Va bene che si possono finanziare
cartelli promozionali che negano la geografia, passi per le scope che
spazzolano tricolori senza avere il coraggio di difendere un miraggio
in tribunale e si può anche comprendere il giochino delle lettere
elettorali mascherate di referendum, ma prendersela con la cucina
italiana, beh, ci vuole del coraggio. Eppure è l'ultima peripezia di
Sudtiroler Freiheit condotta, questa volta, dal consigliere
provinciale Sven Knoll che ha trovato improcrastinabile prendersela
con un nuovo cartellone promosso da Smg Alto Adige Marketing. Su un
tavolo di legno corniciato da una montagna innevata incantevole ecco
in primo piano uno stupendo piatto di spaghetti e un luccicante
bicchiere di vino rosso con un pezzo di parmigiano nella veste di
paggio d'accompagnamento. Per dribblare le malelingue lo slogan è
addirittura in inglese anche se in cucina di inglese, si sa, è
giusto lasciare appena appena i nomi. Tutto questo, però, non va
bene a Knoll che parla di “una terra dipinta come italianissima
negando l'identità e la storia mentre si ingannano i turisti. Non è
disprezzo della tradizione alimentare italiana, ma così si nasconde
la nostra vera cultura alimentare che in realtà sarebbe un nostro
punto di forza”. Ora Knoll, dopo aver spiegato ad ogni ristorante
altoatesino che sbaglia a presentare lo spaghetto nel menù, avrebbe
sicuramente preferito un bel piatto di canederli, degli Spatzeln o un
letto di crauti. Tutte delizie assolute, ma sicuramente meno
conosciute nel mondo e forse un filo meno fotogeniche. Resta da
capire, poi, come lo spaghetto neghi la cultura bilingue del nostro
territorio mentre la scritta Sudtirol Marketing solo in tedesco non
lo faccia ma certamente Knoll un giorno ce lo spiegherà. Magari a
cena davanti a un bel piatto di spaghetti e il posto può sceglierlo
lui: tanto in Alto Adige lo servono ovunque.
Alan Conti
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