Cerca nel blog

venerdì 21 febbraio 2014

La storia del cartello anti camporella

Un comodo ed elegante letto, immerso nei profumi toccanti e intensi con una vista mozzafiato su alcune delle bellezze bolzanine. Sembra lo scenario incantevole di uno di quegli alberghi bio che tanto funzionano oggi: cornici romantiche di molti amori. Questa, però, è una storia che poco ha a che fare con il romanticismo e l'amore vero, ma gira tutto attorno a un cartello. Questi campi, infatti, sono presto diventati meta perfetta di quella che gergalmente viene definita come “camporella”, il più delle volte però legata alla prostituzione. Meta talmente quotata che il povero proprietario è arrivato, una notte, a contare addirittura 18 auto parcheggiate una di fianco all'altra, ciascuna intenta nelle sue attività. Così, ecco che per iniziativa di alcuni nemici è comparso questo cartello per chiedere di scegliere altri scenari, magari più ritirati, per le effusioni.
Il vizietto di frequentare questa campagna, comunque, non è una novità degli ultimi mesi.
Difficile, comunque, bloccare qualcuno o prendere seri provvedimenti e d'altronde difficilmente sarebbe anche produttivo.
I vicini di casa, però, non sempre hanno vissuto con uguale tranquillità la situazione e spesso si sono attivati per chiedere più risolutezza nella gestione dell'emergenza camporella.
Insomma gli appelli sono due: lasciate quel cartello al suo posto anche se fa ridere ed evitate di coinvolgere anche le vigne in certe attività. In fondo Fabrizio De Andrè lo ha insegnato: certi amori di foglia hanno solo gli occhi, mica lo sfondo.

Alan Conti

Nel telegiornale di oggi l'intervista al proprietario del terreno

Nessun commento:

Posta un commento