolata in Super G.
Improvviso e bello anche il bronzo della staffetta mista del
biathlon: Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas
Hofer hanno scritto una gioia sportiva, ma anche educativa. Il
trionfo della squadra oltre ogni genere. Insomma, se l'Italia si deve
preoccupare di avere 8 medaglie di cui 5 condensate in soli due
atleti grazie alla splendida Arianna Fontana, l'Alto Adige può
guardare con fiducia anche ai diversi quarti posti e alle prestazioni
sfortunate come la caduta di Visintin nello snowboard. Operando i
conti della serva, comunque, il medagliere altoatesino recita 1
argento e 4 bronzi, quello di tutto il resto dell'Italia 1 argento e
1 bronzo: nettamente superiore. Non ditelo a Sven Knoll.
Alan Conti
A Znojmo tornano i Foxes
Aperta
e chiusa una parentesi olimpica che ha riguardato, senza troppa
soddisfazione, solo l'Austria oggi il Bolzano torna a focalizzare
tutta la sua attenzione sulla Ebel. Partiti ieri verso Mezzogiorno in
direzione Znojmo i biancorossi saranno sul ghiaccio ceco per
difendere quel terzo posto che tengono attualmente tra le mani dietro
a Vienna e Salisburgo. Sarebbe un piazzamento Champions e comunque di
prestigio con vista playoff. Comincia così una settimana di fuoco
per i Fixes che sosterranno quattro match in sette giorni affrontando
poi al Palaonda le due battistrada. Lo faranno, come per il resto
della stagione, senza l'attaccante Beaudoin infortunato al ginocchio
e sostituito da David Lalibertè, un buon passato in Del e una fugace
apparizione Nhl con la maglia dei Philadelphia Flyers. Per il resto
roster al completo per coach Tom Pokel che ritrova anche i
febbricitanti Santorelli ed Esposito. Dopo le amichevoli di prestigio
contro Lugano, Rouen e Yugra, insomma, si torna a fare sul serio.
“Comincia un altro mini campionato” sostiene l'allenatore e non
aggiunge che può davvero succedere di tutto.
venerdì 21 febbraio 2014
La storia del cartello anti camporella
Un
comodo ed elegante letto, immerso nei profumi toccanti e intensi con
una vista mozzafiato su alcune delle bellezze bolzanine. Sembra lo
scenario incantevole di uno di quegli alberghi bio che tanto
funzionano oggi: cornici romantiche di molti amori. Questa, però, è
una storia che poco ha a che fare con il romanticismo e l'amore vero,
ma gira tutto attorno a un cartello. Questi campi, infatti, sono
presto diventati meta perfetta di quella che gergalmente viene
definita come “camporella”, il più delle volte però legata alla
prostituzione. Meta talmente quotata che il povero proprietario è
arrivato, una notte, a contare addirittura 18 auto parcheggiate una
di fianco all'altra, ciascuna intenta nelle sue attività. Così,
ecco che per iniziativa di alcuni nemici è comparso questo cartello
per chiedere di scegliere altri scenari, magari più ritirati, per le
effusioni.
Il
vizietto di frequentare questa campagna, comunque, non è una novità
degli ultimi mesi.
Difficile,
comunque, bloccare qualcuno o prendere seri provvedimenti e
d'altronde difficilmente sarebbe anche produttivo.
I
vicini di casa, però, non sempre hanno vissuto con uguale
tranquillità la situazione e spesso si sono attivati per chiedere
più risolutezza nella gestione dell'emergenza camporella.
Insomma
gli appelli sono due: lasciate quel cartello al suo posto anche se fa
ridere ed evitate di coinvolgere anche le vigne in certe attività.
In fondo Fabrizio De Andrè lo ha insegnato: certi amori di foglia
hanno solo gli occhi, mica lo sfondo.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi l'intervista al proprietario del terreno
Gardena, paura per le valanghe
Da risorsa a preoccupazione andata e
ritorno. La neve in val Gardena è in questo periodo croce e delizia
di turisti e residenti. Se da una parte i metri di fiocchi piovuti
tengono chiuso da giorni il Passo Gardena, connessione con la Badia,
dall'altra alimentano decise preoccupazioni per il pericolo valanghe.
Il turismo bianco poggia le sue
fondamenta sulle nevicate, ma questi primi mesi dell'anno stanno
presentando un conto salato alla valle in termini di gestione. Come
tutte le facce della natura anche la neve concede opportunità, ma
chiede il suo dazio.
Kostner, ecco il lampo olimpico
Che
le Olimpiadi siano sempre state per Carolina Kostner una sorta di
shock lo capisci dal suo candido ammettere di non ricordare nulla
della prova che a Sochi le ha consegnato ieri quella medaglia che
sembrava stregata. Stavolta, però, tutto volge al positivo dopo i
nervosismi e i fallimenti di Torino 2006 e Vancouver 2010. “Non
regge la tensione” si diceva e invece stavolta ha retto anche il
palco di uno spettacolo sul ghiaccio che le ha garantito un terzo
posto con il punteggio stellare di 142.61. Cinque medaglie ai
Mondiali (un oro, due argenti e due bronzi) e nove agli Europei
(cinque ori, due argenti e due bronzi) non potevano rimanere senza
l'accompagnamento del lampo più accecante: quello olimpico. Poco
importa che sia bronzo il metallo in una gara in cui le hanno
preferito la sudcoreana Yu Na Kim e la russa Adelina Sotnikova
dimostrando di sapere perfettamente in quale Paese si trova Sochi.
