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lunedì 3 febbraio 2014

Spaghetti ist nicht Sudtirol

Va bene che si possono finanziare cartelli promozionali che negano la geografia, passi per le scope che spazzolano tricolori senza avere il coraggio di difendere un miraggio in tribunale e si può anche comprendere il giochino delle lettere elettorali mascherate di referendum, ma prendersela con la cucina italiana, beh, ci vuole del coraggio. Eppure è l'ultima peripezia di Sudtiroler Freiheit condotta, questa volta, dal consigliere provinciale Sven Knoll che ha trovato improcrastinabile prendersela con un nuovo cartellone promosso da Smg Alto Adige Marketing. Su un tavolo di legno corniciato da una montagna innevata incantevole ecco in primo piano uno stupendo piatto di spaghetti e un luccicante bicchiere di vino rosso con un pezzo di parmigiano nella veste di paggio d'accompagnamento. Per dribblare le malelingue lo slogan è addirittura in inglese anche se in cucina di inglese, si sa, è giusto lasciare appena appena i nomi. Tutto questo, però, non va bene a Knoll che parla di “una terra dipinta come italianissima negando l'identità e la storia mentre si ingannano i turisti. Non è disprezzo della tradizione alimentare italiana, ma così si nasconde la nostra vera cultura alimentare che in realtà sarebbe un nostro punto di forza”. Ora Knoll, dopo aver spiegato ad ogni ristorante altoatesino che sbaglia a presentare lo spaghetto nel menù, avrebbe sicuramente preferito un bel piatto di canederli, degli Spatzeln o un letto di crauti. Tutte delizie assolute, ma sicuramente meno conosciute nel mondo e forse un filo meno fotogeniche. Resta da capire, poi, come lo spaghetto neghi la cultura bilingue del nostro territorio mentre la scritta Sudtirol Marketing solo in tedesco non lo faccia ma certamente Knoll un giorno ce lo spiegherà. Magari a cena davanti a un bel piatto di spaghetti e il posto può sceglierlo lui: tanto in Alto Adige lo servono ovunque.
Alan Conti  

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