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lunedì 3 febbraio 2014

Caccia alla prima nello show del freestyle

In principio c'era lo sci, poi qualcuno in Norvegia negli anni '30 durante un allenamento deve aver saltato su una gobba di neve e si deve essere accorto che farlo non era solo molto divertente, ma permetteva anche una decisa espressività artistica. Così è sbocciato il freestyle, disciplina olimpica dall'edizione di Albertville, in Francia, nel 1992. Inizialmente, negli anni '70 la disciplina era sostanzialmente senza regole e piuttosto rischiosa: negli Stati Uniti veniva identificato con il nomignolo di “Hot Dog”. Nel 1979 la Federazione Internazionale stilò delle regole e la tirò dentro le discipline agonistiche, ma per le Olimpiadi, come detto, bisognerà attendere altri 13 anni. Ad Albertville il programma prevedeva solo le gobbe ovvero uno discesa su una pista composta da diverse gobbette con due salti fondamentali. Si valutano velocità discesa, difficoltà del salto, qualità e difficoltà delle mosse aeree. A Lillehammer 1994 ecco entrare nel programma i salti che vengono effettuati su veri e propri trampolini. Qui gli atleti sviluppano anche salti mortali e figure prima dell'atterraggio e la giuria valuta ogni singola esecuzione. Recentissima, di Vancouver 2010, l'inclusione della specialità ski cross nel programma olimpico dove più atleti scendono contemporaneamente su un percorso di salti, dossi e curve paraboliche: vince chi impiega minor tempo attraverso vari turni di qualificazione fino alla finale. Attenzione perchè a Sochi arriverà fresco fresco di introduzione olimpica anche l'half pipe dove gli atleti scendono lungo un percorso a forma di cilindro tagliato a metà cercando di infilare il maggior numero di acrobazie. Il poker a cinque cerchi è quindi a forte gradazione di spettacolo. Nel medagliere complessivo di queste discipline dominano gli Stati Uniti con 5 ori, 5 argenti e 4 bronzi: totalmente assente l'Italia. A cercare il battesimo medagliato saranno in quattro: Silvia Bertagna, Markus Eder, Giacomo Matiz e Deborah Scanzio. I primi due sono altoatesini: Bertagna, nata a Bressanone ma residente a Ortisei è stata la prima donna a centrare un podio nella disciplina slopestyle a Gstaad lo scorso 18 gennaio e arriva a Sochi sull'onda dell'entusiasmo, mentre Eder è di Brunico e come miglior risultato stagionale ha un tredicesimo posto, sempre a Gstaad.
Calendario alla mano le medaglie per le gobbe femminili si assegneranno la sera dell'8 febbraio, quelle maschili il 10, salti il 14 e il 17, halfpipe il 18 e 20 mentre il 21 si chiude con lo skicross. Saltando su quella gobba, quel norvegese, aveva anche visto lontano.

Alan Conti

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