Quel Bolero gardenese, però, ha un significato tutto suo nello
spazzare le nubi e regalare la luce che merita a una carriera che
Carolina sembra voler chiudere a breve per dedicarsi a quella vita
“normale” che non ha mai nascosto di volere e ricercare anche nel
modo di porsi. In questo un'affinità incredibile con l'altra eroina
di casa Tania Cagnotto che con le medaglie olimpiche (e i giudici) ha
ancora un conto aperto. Subito dopo la prova le hanno chiesto se
questo bronzo riscattasse Vancouver e Kostner ha rispedito al
mittente le amarezze: “Quelle Olimpiadi le avevo già dimenticate
da un pezzo”. La destrutturazione delle aspettative che esasperano
la pressione: è la testa dei grandi campioni, è la leggerezza che
si è allacciata ai pattini. Non importa se Alex Schwazer sia ancora
il suo fidanzato o meno: importa che fosse davanti alla tv con un
taccuino a segnarsi la lezione. Dalle donne c'è sempre da imparare.
Alan
Conti
Viale Trento non si riapre
Un pensiero veloce e poco più. Appena
il tempo di riflettere su una possibile riapertura di viale Trento
per alcune categorie di artigiani che già l'ipotesi è tramontata.
La proposta era arrivata al sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli da
parte del presidente di Cna Claudio Corrarati nei nostri studi
durante la trasmissione “Punto Economia” e il primo cittadino si
era detto possibilista. Assai meno lo è la Commissione Mobilità
Comunale che ieri in Consiglio ha riproposto tutte le perplessità
del direttore dell'ufficio mobilità Ivan Moroder. “Viale Trento –
si legge nella relazione – deve rimanere una corsia sgombra per le
linee del bus 10 e 7 che piegano dal sottopasso ferroviario e trovano
tutto sgombro”. A parte le logiche di trasporto pubblico ci sono
anche quelle di controllo dei flussi. “Il semaforo di ponte Loreto
per piazza Verdi viene oggi tenuto con tempi lunghi per permettere un
maggiore deflusso dalla zona Mayr Nusser: riaprendo viale Trento
dovremmo accorciarlo con la conseguenza di intasare, con ogni
probabilità, via Marconi”. Non contemplata l'ipotesi che proprio
alcune vetture che oggi passano per via Marconi possano, invece,
immettersi su viale Trento. Viale Trento, poi, vuole continuare a
poter essere considerata valvola di sfogo per i giorni duri di
Mercatino o durante alcune manifestazioni: poi capita si blocchi la
galleria del Virgolo e non si riapra. L'ultimo rilievo, che di fatto
mette una pietra tombale sull'iniziativa, è legato alla discrezione
dei permessi: “perchè gli artigiani sì e gli agenti di commercio
no?” ci si chiede. Una domanda che rimarrà poco più di un
pensiero che non salterà mai quella transenna.
Alan Conti
giovedì 20 febbraio 2014
Mair trovato morto in Africa
Aveva dedicato all'Africa tutta la
sua vita, la sua passione e la sua arte. La stessa Africa che, come
talvolta accade, ha deciso di tenersi Otto Mair e la sua bontà tutta
per sé. La notizia è arrivata stamattina nella sua Val Gardena: il
corpo di Mair sarebbe stato trovato privo di vita lungo una strada in
Africa. Pochissimi i dettagli di una morte che presenta moltissimi
lati oscuri e per cui non si esclude nessuna pista, nemmeno quella
violenta. Non trapela, per questo, nemmeno il Paese dato che Mair
usava spostarsi varie volte nei suoi progetti finalizzati a portare
l'acqua e cancellare la fame dove poteva tra Kenya, Tanzania e
Uganda. Otto era molto conosciuto in valle, ma anche in provincia:
ciclicamente quando tornava in Alto Adige organizzava mostre,
concerti o iniziative per raccogliere fondi da dirottare nel
Continente Nero. Ad ottobre, per esempio, un concerto di musica folk
che vedete nelle immagini concesse dalla nostra redazione Tca Ladin
gli aveva fruttato benj 22.000 euro, mentre a ridosso di Natale Mair
aveva racimolato altri soldi con una giornata dedicata alla Zumba.
Poliedrico, insomma, anche nella generosità così come nella sua
arte che gli permetteva di vendere a fini umanitari sculture di legno
così come operare in prima persona all'interno delle chiese
africane. Padre Angelo Insam, di Ortisei, è stato il suo esempio
nelle missioni africane e Mair ha voluto con tutto il cuore
ripercorrerne le orme impressionato da quel piccolo capolavoro
portato a termine nella terra dei Masai con la costruzione di scuole
un ospedale e un convento. L'Africa, però, non è terra agevole e un
occidentale che si sposta spesso con dei soldi non è proprio affare
che passa inosservato e non a caso Mair già due volte era stato
rapinato e una volta anche malmenato. Non si sa ancora come l'Africa
abbia deciso di tenersi per sempre la vita di Otto: di certo come
padre Angelo ha lasciato un esempio e la ricchezza di cuore, quella
no, non può mai rapinarla nessuno.
Alan Conti
Protesta la Gardena: "Riaprire il Passo"
Due
valli sorelle separate da una nevicata da record e relativo rischio
valanghe, continuo e persistente. Gardena e Badia sono vicine di
casa, si toccano attraverso il passo Gardena ma sono anche abituate a
separarsi per qualche periodo. Una pausa di riflessione. Stavolta,
però, la divisione comincia a essere un po' troppo persistente: 40
giorni filati con il Passo chiuso. Significa che se per passare da
una parte all'altra ci si mette normalmente qualche minuto, da
quaranta giorni il tragitto alternativo diventa di 100 chilometri.
Un'eternità con riflessi sul turismo, ma anche sulla gestione dei
servizi come lo smaltimento dei rifiuti gardenesi.
Mamma
neve, insomma, con la sua furia ha diviso le valli sorelle
allontanandole in modo beffardo. Gardena e Badia ora, però, vogliono
tornare a guardarsi vicino. Hanno bisogno di tornare a prendersi per
mano.
