Un
comodo ed elegante letto, immerso nei profumi toccanti e intensi con
una vista mozzafiato su alcune delle bellezze bolzanine. Sembra lo
scenario incantevole di uno di quegli alberghi bio che tanto
funzionano oggi: cornici romantiche di molti amori. Questa, però, è
una storia che poco ha a che fare con il romanticismo e l'amore vero,
ma gira tutto attorno a un cartello. Questi campi, infatti, sono
presto diventati meta perfetta di quella che gergalmente viene
definita come “camporella”, il più delle volte però legata alla
prostituzione. Meta talmente quotata che il povero proprietario è
arrivato, una notte, a contare addirittura 18 auto parcheggiate una
di fianco all'altra, ciascuna intenta nelle sue attività. Così,
ecco che per iniziativa di alcuni nemici è comparso questo cartello
per chiedere di scegliere altri scenari, magari più ritirati, per le
effusioni.
Il
vizietto di frequentare questa campagna, comunque, non è una novità
degli ultimi mesi.
Difficile,
comunque, bloccare qualcuno o prendere seri provvedimenti e
d'altronde difficilmente sarebbe anche produttivo.
I
vicini di casa, però, non sempre hanno vissuto con uguale
tranquillità la situazione e spesso si sono attivati per chiedere
più risolutezza nella gestione dell'emergenza camporella.
Insomma
gli appelli sono due: lasciate quel cartello al suo posto anche se fa
ridere ed evitate di coinvolgere anche le vigne in certe attività.
In fondo Fabrizio De Andrè lo ha insegnato: certi amori di foglia
hanno solo gli occhi, mica lo sfondo.
Alan Conti
Nel telegiornale di oggi l'intervista al proprietario del terreno
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