Alan Conti
Tutte le interviste ad albergatori, esercenti, ristoratori e sindaco di Selva nel telegiornale di oggi.
Ucraini altoatesini: "La paura al telefono"
L'Ucraina è una maglietta strattonata con una manica allungata verso l'Europa e l'altra saldamente afferrata dalla Russia. Lo è sempre stata geograficamente, ma ora lo diventa drammaticamente anche dal punto di vista politico. Un movimento partito sotto le insegne arancioni per una maggiore apertura all'Europa con note piuttosto moderate è sfociato negli ultimi mesi in una battaglia di piazza senza mezze misure. Una striscia di 28 morti in Piazza Maidan a Kiev ancora fresca con il leader filosovietico Yanukovich che non esita a usare il pugno di ferro verso una protesta che conosce anche infiltrazioni estremiste pericolose. Nel mezzo la gente comune, quei cittadini e quelle famiglie che sono le stesse degli ucraini che, anche in Alto Adige, sono presenti e spesso aiutano nel campo assistenziale. Abbiamo incontrato una di loro per capire come si prova a sentire per telefono il fuoco di una guerra civile.
Le ultime ore hanno visto un orizzonte che volge all'abbassamento della tensione, ma il travaglio di questo Paese ci è meno distante di quanto possiamo supporre. L'Ucraina è tirata da due lati: se si spezza si spezza, con lei, anche una speranza.
Alan Conti
L'intervista completa ad Hanna Broda nel telegiornale di oggi di Alto Adige TV
Le ultime ore hanno visto un orizzonte che volge all'abbassamento della tensione, ma il travaglio di questo Paese ci è meno distante di quanto possiamo supporre. L'Ucraina è tirata da due lati: se si spezza si spezza, con lei, anche una speranza.
Alan Conti
L'intervista completa ad Hanna Broda nel telegiornale di oggi di Alto Adige TV
Koellensperger: "Con Renzi non poteva che finire così"
Non poteva che finire così: senza giudizi di merito ma con un certo fatalismo il consigliere provinciale del Movimento Cinque Stelle Paul Köllensperger analizza così l'incontro di ieri tra Renzi e Grillo. Un colloquio show che è più che altro lo spunto per un ragionamento più complessivo dell'opera grillina in parlamento.
A livello locale, intanto, tiene banco la gestione degli stipendi dei consiglieri e Köllensperger ha chiesto, invano, di poter restituire l'eccedente rispetto ai 2.500 euro mensili alla Provincia. Impossibile: la burocrazia lo impedisce. A questo punto il Movimento cercherà di finanziare un progetto di microcredito per le piccole imprese oppure sosterrà qualche fondo provinciale con, peró, precise garanzie. Sarà chiesto anche l'aiuto di altri consiglieri. Nel frattempo la prima donazione libera di 500 euro è partita in direzione val di Susa.
Far parlare i fatti senza utilizzare i fatti per parlare: forse è quella la strada per non rimanere imprigionati in un blog.
Alan Conti
Intervista completa nel servizio di oggi nel telegiornale di Alto Adige Tv
A livello locale, intanto, tiene banco la gestione degli stipendi dei consiglieri e Köllensperger ha chiesto, invano, di poter restituire l'eccedente rispetto ai 2.500 euro mensili alla Provincia. Impossibile: la burocrazia lo impedisce. A questo punto il Movimento cercherà di finanziare un progetto di microcredito per le piccole imprese oppure sosterrà qualche fondo provinciale con, peró, precise garanzie. Sarà chiesto anche l'aiuto di altri consiglieri. Nel frattempo la prima donazione libera di 500 euro è partita in direzione val di Susa.
Far parlare i fatti senza utilizzare i fatti per parlare: forse è quella la strada per non rimanere imprigionati in un blog.
Alan Conti
Intervista completa nel servizio di oggi nel telegiornale di Alto Adige Tv
Frontale in Mebo, tre feriti non gravi
Brutto
incidente questa mattina alle 6.30 quando due auto sono state
protagoniste di un frontale presso l'entrata della Mebo ad Appiano.
Fortunatamente, nonostante l'impatto violento, le tre persone ferite
non riportavano danni seri. In ogni caso la Croce Bianca di Appiano e
Bolzano ha provveduto a trasportare un 55enne di San Paolo
all'ospedale San Maurizio. Intervento di ripristino ad opera dei
vigili del fuoco volontari di Frangarto mentre i rilievi di legge
sono stati affidati ai Carabinieri di Bolzano.
Metilaminorex, il nuovo incubo chimico
Metilaminorex. Un nome tanto complicato
quanto i gravissimi danni che può causare la sua assunzione e che
hanno messo in allerta tutte le strutture sanitarie e di prevenzione
altoatesine. E' di oggi, infatti, l'allerta grado 3 spedita dal
Dipartimento Nazionale delle Politiche Antidroga all'assessorato alla
sanità provinciale, ai servizi per le tossicodipendenze e a tutte le
comunità terapeutiche del territorio. L'allarme è di quelli che
implicano gravi danni per la salute nella diffusione di nuove droghe
chimiche: l'Alto Adige viene sempre coinvolto quando l'ondata di
preoccupazione monta dal Nord Europa. E' esattamente il caso del
Metilaminorex, una pasticca venduta nelle discoteche con simboli a
forma di ciliegia, croce o con il logo di Playboy: di fatto una droga
che può rivelarsi letale. Sono 26, infatti, i morti contati tra
Ungheria e Irlanda del Nord solo negli ultimissimi mesi del 2013:
un'ecatombe che si sta lentamente espandendo considerando che
sequestri di pastiglie sono avvenuti anche in Finlandia, Slovacchia,
Danimarca e Olanda, specificatamente nella battutissima Amsterdam.
Cosa provoca esattamente questa sostanza nel corpo? Un mix di effetti
collaterali preoccupanti come agitazione, ipotermia, sciallorea, ma
sopratutto incide sull'estensione polmonare innescando problemi
respiratori e arresto cardiaco. Il problema della sua rapida
diffusione è connesso alla sua economicità e alla sua versatilità.
Una pastiglia, infatti, costa appena 10-15 euro, ma si può anche
reperire facilmente sottoforma di polvere bianca. Il Metilaminorex,
oltretutto, va spesso in abbinata con altri stupefacenti come la
cocaina, la cannabis, i catinoni o il diazepam. Lo smercio avviene
nelle discoteche e nei locali notturni o del divertimento in generale
e la diffusione del mercato ha una discesa dall'Europa settentrionale
a scendere: l'Alto Adige, purtroppo, non è poi così lontano.
Alan Conti
Sunedison, Cig prolungata
A Sinigo arriva una boccata d'ossigeno
con il prolungamento della cassa integrazione straordinaria prevista
per i lavoratori Sunedison ex Memc. Dal viaggio di Arno Kompatscher
in visita a Roma, insomma, esce anche il positivo incontro con il
sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti che ha
garantito di attivarsi su questo fronte presso il Ministero del
Lavoro. Un impegno che ha regalato sicurezza all'assessore competente
Martha Stocker ospite ieri sera nella puntata di Bianco&Nero
dedicata al lavoro.
Il prolungamento della cassa
integrazione straordinaria fino a novembre dovrebbe aprire le porte
ad una riqualificazione più completa dei duecento lavoratori in
uscita dal policristallo. Attenzione, però, a non dimenticare tutti
quei lavoratori in difficoltà che escono da aziende piccole e che
non esplodono nelle cronache come la Memc. Incontreranno le stesse
difficoltà, ma non avranno un sottosegretario ad occuparsene. (a.c.)
mercoledì 19 febbraio 2014
M5S: "Chiudere l'inceneritore"
Prende
posizione contro l'inceneritore anche il Movimento Cinque Stelle che,
con i consiglieri comunali Claudio Vedovelli e Paul Koellensperger,
definisce il termovalorizzatore “una scelta sbagliata e superata
dal punto di vista della gestione rifiuti oltre a essere un costante
rischio per la salute dei cittadini con continui sforamenti”.
Chiesta, dunque, la chiusura dell'impianto: “Ci vuole lo sviluppo
di un piano di gestione dei rifiuti provinciale senza incenerimento
che preveda la riduzione dei rifiuti, il riciclo e la
differenziazione. Una richieste che si è fatta ormai urgente e non
più rinviabile”. (a.c.)
Pestata e ferita a undici anni
Una
ragazza di appena undici anni è rimasta ferita oggi a alle 13.20
durante una collutazione. Il tutto, secondo quanto riporta il portale
Suedtirol News, sarebbe avvenuto nella piazza del Municipio di Egna
davanti alla fermata del bus. Una testimone si sarebbe subito
precipitata in soccorso della ragazza, originaria di Laghetti. La
Croce Bianca della Bassa Atesina ha poi trasportato la giovane
all'ospedale di Bolzano.
In auto 150 telefonini di dubbia provenienza
Si faceva consegnare i cellulari per
ripararli e poi spariva senza mai restituirlo. Un cinquantenne
milanese con abitazione a Fondo in Val di Non, però, è stato
incastrato dall'operato della polizia postale di Bolzano che ha
rintracciato alcuni apparecchi spariti dal centro giovanile “Vispa
Teresa” e dal lido di Salorno nei mesi scorsi. Secondo le indagini,
infatti, questi due telefonini erano stati attivati con delle sim
riconducibili al cittadino di Milano e poi, in seguito, ad alcuni
abitanti della Val di Non. Approfondendo la ricerca si è scoperto
che l'uomo possedeva un domicilio a Fondo. Ieri, dunque, il
procuratore Igor Secco ha disposto la perquisizione domiciliare che
ha portato al ritrovamento, in automobile, di oltre 150 telefonini di
dubbia provenienza e posti sotto sequestro. S.G., queste le sue
iniziali, aveva di fatto trasformato la vettura in un laboratorio
mobile ed è stato denunciato all'autorità per ricettazione.
Alan Conti
martedì 18 febbraio 2014
Visintin, brutto ko
E' una tavola sfortunata quella degli
altoatesini all'olimpiade di Sochi. Dopo il polso fratturato di
Emanuel Perathoner in allenamento di boardercross ecco che stamattina
a vedersela brutta è stato il 24enne di Lagundo Omar Visintin. Nella
semifinale della prova a cinque cerchi, infatti, l'azzurro è stato
toccato prima di un salto cadendo rovinosamente sulla schiena: tanta
paura per una botta che ha fatto temere il peggio, con immediato
soccorso in pista e trasporto all'ospedale per accertamenti.
Fortunatamente il meranese non ha mai perso conoscenza e alla fine
dovrebbe trattarsi solo di una forte contusione al gluteo. Peccato
perchè Visintin poteva tranquillamente giocarsi una medaglia dopo
essersi piazzato secondo nella manche degli ottavi e dei quarti: non
a caso prima del volo era in testa. Niente da fare, però, per il
campione del mondo juniores di Nagano e italiano alla fine risultato
dodicesimo. L'oro, dunque, è andato al francese Pierre Vaultier che
ha preceduto il russo Nikolay Olyunin e l'americano Alex Deibold. Le
cadute, comunque, fanno parte del gioco e non c'è dubbio che Omar
con il pensiero già accarezzi la sua tavola per apparecchiare la
rivincita.
Alan Conti
Teodone, incendio spaventoso nella notte
Cinque
squadre di vigili del fuoco per un incendio che questa notte ha
levato il sonno all'intero abitato di Teodone. Nel pieno centro del
paese pusterese, infatti, intorno alle 2 ha preso fuoco il tetto di
un deposito posizionato al fianco di un fienile di pertinenza di un
vecchio maso. Il codice rosso della chiamata, però, è stato
determinato dalla presenza di tre bombole di gas all'interno del
deposito: una potenziale esplosione in una zona densamente insediata.
Gli uomini del corpo volontario di Teodone, Villa Santa Caterina,
Perca e due squadre di Brunico hanno subito circoscritto le fiamme e
in due ore, con l'uso di autopompe e autoscale, hanno domato il rogo.
Limitati i danni alle strutture per un incendio che dovrebbe essersi
propagato a causa di un corto circuito. In mattinata, comunque,
previste le ispezioni dei Carabinieri di Brunico e dei vigili del
fuoco di Bolzano.
Alan Conti
Foto Vdf
domenica 16 febbraio 2014
L'ultimo dei masi bolzanini
Infissi
che profumano di storia, un bel giardino curato, una cantina con le
botti che una volta accarezzavano Lagrein e un labirinto di Stube
interne. Un bel maso in montagna coronato dai pascoli o dalle vette?
No, una coraggiosa enclave della Bolzano di una volta incastonata nel
retrobottega di via Palermo. Sembra incredibile eppure in una delle
strade più strettamente popolari della città, dove i condomini,
anche recenti, si sono letteralmente mangiati l'erba rimane un
piccolo compendio della vita contadina di una volta. Ci vorrebbe
quasi una grossa teca di vetro per dare l'esatta dimensione di quello
che si prova nell'essere ospiti di Marianne Ziegler passeggiando oggi
dentro ieri. Questo maso, infatti, da più di cento anni resiste al
feroce sfruttamento territoriale di questo segmento di città e lo fa
in nome di una precisa scelta che il padre di Marianne fece a suo
tempo: non si vende per non allontanarsi dalla città. A fine
Ottocento la famiglia Riegler possedeva questo maso e tutta la
campagna intorno: appezzamenti che arrivavano fino all'abbazia di
Novacella, dove ancora oggi resiste la vigna. La casa in sè, e qui
si nasconde lo straordinario, è pressoché identica
Fatta
eccezione per la stalla che oggi si è trasformata in un box per
auto. Il resto, però, è rimasto immutato rispetto al turbinio che
si scatenava intorno. All'interno di quello che era il vecchio
fienile si scende nella cantina attraverso una botola dove si
conservava il Lagrein a riposo. Ancora oggi ci troviamo qualche
botte, un paio di brocche e una graziosa tovaglia pronta
all'incontro. La famiglia, d'altronde, continua ad essere
proprietaria di diverse vigne nella zona di Caldaro e Appiano. Il
tanto terreno di una volta, però, è stato frazionato nei vari
passaggi familiari e in molti non se la sono sentita di dire no ad
alcune offerte, così intorno ha cominciato ad avanzare il cemento
fino a tagliare il tramonto al piccolo maso. “Ci si abitua a tutto”
ci spiega Marianne, tranne all'idea di cedere un centimetro di questo
piccolo gioiello di verde e storia. Non lo dice apertamente, ma si
può tranquillamente supporre che più di qualcuno sia arrivato ad
offrirle grosse cifre per salutare il suo passato. Si parlò di fare
una scuola, un parcheggio e altri servizi laddove una volta l'unico
servizio era il mulino della città esattamente lungo l'attuale via
Visitazione. Sono tanti, comunque, i bolzanini che ricordano la
famiglia Riegler con il loro piccolo banchetto dirimpetto il maso
dove si andava a comprare frutta e verdura coltivata di lì a pochi
passi, ma anche la latteria. Oggi la struttura accusa i colpi del
tempo che passa: mura umide e colme di pietre con un primo piano
ancora slacciato dalle forniture. Si abita solo di sotto. Le stanze,
comunque, sembrano anche loro incastrate nel racconto di qualcosa di
lontano: tutte fornite di stube, tutte di legno. Un letto è
addirittura centenario e venne realizzato con il legno dell'albero
piantato per il padre di Marianna: un'usanza piuttosto diffusa nella
cultura contadina.
Sbiriciare
indietro ha il suo fascino, ma punge quando Marianne ci rivela: “Non
sono mica in tanti quelli che vengono a chiedermi la storia di questa
casa”. Una difesa così strenua, forse, meriterebbe maggiore
attenzione anche da parte delle istituzioni: non può bastare il non
aver mai sfoderato l'esproprio, forse anche per contingenze
fortunate. Qui dentro ci raccontano la storia della nostra città
senza bisogno di un libro o un gruppo Facebook: farle fare la fine di
una casetta degli uccellini sbalzata dal vento degli anni sarebbe un
piccolo delitto.
Alan
Conti
Innerhofer fuori: niente tris
Dopo un argento e un bronzo che già
penzolano al suo collo e quello dell'Alto Adige ci vuole del coraggio
per rimanere in qualche modo delusi da Chritsof Innerhofer. Eppure
qualche pensierino a un tris pazzesco lo si era fatto fino a quando,
di prima mattina, il campione pusterese ha sbagliato uscendo dal
super g dopo soli dieci secondi di gara. A quel punto speranze tutte
riposte negli altri sciatori altoatesini nella speranza di un exploit
che, però, non è arrivato lasciando all'ultima gara di velocità
maschile a Krasnaja Poljana un certo amaro in bocca. Il migliore,
alla fine, risulta Peter Fill classificatosi ottavo mentre Dominik
Paris ha terminato sedicesimo e Werner Heel diciassettesimo. Podio,
dunque, tutto straniero con l'oro per il norvegese Kjetil Jansrud in
1.18.14, argento allo statunitense Andrew Weilbrecht con 30 centesimi
di ritardo e bronzo ex aequo al canadese Jan Hudec e l'altro
americano Bode Miller. Ancora a bocca asciutta uno de protagonisti
più attesi di Sochi ovvero lo svedese Aksel Svindal che, a questo
punto, rientra pienamente nella categoria delle delusioni. Altro che
Innerhofer.
Casies, granfondo tedesca
Una Granfondo di Casies spolverata di
tedesco. Tre vincitori su quattro della giornata dedicata alla
tecnica classica, infatti, arrivano dalla Germania. La 42 chilometri
ha visto alzare le braccia al cielo l'ex nazionale Franz Goering che
ha saputo imporsi sul ceco Stanislav Rezak e l'italiano Bruno
Debertolis in un impressionante sprint finale dove anche i materiali
hanno giocato la loro parte. Il. Terzetto, comunque, ha saputo
imprimere un ritmo elevato alla corsa fin dal chilometro 20 facendo
il vuoto nella decisiva, come sempre, salita di Santa Maddalena. Un
deserto alle spalle si è lasciata, invece, la ceca Adela Bourdikova
che ha vinto la 42 chilometri con addirittura 11 minuti di vantaggio
alla connazionale Martina Stursova: ci sarebbe stato tempo per un
comodo caffè tra prima e seconda. Sulla 30 chilometri di questa
31esima edizione braccia al cielo per i tedeschi Andy Gerstenberger e
Alexandra Svoboda. Ieri un bel cielo azzurro e temperature miti hanno
baciato la giornata dedicata alla classica con un migliaio di
partenti: oggi si pensa alla libera, con qualche preoccupazione in
più con il naso all'insù.
Alan Conti
sabato 15 febbraio 2014
L'agenda che celebra Durni? Con i soldi pubblici...
L'agenda di
Monti era un fiorire di sacrifici, quella di Durnwalder una collana
di celebrazioni. Una, però, era virtuale, la seconda diventa, a
sorpresa, decisamente reale. Capita così che insieme alla nuova
edizione del bollettino provinciale arrivi nella cassetta della posta
degli altoatesini interessati un piccolo libercolo dalla copertina
tutta scarabocchiata. Cattura l'occhio e sembra fatto apposta per
farsi aprire e, fin dalla prima pagina interna. si annusa l'aria:
“agenda di Luis D, Falzes” la scritta, realizzata a finta
macchina. Scorrendo le pagine ecco un compendio di 25 anni di
presidenza costellata di soli trionfi passando dal consolidamento
dell'autonomia alla collaborazione transfrontaliera, senza
dimenticare il recupero del ritardo delle infrastrutture e la
pacificazione dei gruppi etnici. In aggiunta spuntano le intese di
permuta, le nuove competenze, la mobilità, gli alloggi sociali, il
volontariato e lo sport. Sulla pagina dell'Alto Adige modello di
efficienza energetica compare addirittura il nuovo inceneritore che,
curiosamente, per essere pienamente efficiente reclama i rifiuti
trentini e aspetterà per anni l'intera rete di teleriscaldamento. Un
capitolo è anche dedicato al “pragmatismo alla Durnwalder” con
la descrizione di un approccio morbido alla scuola bilingue e
l'applicazione flessibile della proporzionale in base al merito.
L'arroccamento attorno all'articolo 19 e le polemiche sui posti
apicali in sanità scomparsi.
L'intero
libercolo ha una cura grafica notevole a firma di Philipp Putzer, la
copertina è di Peppi Tischler e la stampa di Tezzele. Un prodotto di
qualità che sicuramente non costa poco. Nulla vieta un'edizione
celebrativa di un personaggio che ha scritto la storia, certamente
anche positiva, della nostra terra ma vien da chiedersi se un simile
bilancio trionfale spetti all'istituzione Provincia con relativi
costi. L'ultima immagine, poi, dipinge simpaticamente una corona che
salta da Durnwalder a Kompatscher. Una scena buffa, ma la simbologia
è forte se si pensa che arriva dal luogo dove la democrazia dovrebbe
essere freno della monarchia.
Alan Conti
Neruda, il sogno in un pugno di riso
Ora o mai
più. Se il Volksbank Suedtirol Neruda intende inseguire un sogno
quasi proibito deve dirlo forte e chiaro domani pomeriggio sul
parquet del PalaResia. Alle 18, infatti, le altoatesine affronteranno
al Riso Scotti Pavia, quattro punti sopra in classifica e sopratutto
padrone di quel settimo posto che significherebbe il raggiungimento
degli inaspettati playoff di A2 femminile. Per una squadra che ha
l'obiettivo di salvarsi qualcosa più di un successo. Non sarà
comunque semplice per le ragazze di coach Bonafede che all'andata
persero 3-2 e dovranno fronteggiare un bomber di razza come la
polacca Frackowiak (263 punti in campionato) e una palleggiatrice
raffinata come Masino. Polsi fermi, però, perchè il Neruda dovrebbe
ritrovare la punta di diamante Korobkova che viene da una settimana
piena di allenamenti dopo l'infortunio e potrà sempre contare su
Papa che di punti ne ha messi giù 262. Cumino, Medaglioni ,libero,
Porzio e Gentili dovrebbero completare il sestetto di partenza, con
quest'ultima in ballottaggio con Ceron e Bertolini. La sconfitta di
Scandicci dell'ultimo turno brucia ancora, ma il riscatto potrebbe
essere vicino. Sarà dura, ma nessun sogno arriva servito su un
piatto d'argento.
Alan Conti
giovedì 13 febbraio 2014
Bertoldi: "Vergognoso gioire per la chiusura dell'Admiral"
"Gioite per la chiusura dell'Admiral? Bene, datevi da fare per assumere qualcuno dei 100 dipendenti che la società delle slot lascerà a casa". La provocazione è a firma di Alessandro Bertoldi, vicepresidente regionale di Forza Italia. "Trovo incredibile -scrive - che alcuni politici esprimano addirittura soddisfazione per la chiusura di un'attività imprenditoriale lecita che costerà il posto di lavoro a un centinaio di persone. Duecento lavoratori in uscita dalla ex Memc, cento dalla Wurth: la situazione è preoccupante e la Provincia deve giustamente aprire subito un tavolo. Perché, peró, i dipendenti Admiral devono valere meno e sopportare che rappresentanti delle istituzioni gioiscano della loro disoccupazione? Perché per loro nessuno ha chiesto misure forti mirate alla riqualificazione e al reinserimento?" In piazza Vittoria, dunque, la scelta di Admiral non piace per niente: "Esprimiamo piena solidarietà a queste persone. Certi esponenti politici non sono degni di rappresentarli".
Memc, il giorno dell'amarezza
In cosa credere ora? Che obiettivo dare alla battaglia? Oltre la rabbia di una soluzione inaspettata come la chiusura della sezione policristallo la manifestazione organizzata questa mattina a Sinigo dai lavoratori della ex Memc serve anche a cercare di tratteggiare nuovi orizzonti.
Non sentirsi solo come un numero, una pedina sullo scacchiere d'organico. Questo il desiderio: chissà se imparare il tedesco può servire.
Quando ti aspetti rabbia e incroci la rassegnazione è il momento in cui ci ti accorgi che qualcosa è andato rotto. Nella giornata della manifestazione dei lavoratori di Sunedison ex Memc è esattamente questo il sentimento che regna ai cancelli. Cancelli diventati ormai un simbolo del picchetto, di una battaglia che oggi si avverte come persa.
Una storia che si chiude: per ora il dato significativo è questo e fa male più che arrabbiare.
Non sentirsi solo come un numero, una pedina sullo scacchiere d'organico. Questo il desiderio: chissà se imparare il tedesco può servire.
Quando ti aspetti rabbia e incroci la rassegnazione è il momento in cui ci ti accorgi che qualcosa è andato rotto. Nella giornata della manifestazione dei lavoratori di Sunedison ex Memc è esattamente questo il sentimento che regna ai cancelli. Cancelli diventati ormai un simbolo del picchetto, di una battaglia che oggi si avverte come persa.
Una storia che si chiude: per ora il dato significativo è questo e fa male più che arrabbiare.
mercoledì 12 febbraio 2014
Si dimette Frena: "Baratto orrendo"
“Ha una lingua che affetta”.
Durante la conferenza stampa tradizionale di giunta il sindaco Luigi
Spagnolli definiva così l'oratoria del segretario Antonio Frena.
Dopo pochissimi minuti è lo stesso Frena a dare conferma della sua
descrizione infilando un “ex” davanti alla sua carica di
segretario in scadenza e vergando parole pesantissime a corona delle
sue dimissioni. Il motivo scatenante è l'elezione in consiglio
provinciale di Roberto Bizzo nella Commissione dei Sei: evidente
contrappeso della sua mancata carica di assessore regionale. Bene,
uno scambio che a Frena non è piaciuto per nulla tanto da
sottolinearlo in modo durissimo. “Tutti ricordano l'andamento delle
recenti trattative con l'impegno per l'assessorato regionale su cui
tanto si è speso il vice Carlo Costa”. Fronti di discussione che a
Frena non entusiasmavano più di tanto visto che poi riferisce di
“averne parlato anche troppo, in maniera poco onorevole, a dispetto
delle vere questioni programmatiche”. Uno scambio che presta il
fianco del Pd alle accuse di mercanteggio di poltrone: “Accuse da
cui è difficile difendersi – scrive Frena – accuse che infangano
tutto il Pd. Si poteva uscirne elegantemente rifiutando la logica del
baratto orrendo che costa, inoltre, la perdita di un tecnico di
valore come Alberto Zocchi”. Un atteggiamento che porta Frena a
scoperchiare la sua opinione su molti compagni del partito “autori
di capricci mai sazi che nel partito contano più dei meriti. Un
atteggiamento incompatibile con la mia idea di partito e che, quindi,
seppur simbolicamente data l'imminente sostituzione, mi impedisce di
guidarlo”. La firma è altrettanto al curaro dato che Frena si
dichiara segretario e, tra parentesi, non fantoccio.
Il Pd descritto da Frena, dunque, è
quello di un partito incapace di imporsi in sede di trattativa e dove
la meritocrazia è sotterrata: tutte tendenze che, di certo, non
saltano fuori in un giorno. Se questa è la direzione presa dalla
nave del Pd resta da capire come il segretario, che ne è di fatto il
timoniere, si sia accorto di una rotta orrenda solo alla della
attraversata.
Alan Conti
Casinò per eliminare le slot? Perchè no?
Fermate la ruota, al massimo fate partire la roulette. Il sindaco Luigi Spagnolli è netto nella lotta alle slot bolzanine e ai costi sociali e fiscali che la ludopatia comporta. Lo smantellamento di Admiral, in questo senso, viene salutato come un successo che non può essere frenato dai cento dipendenti e dalla possibile nascita di bische clandestine. A sorpresa, peró, al primo cittadino non dispiacerebbe affatto l'idea di un casino che spazzi via il resto.
Riportare i buoi nella stalla può essere più faticoso, ma forse curarne una buona parte lo è di più.
Riportare i buoi nella stalla può essere più faticoso, ma forse curarne una buona parte lo è di più.
martedì 11 febbraio 2014
Bertagna, buon ottavo posto freestyle
Tra una gobba e un salto è un buon
ottavo posto quello che Silvia Bertagna porta a casa al suo esordio
olimpico a Sochi questa mattina nello slopestyle, disciplina del
freestyle con gli sci. 69,60 il suo punteggio, piuttosto lontana dai
94,20 dell'oro canadese Dara Howell, dai 85,40 dell'argento
statunitense Devin Logan seguita da Kim Lamarre, ancora canadese,
bronzo con 85.00. Per l'altoatesina, comunque, una crescita continua
nelle ultime apparizioni: già l'approdo in finale è da considerarsi
un successo per la bionda gardenese che è anche salita rispetto al
dodicesimo posto delle qualificazioni. Peccato per quel secondo run
che l'ha vista perdere uno sci mentre forzava nel tentativo di salire
ancora in classifica. In ogni caso l'altoatesina ha 27 anni e può
ancora sperare in diverse stagioni ad alto livello cercando un nuovo
raggio di sole olimpico.
Alan Conti
Innerhofer, la storia in un cognome
1921
e 2014. Anni distanti, epoche dai contorni nettamente distinti e
unite, nel cambiamento da un cognome: Innerhofer. Oggi l'Italia è ai
piedi del giovane Christof, 92 anni fa sparava, lasciava morire e si
girava dall'altra per l'uomo Franz. Sembra un filo esile per i tanti
Innerhofer che punteggiano l'Alto Adige eppure se lo guardi con gli
occhiali della sensibilità italiana è un filo su cui corre la
storia sociale di questa terra. Il 24 aprile del 1921 una marcia
fascista guidata da Achille Starace pensata per contrastare un
referendum tedesco in atto alla Fiera di Bolzano incrocia Innerhofer
con un suo scolaro e apre il fuoco. L'uomo fa scudo al giovane e
sacrifica al futuro la sua vita: la polizia interviene solo per
scortare i fascisti in stazione, ma non muove un passo in più.
Insieme alla vittima si contano anche 66 feriti, ma l'Italia non si
cura delle ferite tedesche e le lascia cicatrizzarsi senza darne una
ragione. A nulla serve il corteo funebre oceanico di Marlengo che
chiede giustizia e a nulla serve la richiesta, post fascista, di
risarcimento della famiglia Innerhofer. Per ottenere un minimo di
consolazione si dovrà attendere il 25 aprile 2011 quando, nel
novantesimo anniversario della marcia, il Comune di Bolzano intitola
a Innerhofer la piazzetta antistante l'Università. Il 9 febbraio
2014 quella stessa Italia che voltava le spalle al suo omonimo si
sveglia con le gocce di pioggia dell'alba per vedere se in Russia il
pusterese Christoph ci regala una gioia. Arriva: una storica medaglia
d'argento che fa alzare le braccia al cielo e costringe qualche
commentatore a imparare la pronuncia di quel cognome così
difficoltoso. L'Alto Adige di cui si discutono i privilegi e le
richieste di autodeterminazione diventa la bandiera sul pennone
nazionale e Innerhofer è contento per il suo Paese come Eva Klotz
non potrà mai essere con una scopa in mano, nemmeno giocasse a
curling. Il 24 aprile 1921 era una domenica, diventata di sangue. Il
9 febbraio 2014 è ancora una domenica, stavolta d'argento. Dove si
piangeva separati ora si gioisce insieme: certe coincidenze, a volte,
sembrano fatte apposta per farsi notare.
Alan
Conti
Lotta alla droga sulle piste della Gardena
Sono stati ben 12 nell'ultima settimana
i turisti sorpresi a far uso o comunque in possesso di sostanza
stupefacenti sulle piste Falk, Val Pudra, Plan de Gralba e Ciampinoi
in val Gardena. A comunicarlo sono i Carabinieri di Ortisei impegnati
in un pattugliamento di controllo sulle piste che ha portato al
sequestro di 80 grammi fra marijuana ed hashish. Cinque turisti
spagnoli tenevano 40 grammi di erba nella loro stanza nei pressi del
Piz Sella, un ragazzo marchigiano ne deteneva altri 30 grammi, due
ragazzi toscani minorenni avevano 4 grammi di marijuana e 7 hashish.
Altri due giovani toscani e un emiliano, infine, si stavano fumando
uno spinello all'interno del comprensorio. Tutti sono stati segnalati
come assuntori di stupefacenti e, in base ai risultati di
Laboratorio, per loro potrebbe scattare anche la denuncia a piede
libero.
I Carabinieri di Egna, invece, hanno
fermato due automobilisti a Ora, un neopatentato e un 48enne della
zona, e li hanno deferiti per guida in stato di ebbrezza con valori
all'alcoltest rispettivamente di 1,67 e 1,49. Arrestato in flagranza,
invece, un 37enne di Laives che si è prima rifiutato di sottoporsi
al test alcolemico e poi si è scagliato contro i militi
strattonandoli e spintonandoli. Per lui è scattata la resistenza a
pubblico ufficiale. Sempre per guida in stato di ebbrezza doveva
scontare 8 mesi di detenzione un 42enne cittadino albanese che i
Carabinieri di Laives hanno rintracciato e catturato. Per lui anche
una pena pecuniaria di 7.000 euro e il trasporto in via Dante.
Nell'ambito di una normale operazione
di controllo, infine, i Carabinieri della stazione di Cadipietra in
Valle Aurina hanno fermato due cittadini bulgari, ospiti di una
struttura ricettiva della zona, che a bordo di un vecchio autocarro
Mercedes trasportavano 70 penumatici in pessimo stato. Pur non
essendo iscritti al registro della Gestione Ambientale svolgevano
operazioni di raccolta e trasporto rifiuti speciali. I due sono stati
segnalati alla Procura e il mezzo sequestrato.
Alan Conti
Il Centro: la nostra "città"
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